Abbiamo solo una patria, una casa e una nazione 31/07/2023
Commento di Deborah Fait
Autore: Deborah Fait
Abbiamo solo una patria, una casa e una nazione
Commento di Deborah Fait

A destra: Gilad Kariv

“Abbiamo una Patria, una casa, una nazione” queste le parole pronunciate da Benjamin Netanyahu poche ore dopo il voto di novembre 2022. È questa la verità, la realtà di Israele ed è questo che le manifestazioni di questi mesi stanno dimostrando al mondo intero. Israeliani di tutte le correnti politiche che dimostrano insieme senza mai scontrarsi tra loro, cosa che avviene regolarmente in altri paesi dove bruciano, distruggono e se le danno di santa ragione. Persino quando due cortei, chi contro e chi a favore della riforma giudiziaria, si incontrano, si salutano, si passano le bottiglie d’acqua perché il sole di Israele picchia su tutte le teste, quelle pro e quello contro le decisioni di questo governo. Il popolo, pur se diviso dalla politica, è unito nella consapevolezza che Israele è per tutti, Israele è l’amore di tutti, la casa, la sicurezza, la patria, l’unica che abbiamo e ne siamo consapevoli. Anche coloro che, disgustati o spaventati dalla situazione difficile che viviamo, minacciano di andarsene, sanno molto bene che, alla fine, noi ebrei possiamo vivere solo in Israele. Sionisti o meno Israele è l’unico posto dove possiamo vivere, gioire e soffrire, litigare senza sentirsi chiamare “sporchi ebrei” o essere guardati con disprezzo misto a derisione. E sì, questa è una democrazia, lo è anche per quelli che in piazza gridano “Democratia”, anche loro lo sanno bene che la democrazia in Israele non potrà mai cadere né essere trasformata in altro, nonostante i tentativi di qualcuno che siede alla Knesset. Purtroppo chi non ha mantenuto fede alle sue parole: “ Abbiamo solo una Patria, una casa, una nazione” è proprio Netanyahu che per avere la maggioranza alla Knesset, si è circondato da personaggi impresentabili. A questo proposito niente può spiegare la situazione meglio di Rav Gilad Kariv, rabbino riformato, membro della Knesset all’opposizione, 49 anni, sposato con tre figli. Kariv ha un PHD in diritto costituzionale ed è stato per oltre un decennio direttore del Movimento di riforma in Israele. Ecco il suo personale J’Accuse all’attuale governo.

Deborah Fait


“Io accuso il presidente del Consiglio Netanyahu, mentre gli mando i miei migliori auguri di guarigione, di aver portato la società israeliana alla crisi più seria della sua storia; verso una drammatica spaccatura che minaccia la nostra sicurezza nazionale e la nostra capacità di mantenere una società diversa ma unita. La accuso, Primo Ministro Netanyahu, di aver formato un’alleanza con i fanatici più estremisti della politica israeliana, alleandosi con coloro i quali il suo predecessore nel Likud aveva ostracizzato. E tutto per sfuggire ai procedimenti legali in corso contro di lei. Io biasimo il signor Primo Ministro, per aver condotto una campagna di istigazione contro interi gruppi della società israeliana, sia direttamente che attraverso i suoi rappresentanti, che stanno qui sul podio per diffondere l’odio nella nostra famiglia. Io biasimo il Primo Ministro, per aver danneggiato direttamente il rapporto tra lo stato di Israele e il nostro più importante alleato e amico, diventando una persona – non grata- a Washington, qualcuno che i capi di stato nel mondo democratico cercano di evitare. Esprimo biasimo per una cultura politica di bugie, mezze verità e notizie false, biasimo per il ministro della Giustizia Levin, per essersi trasformato da simbolo di governo responsabile in simbolo di fanatismo ideologico e politico senza limiti. Lo accuso di aver reso l’intero Ministero della Giustizia sottomesso al colpo di stato legale – un colpo di stato che ha nascosto agli occhi del pubblico nella sua campagna elettorale… Lo accuso di aver preso in ostaggio il Comitato per la Nomina dei Magistrati, di fregarsene dell’inferno dei lunghi procedimenti giudiziari che schiaccia la popolazione in generale. Tutto il giorno, tutti i giorni, avete gridato da questo podio “Democrazia!”, mentre in maniera illegale, quasi criminale e decisamente non democratica sabotate l’operato delle altre autorità di governo. Accuso il ministro Smotrich, ministro delle finanze a tempo parziale e ministro dell’annessione a tempo pieno, lo ritengo responsabile di trascurare l’economia israeliana e di esporla a minacce drammatiche. Lo accuso di aver distrutto l’industria ad alta tecnologia e di sollevare seri dubbi sul suo futuro. Lo accuso di una falsa visione messianica e razzista che contraddice i valori democratici e, ancor più, lo spirito del sionismo. Lo accuso di alimentare e sostenere la violenza, il bullismo e la criminalità seriale di gruppi violenti, e di minacciare ufficiali dell’esercito e custodi della giustizia e del sistema giudiziario. E sì, accuso il membro della Knesset Deri e il ministro Goldknopf. Deri, osi parlare dell’esercito popolare? Osi parlare del pericolo per la nostra sicurezza? Per prima cosa manda i tuoi figli a servire un servizio militare completo e significativo. Solo allora potrai predicare a noi. Che insolenza! Dal momento in cui questo parlamento ha iniziato il suo mandato, tutto ciò di cui ti sei preoccupato è la serie di leggi corrotte che hai inviato altri a promuovere a tuo vantaggio, per tuo fratello e per i tuoi associati. E il ministro Goldknopf, che osa chiamare barboni centinaia di migliaia di manifestanti israeliani, scesi in piazza per proteggere la democrazia israeliana? Lui e i suoi amici, che perpetuano un’esistenza di ozio sotto gli auspici della Torà, che distorcono radicalmente i valori della tradizione ebraica, valori che esigono che un padre insegni a suo figlio l’arte di guadagnarsi da vivere e le capacità di vita. Loro che concedono benefici generosi esclusivamente ai loro elettori, hanno il coraggio di chiamarci barboni? A differenza di gran parte degli uomini ortodossi che stano educando a una vita oziosa, ognuno di questi manifestanti lavora e sostiene la propria famiglia. Ognuno di quei manifestanti sa che deve prima di tutto sostenere la propria famiglia, ognuno di questi manifestanti, religiosi e laici, educa i propri figli a una vita di produttività! Di creatività! Di lavoro! Troppi uomini ultraortodossi non hanno lavoro e troppi bambini ultraortodossi non hanno un futuro nella vita moderna. E sì, non si può evitare di biasimare il ministro della Difesa, Galant. Anche lui accusiamo. L’unico motivo per cui è ancora seduto al suo posto al tavolo del governo è la protesta di centinaia di migliaia di devoti israeliani nelle strade alla vigilia del suo licenziamento. Sono usciti per proteggere lui e l’IDF, e ha voltato loro le spalle. È rimasto seduto in silenzio mentre i suoi colleghi e tra loro persone che non proteggono mai i confini del paese come il signor Goldknopf, disprezzano uomini e donne che hanno servito questo paese per la maggior parte della loro vita – nel servizio militare, nel servizio regolare, nelle riserve, uomini e donne che hanno messo in guardia contro il drammatico danno che verrà inflitto alla nostra sicurezza nazionale a seguito del colpo di stato giudiziario. Lei, ministro della Difesa, rimane in disparte mentre i migliori esperti legali hanno avvertito che questa revisione giudiziaria metterà a repentaglio quegli stessi soldati e ufficiali nell’arena internazionale. E il ministro della Difesa non è presente perché non gli interessa questa legislazione che toglie protezione a soldati e ufficiali dell’IDF al tribunale dell’Aja. Non gli interessa. Lui è il Ministro della Difesa, e anche voi, Ministri in rappresentanza del governo, restate indifferenti quando si è levata un’ondata di istigazione contro migliaia di volontari che stanno contribuendo oltre il dovere e quanto richiesto dalla legge. E sì, c’è un ministro in più ma non intendo rivolgermi direttamente a lui, il “nessun” ministro della Sicurezza Nazionale (Itamar Ben Gvir ndr), il moccioso e il bullo, il ministro che balla per le strade sullo spargimento di sangue nella città araba, che alleva i suoi figli ammirando un assassino e un terrorista, la cui foto ha appeso in soggiorno, il ministro che vuole stabilire milizie politiche ai suoi ordini. Non lo accuserò direttamente perché qualsiasi riferimento diretto a lui richiederebbe che io mi purifichi successivamente nel Mikvé.(Bagno rituale di purificazione) Accuso invece chi ha reso accettabile il disgustoso pasticcio del kahanismo (movimento razzista fuori legge in Israele), chi ha trasformato lui e i suoi soci in un degno alleato invece di bandirlo con disgusto. Voi ministri del governo e membri della coalizione siete da biasimare per il drammatico indebolimento della democrazia israeliana, voi ministri del governo e membri della coalizione siete anche voi da biasimare per lo strappo del nostro tessuto nazionale. Siete responsabili del deterioramento della posizione internazionale di Israele nel mondo libero. Siete colpevoli per aver spinto lo stato di Israele in una realtà antisionista. Voi, ministri del governo e membri della coalizione, siete colpevoli di trascurare i cittadini israeliani più deboli, di abbandonare gli anziani, di voltare le spalle alle giovani generazioni e di trascurare i nostri cittadini nelle case popolari. Non vi importa di nient’altro che del colpo di stato giudiziario e della nomina di posti accoliti in innumerevoli posizioni. Nelle pagine della storia del popolo ebraico e dello stato di Israele sarete ricordati come fanatici e collaboratori dei distruttori della nostra patria.” 

Gilad Kariv 
Deputato della Knesset