Periscopio 29/07/2023
A cura di Diego Gabutti
Autore: Diego Gabutti
Riprendiamo da ITALIA OGGI di oggi, 29/07/2023, "Periscopio" a cura di Diego Gabutti.

Lahav Harkov | The Jerusalem Post
Lahav Harhov

La stampa ha rivelato che i conoscenti del candidato Trump, noto per la sua russofilia, includono molti degli scagnozzi [americani] di Vladimir Putin. Tra questi Paul Manafort, un famoso lobbista conservatore, che ha lavorato per la vittoria dei presidenti Ford, Reagan e Bush senior alle primarie prima d’offrire i suoi servizi ai dittatori stranieri. Laurence Saint-Gilles, Desk Russie (en.desk-russie.eu).

[Oxford, 6 maggio 1944, un mese prima del D-Day]. Stiamo tentando di conquistare Sauron utilizzando l’Anello. E ci riusciremo (sembra). Ma lo scotto sarà, come tu ben sai, di partorire nuovi Sauron e di trasformare lentamente uomini ed elfi in orchi. J.R.R. Tolkien al figlio Christopher (La realtà in trasparenza. Lettere 1914-1973, Rusconi 1990).

Il presidente cinese Xi Jinping non vede l’ora d’incontrare il primo ministro Benjamin Netanyahu a Pechino. La leadership di Pechino ha invitato Netanyahu all’inizio di quest’anno e l’ufficio del primo ministro ha annunciato d’aver accettato l’invito per una data ancora da decidere. [...] Fonti diplomatiche a Washington e in altri stati occidentali hanno detto nelle ultime settimane di vedere con preoccupazione il viaggio di Netanyahu a Pechino. Lahav Harhov, The Jerusalem Post.

Secondo i servizi segreti statunitensi, la Cina sta aiutando la Russia ad aggirare le sanzioni. Secondo un rapporto, la Russia sarà probabilmente fornita dei cosiddetti «benefici a doppio uso»: tecnologie che potrebbero essere utilizzate anche per le operazioni militari. n-tv.de

Sorpassati Macron e Scholz: è Meloni la più anticinese. Cum gaudio magno di Biden. Titolo del Fatto quotidiano.

Meloni: [...] invitata da Pechino, ci andrò. Titolo del Corriere della sera.

Saviano tagliato. Bufera sulla Rai. Titolo di Repubblica.

[Ricordate] Mani Pulite? Il CAF allora possedeva tutto o quasi, dal governo alle forze dell’ordine, alle aziende pubbliche, ai Servizi, alla Rai, alle direzioni di molti quotidiani. Berlusconi (certo, non solo lui) doveva inevitabilmente fare riferimento, come editore, a Craxi, Andreotti, Forlani. «L’orgia del potere» (Costa-Gavras, 1969) cosa cambiò? Niente, esattamente niente. Mani Pulite fece il suo corso fra gli applausi della folla e il Sistema fu spazzato via. [...] Controllare l’informazione, non tutta ma consistente parte di questa, non servì a niente. Ecco perché Schlein, o Meloni, o altri, dovrebbero astenersi dalle occupazioni [della Rai]. Perché, alla resa dei conti, e a parte attenzioni, spazi e piccoli favori, non servono a niente, specie nell’era dei new media e del web. Luca Rigoni, Linkiesta.

Viviamo in una fase storica nella quale la polarizzazione politica è aumentata in tante democrazie (si pensi agli Stati Uniti) ma l’Italia fa storia a sé. La nostra era una democrazia polarizzata (quando molte altre non lo erano) ai tempi della Guerra fredda. Ed è rimasta tale. Con l’aggravante che mentre un tempo l’esistenza di forti partiti riusciva a contenere, almeno in parte, le pressioni divaricanti, oggi che quei forti partiti non ci sono più l’opera di contenimento è assai più faticosa e spesso impossibile. Angelo Panebianco 1, Corriere della sera.

Andrea Giambruno non dovrebbe criticare in pubblico il ministro tedesco Lauterbach per avere postato un tweet dove sostiene che in futuro, a causa del clima, sarà impossibile fare le vacanze in Italia. Può criticare il tweet del ministro con gli amici, ma non in un programma televisivo, come ha fatto ieri: «Se non ti trovi bene da noi, stattene a casa tua nella Foresta Nera, no?» E non può farlo per la semplice ragione che lui è il compagno della presidente del Consiglio e ogni sua parola pronunciata in pubblico assume i contorni d’un caso politico. Né può manifestare incredulità riguardo al cambiamento climatico, come ha fatto nei giorni scorsi, perché tutti si sentiranno autorizzati a credere che quello sia anche il pensiero di Giorgia Meloni, cioè del governo. Massimo Gramellini, La Stampa.

Basta leggere i risultati dei test Invalsi per capire che stiamo segando il ramo su cui siamo seduti. Stiamo dilapidando, prima ancora d’averlo formato, un grande capitale umano. Ma senza capitale umano non si va da nessuna parte. I successi economici «asiatici» (della Cina e non solo) da tanti ammirati, sono prima di tutto, il prodotto di sistemi educativi di prim’ordine. Angelo Panebianco 2, Corriere della sera.

Mattarella è netto. «Non esiste un contropotere giudiziario del Parlamento, usato parallelamente o, peggio, in conflitto con l’azione della Magistratura». Tutti pensano alle commissioni Covid e Orlandi, le più recenti. Si possono usare le inchieste parlamentari per indagare sull’operato dei precedenti governi? No, è una deformazione d’uno strumento nato per altro scopo. Uno strumento che, soprattutto, non può derogare alle leggi dello Stato. La commissione Covid e la commissione Orlandi, per dire, si propongono di violare il segreto professionale di medici, giornalisti e sacerdoti. Non si può fare. Alfonso Raimo, HuffPost.

Il più importante lascito della pandemia è che nessuno è a favore della libertà d’espressione. Nessuno. [...] Libertà d’espressione però le battute sugli ebrei no. Libertà d’espressione però i dubbi sui vaccini no. [Libertà d’espressione ma il negazionismo climatico mai]. Ognuno ha messo il suo paletto, ma la cosa più grave [è che,] essendo scemi, abbiamo messo a custodire i paletti i miliardari in dollari proprietari dei social network. Quelli che peraltro consideriamo colpevoli d’averci rimbecillito, d’aver violato la nostra privacy, e di chissà quali altri misfatti. A loro, però, abbiamo deciso d’appaltare la regolamentazione della libertà d’espressione. Guia Soncini, Linkiesta.

È un lavoro, il mio, in cui credo che la pazienza in persona si strapperebbe i capelli. G.C. Lichtenberg, Osservazioni e pensieri, Einaudi 1966.

[Abbiamo] ottimi motivi per essere scontenti. Roberto Gervaso.

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