Periscopio 20/07/2023
A cura di Diego Gabutti
Autore: Diego Gabutti
Riprendiamo da ITALIA OGGI di oggi, 20/07/2023, "Periscopio" a cura di Diego Gabutti.

Wisława Szymborska - Życie i twórczość | Artysta | Culture.pl
Wisława Szymborska

Forse tutto questo / avviene in un laboratorio? / Sotto una sola lampada di giorno/miliardi di lampade la notte? / Siamo generazioni sperimentali? / Travasati da un recipiente all’altro, / scossi in alambicchi, / osservati non soltanto da occhi, / e infine presi a uno a uno / con le pinzette? Wisława Szymborska, Forse tutto questo.

Circa 50mila russi sono andati in vacanza nella regione sotto attacco da parte di Kiev. E stanno intralciando i movimenti delle truppe di Mosca, già nei guai per il sabotaggio ucraino del ponte di Kerch. Titolo di HuffPost.

Putin pianta una grana sul grano? Dagospia.

[Niente paura]. Mosca pronta a sostituire gratis il grano ucraino per i paesi africani. Titolo della Verità (o Pravda che dir si voglia).

Cittadini di Mosca hanno portato fiori ai piedi del monumento alla poetessa ucraina Lesja Ukraïnka. A Tomsk, vicino alla Pietra delle Solovki, un monumento alle vittime delle repressioni politiche, sono apparsi fiori finti gialli e blu con un nastro nero in segno di lutto. A Kungur, nella regione di Perm’, è sorto un memoriale spontaneo vicino al monumento alle vittime delle repressioni staliniane. Fiori in memoria degli ucraini caduti in guerra sono apparsi anche a Ekaterinburg. Memorial Italia.

Patrick Zaki: «Condanna scandalosa e assurda. Il governo italiano, per cortesia, intervenga. Riccardo Noury (Amnesty International).

Terza incriminazione in arrivo per Donald Trump. I guai per l’ex presidente potrebbero essere ancora più seri delle accuse che deve fronteggiare in Florida (sottrazione illegale di documenti top secret). [...] Stavolta l’incriminazione riguarderà il tentativo d’alterare i risultati del voto presidenziale del novembre 2020 e l’assalto al Congresso del 6 gennaio 2021 per impedire la proclamazione di Biden nuovo presidente. Massimo Gaggi, Corriere della sera.

È il trentennale dei suicidi eccellenti di Mani Pulite. [...] Si calcola che, in totale, i suicidi di Mani Pulite furono quarantuno. Molti fra coloro che decisero di farla finita scrissero lettere ai familiari, o a rappresentanti delle istituzioni, denunciando il clima di caccia alle streghe, l’uso politico della giustizia, la demagogia e il populismo iconoclasta, la carcerazione preventiva come forma di pressione per ottenere confessioni e delazioni. Ci furono ignobili esultanze da parte delle tricoteuses di turno [e] sgradevoli esternazioni da parte d’alcuni magistrati: qualcuno disse che i suicidi erano in fondo ammissioni di colpevolezza; qualcun altro che spiace, ma le conseguenze dei delitti ricadono su coloro che li commettono, non su coloro che li scoprono. Michele Brambilla, HuffPost.

Ormai sono alcuni decenni che in Occidente la storia sta subendo un processo di espulsione dal canone culturale dominante. Oggi, nelle idee correnti, nel modo di giudicare l’universo dei valori, di guardare al passato, sul criterio storico prevale il criterio moralistico. Ernesto Galli della Loggia, Corriere della sera.

La mitica riforma della giustizia, quella con la separazione delle carriere, è finita in un cassetto di via Arenula da dove chissà se e chissà quando Carlo Nordio la ritirerà fuori. Il Guardasigilli è stato sbugiardato anche su un’ipotizzata riforma del reato di concorso esterno in associazione mafiosa («una cazzata», l’ha definita il post-missino Gianni Alemanno). Risultato finale: Nordio, un ministro che avrebbe voluto fare una riforma garantista, è ormai estraneo a questo Governo. E la grande riforma fiscale, quella con la flat tax? Non esiste. Esistono solo gli ammiccamenti di Matteo Salvini a non pagare le tasse. Mario Lavia, Linkiesta.

Salvini inneggia alla pace fiscale. [È lo] stesso Salvini che in Consiglio dei ministri ha votato la legge delega in cui si apre alla possibilità del prelievo forzoso dal conto corrente del cittadino. Matteo Renzi, il Riformista.

Quando Platone, negli scritti che ci sono pervenuti, parla della bellezza, non menziona mai l’arte; e quando parla dell’arte non nomina mai la bellezza. Egli pensava che, se la contemplazione della bellezza, quale viene esperita nell’amore, può condurre al regno delle idee trascendenti, l’arte non può che [...] sedurre la mente portandola a nutrirsi di fantasmi. [...] Nelle città-stato greche dell’epoca, il pericolo di questo genere di seduzione era ravvisato soprattutto nell’arte oratoria, il cui potere permetteva a un abile oratore di influenzare l’opinione dei votanti o della giuria nelle pubbliche assemblee e nelle aule di giustizia. Ernst H. Gombrich, La preferenza per il primitivo.

Meloni fugge da Via D’Amelio. Titolo del Fatto quotidiano.

Il circo mediatico-giudiziario impedisce la visita di Meloni al ricordo di Borsellino. [Visita a un ricordo?]. Titolo del Giornale.

C’e del tiktokkismo nell’aria. Al posto del premier abbiamo una influencer che ai vertici internazionali si lamenta di quanto sono scomodi i tacchi e chiede affranta ai consiglieri: «Quanto manca?» Alessandro Robecchi, il Fatto quotidiano.

Meloni nel solco di Draghi (tanto valeva tenersi Draghi). Titolo di HuffPost.

Quelle poche volte che ella, anzi Elly, cioè Schlein, si trova nella sede del partito, in largo del Nazareno, le succede d’aprire la porta del suo ufficio avvertendo di non voler essere disturbata da nessuno: «Io non esisto». Al ché gli uscieri, inchinandosi, le rispondono immediatamente: «Lo sapevamo, signora segretaria». Salvatore Merlo, il Foglio.

«A letto tutte uguali» e «donna nanak tutta tanak». Il telecronista Leonarduzzi è soltanto uno degli avventori avvinazzati di quell’osteria che è diventata la tv pubblica. Alfonso Raimo, HuffPost.

La sua difesa: «Pensavo di non essere in onda». Adesso rischia trent’anni di raiclusione. Carmelo Caruso, il Foglio.

L’amore romantico fa sognare [e] perdere tempo. Roberto Gervaso.

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