Colombo scatenato
adesso si inventano anche le notizie
Testata:
Data: 11/05/2003
Pagina: 1
Autore: Mara Gualco
Titolo: Gaza: licenza di sparare contro gli stranieri
Pubblichiamo l'articolo di Mara Gualco uscito sull' Unità on line del 9 maggio. E' sufficiente la sua lettura per rendersi conto delle menzogne, invenzioni, odio che il giornale diretto da Furio Colombo continua a diffondere contro Israele. Invitiamo i lettori di Informazione Corretta a leggerlo con attenzione e poi far giungere a Colombo tramite e-mail il loro pensiero.
09.05.2003
A Gaza l'esercito vuole la licenza di sparare contro gli stranieri
di Maura Gualco

Tel Aviv chiede agli stranieri che entrano nei territori occupati di firmare un’autorizzazione a fare fuoco contro di loro e mette fuori legge una organizzazione pacifista.

D’ora in poi gli stranieri che entrano nella striscia di Gaza dovranno firmare una liberatoria: le autorità israeliane chiedono, infatti, di compilare un modulo in cui si esenta l’esercito da qualsiasi responsabilità in caso di morte o ferimento per le attività militari e ci si impegna a non recarsi nelle zone a rischio. Gli stranieri, insomma, non devono vedere ciò che accade nei Territori Occupati. E in particolare sono considerate off limits «le aree adiacenti alla recinzione che separa la striscia di Gaza da Israele, agli insediamenti ebraici e alle strade laterali». La misura è entrata in vigore dalla notte di giovedì e inevitabilmente limiterà i movimenti di giornalisti e operatori umanitari nelle zone più colpite della striscia, soprattutto in quella meridionale di Rafah.

Chi entra nella striscia di Gaza deve tra l’altro certificare di non aver legami con il Movimento internazionale di solidarietà (Ism), una organizzazione pacifista di volontari stranieri che si offrono come scudi umani per proteggere i civili palestinesi dalle pallottole dell’esercito. Scelte fatte anche a seguito dei tragici fatti avvenuti ultimamente. La morte atroce di una volontaria dell’Ism, Rachel Corrie uccisa a 23 anni da un blindato israeliano che nel marzo scorso, stava abbattendo la casa di un cittadino palestinese e che è, invece, passato sul suo corpo. E quella di un giornalista britannico ucciso la settimana scorso da un soldato dell'esercito israeliano, che evidentemente non teme i contraccolpi sul piano dell’immagine.

Ma la guerra di Israele anche contro i pacifisti non si è fatta sentire solo a Gaza. In Cisgiordania, infatti, i militari israeliani hanno perquisito il quartier generale del Centro palestinese per il riavvicinamento tra i popoli a Beit Sahour, vicino Betlemme. Tre donne, due americane e una palestinese, sono state fermate e i soldati hanno portato via computer e schedari. Il centro di Beit Sahour è tra i fondatori del Movimento internazionale di solidarietà, che Israele ha messo nel mirino soprattutto dopo l’attentato suicida della settimana scorsa a Tel Aviv perpetrato da un cittadino britannico e da un complice entrati dalla striscia di Gaza. Un’azione lontana dalle pacifiche attività del Ism che ha subito negato qualsiasi collegamento con quell’azione.













































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