Lia Ben Nun
Gentile Deborah,
Ecco come “La Stampa” presenta l’accaduto! Poi leggendo l’articolo vedi che i soldati israeliani sono stati uccisi! Chi legge solo il titolo viene disinformato! Scusatemi, ma certe cose mi fanno arrrraaaabbbbbbiiiiaaaarreeee! Shalom.
Renata
Gentile Renata,
Il modo di disinformare il pubblico quando la notizia riguarda Israele è, in molti casi, scandalosa. Scrivere di due soldati feriti quando tre sono stati ammazzati è imperdonabile. Lia Ben Nun aveva 20 anni. Uri Itzhak aveva 19 anni. Ohan Dahan aveva 19 anni. Tutti e tre sono stati sepolti domenica e tutto Israele li piange. Sono 85 anni che ammazzano la nostra gioventù, per ottenere niente, solo per soddisfare il loro odio, solo per la loro sete di sangue ebraico. Il loro assassino portava addosso il Corano e vari coltelli. Era un soldato dell’esercito egiziano e i nostri ragazzi si sono fidati perché con l’Egitto è in atto una pace, seppur fredda, che però dura da anni. I soldati dei due eserciti hanno buoni rapporti e non si è mai sentito parlare di tensione tra loro. Stanno attenti soprattutto che non passino droga o armi con cui i beduini riforniscono i terroristi dell’Isis. L’assassino ha approfittato di questa situazione per aprire il fuoco contro Lia e Uri che facevano la solita perlustrazione. In seguito è entrato in Israele dove ha ammazzato il terzo soldato, Ohan, ed essere a sua volta colpito a morte. Che i media, in questo caso La Stampa, invertano la situazione mentendo spudoratamente è vergognoso e inaccettabile. Un cordiale shalom