Perchè l'Europa non si schiera contro le dittature?
Commento di Deborah Fait
Non mi piace il ministro Ben Gvir e siccome sono una persona schietta lo dico. Israele è una grande democrazia dove si può parlare chiaro, dove si può criticare anche un ministro, persino il premier. Non tutti in Italia la pensano allo stesso modo e vengo regolarmente attaccata sul web semplicemente perché non ho stima di un ministro di Israele. Dopo una vita intera dedicata al mio paese mi becco anche dell’antisemita. Così va il mondo. Non mi piace Itamar Ben Gvir, non è un sionista, è un violento. Semplicemente non dovrebbe fare il ministro perché non ne ha la capacità. Dicono… ma è stato eletto…, vero, purtroppo è stato eletto da un manipolo dei suoi ma questo non mi obbliga a stimarlo. Tutta la sua esperienza politica consiste nell’aver fatto l’attivista religioso, molto spesso contro i nostri soldati, nell’aver gettato sassi contro i ragazzi di Zahal, gli eroi di Israele, quando dovevano smantellare qualche insediamento illegale come avviene in tutto il mondo civile. Ma che non piaccia a me come politico e come essere umano non giustifica la UE ad annullare, a causa della sua presenza, un evento diplomatico per la Festa d’Europa.. La scusa della delegazione europea è puerile, stupida e antisemita “Abbiamo deciso di cancellare il ricevimento diplomatico poiché non vogliamo offrire una piattaforma a qualcuno le cui opinioni contraddicono i valori rappresentati dalla UE”.
Sarei curiosa di sapere a quali valori si riferiscono. Forse a inchinarsi davanti agli ayatollah? Forse coprire la nudità delle statue per non offendere il capo religioso di un vergognosa dittatura teocratica? Forse ai miliardi di euro consegnati ai palestinesi perché possano spenderli in armi e missili contro Israele? Forse per valori intendono i voti contro Israele della maggior parte degli stati europei all’ONU, voti contro la sicurezza e l’esistenza stessa dello stato ebraico. Israele dà fastidio all’Europa come hanno sempre dato fastidio gli ebrei, tanto che hanno tentato più volte di eliminarci e il fastidio più grande è che non ci sono mai riusciti. Da qui tutto l’odio, il risentimento, il pregiudizio contro il miracolo più meraviglioso prodotto dagli ebrei: Israele! Un popolo che ha fatto “fiorire il deserto” come ha detto Ursula von der Leyen in un raro momento di simpatia, per i 75 anni di Israele. Questa frase ha fatto infuriare i palestinesi che si sono scagliati con rabbia contro chi finanzia tutte le loro malefatte terroristiche, per aver detto, per una volta, la verità. Adesso questa UE, spesso dalla parte delle dittature, lecchina dei personaggi più infami pur di fare affari, vedi l’Iran che ammazza i giovani per le strade e nelle piazze, che ha eseguito più di 200 pene capitali da gennaio. Questa Europa che ha sempre giustificato, quando non esaltato, i terroristi palestinesi, che ha chiuso entrambi gli occhi sulla loro violenza e sui loro soprusi, cancella un ricevimento importante per evitare la presenza di un ministro di Israele. Questo è proprio il colmo della spudoratezza. Una vergogna per l’Europa e un’ennesima offesa alla democrazia israeliana che avrà sicuramente delle conseguenze sul piano diplomatico. L’Europa del pacifismo va combattuta per sostenere invece quella che si è schierata contro l’assassino Putin per la salvezza dell’Ucraina. Mi auguro che possa finalmente cambiare atteggiamento nei confronti di Israele e comprenda che sostenere lo stato ebraico significa avere a cuore i valori più importanti: democrazia, rispetto, libertà.