Un cuore che continua a battere in Israele 07/05/2023
Analisi di Michelle Mazel
Autore: Zvi Mazel/Michelle Mazel
Un cuore che continua a battere in Israele
Analisi di Michelle Mazel

(traduzione di Yehudit Weisz)

https://israelmagazine.co.il/un-coeur-qui-continue-a-battre-en-israel-michele-mazel/

Leo Dee says he holds 'no hatred' for terrorists who killed wife, two  daughters | The Times of Israel
Leo Dee con la moglie Lucy


Una sequenza che dimostra quello che rende forte Israele. C'è un uomo molto emozionato. Lui è il rabbino Leo Dee. Sua moglie Lucy e le sue due figlie di 20 e 15 anni, Maya e Rina, sono state brutalmente assassinate da due terroristi palestinesi del movimento islamista Hamas. Ce lo ricordiamo bene, è successo meno di un mese fa. I due uomini avevano bloccato la strada all’ auto e avevano svuotato i loro caricatori sulle tre donne prima di fuggire.  La loro “impresa” era stata applaudita da Hamas e dai social network palestinesi. Con generosità d'animo, il rabbino non aveva esitato e aveva acconsentito al prelievo degli organi dalla sua amata moglie. Ne hanno beneficiato cinque persone. Oggi il rabbino ha fatto visita ad una donna che non conosceva. Con lo stetoscopio in mano, ascolta il suo cuore. Un cuore che batte. Quello di sua moglie Lucia. Vede per la prima volta la sconosciuta che gli deve la sua nuova vita. È poi il turno delle due figlie che gli restano ad ascoltare il battito del cuore della loro madre. È un momento di intensa emozione per questa famiglia in lutto che trova motivo di speranza nel pensiero che queste cinque persone avranno una vita migliore e che il ricordo di Lucy vivrà attraverso di loro.

Quello che il rabbino non sa è che nel frattempo sta per concludersi la lunga caccia agli assassini. Giovedì 4 maggio, nelle prime ore del mattino, un'unità d'élite di Tsahal composta solo da pochi membri che mostrano un'incredibile audacia, è arrivata a piedi a Nablus al nascondiglio dove si trovavano i terroristi e il complice che li aveva aiutati a fuggire. Vengono eliminati dopo un violento scontro a fuoco. Da parte israeliana, l'unica vittima è stata il cane Django, ucciso mentre proteggeva il suo padrone. I combattenti non l’hanno lasciato sul campo e l’hanno riportato con loro in Israele. Il rabbino Leo Dee ha espresso la sua gratitudine alle forze dell'ordine, sottolineando che lui e le sue bambine hanno tratto un po’ di conforto nell'apprendere che le forze di sicurezza israeliane “avevano eliminato i terroristi finanziati dall'Iran, responsabili degli assassinii di Lucy, Maia e Rina in un raid che non aveva fatto vittime.”  Il portavoce del movimento terroristico islamista Hamas, Abdel Latif Qanou, si è affrettato a plaudire ai suoi martiri e ha sottolineato che i tre uomini, Hassan Qatnani, Moaz al-Masri e Ibrahim Jibril, erano membri del suo braccio armato. Ha definito i tre uomini “veri simboli del popolo palestinese che ha compiuto un'operazione eroica.”  Ricordiamo che l'eroica operazione in questione era consistita nel mitragliare a  bruciapelo tre donne indifese. Fatto che non ha impedito all'Autorità palestinese di condannare quello che definisce assassinio di tre martiri e di chiedere all'amministrazione americana di intervenire immediatamente per fare pressione su Israele affinché ponga fine alla sua “aggressione” contro i palestinesi.

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