Non è un quartetto (Road Map) ma un quintetto
per Tramballi il quinto è Sharon. e Condy Rice fa la danza del ventre
Testata:
Data: 01/05/2003
Pagina: 6
Autore: Ugo Tramballi
Titolo: Ma è subito sangue sul piano di pace
Su Il Sole 24 Ore del 1 maggio a pag. 6 nell'articolo intitolato: "Ma è subito sangue sul piano di pace", riguardo al piano di pace ("road map") americano per il Medio Oriente, Ugo Tramballi scrive:
"Il Governo Sharon aveva già inviato a Washington un emissario con 15 obiezioni alla mappa, sostenendo che modificarla sia anche un diritto palestinese: ma ieri Abu Mazen ricordava di non avere obiezioni da chiedere. Ora Israele torna al vecchio punto della non contemporaneità degli obblighi: prima finiscano le violenze, poi Israele deciderà, presumendo di essere il quinto arbitro del Quartetto."

Quest'affermazione di Tramballi sulla "non contemporaneità" da parte di Israele è assolutamente infondata visto che a chiedere (e giustamente) la fine del terrorismo è anche il nuovo premier palestinese. Infatti la "road map" elaborata dagli USA (in collaborazione con l'Unione Europea, l'ONU e la Russia) prevede espressamente la fine di ogni atto di terrorismo contro i civili israeliani prima della ripresa dei negoziati di pace con i palestinesi
"Diventa dunque decisivo il comportamento americano, che dei quattro è il negoziatore dai poteri più forti. Tornato da Washington per riferire al Governo, l'emissario israeliano aveva detto di non aver ricevuto risposte dirette alle 15 obiezioni: ma riteneva di rilevare un assenso da un non meglio specificato "linguaggio del corpo" del consigliere per la Sicurezza Nazionale Condoleeza Rice.
Da mesi tuttavia la lobby ebraica americana e un cospicuo numero di congressmen chiedono che l'amministrazione Bush non faccia pressioni su Israele".

Tramballi, non sapendo più cosa scrivere per giustificare la sua foga anti-israeliana prima accenna a questa storia vagamente comica del "linguaggio del corpo" di Condoleeza Rice davanti all'emissario di Sharon (gli avrà fatto la danza del ventre?) e poi passa alla storia della "lobby ebraica" che secondo lui controllerebbe e condizionerebbe la politica degli USA.Invece di dire che la politica democratica americana prevede tranquillamente l'azione delle varie lobby, non solo quella ebraica,quindi. Tramballi la presenta inceve come
il mito nefasto a cui hanno attinto i vari ambienti antisemiti di ogni colore politico.

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