Caracciolo e Israele 23/04/2023
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Lucio Caracciolo

Gentile Deborah. Sostituzione etnica.Non capisco cosa ci sia di scandaloso in tale affermazione. E' quello che sta avvenendo in Europa, dove la millenaria presenza ebraica, ormai ai minimi termini, è stata rimpiazzata con la immigrazione islamica.La saggia Europa chiude sinagoghe e chiese e apre moschee. Shalom

Diodoro Cerritello

 Gentile Diodoro, Lo scandalo consiste semplicemente perché tale affermazione è stata fatta da un ministro della cosiddetta destra. L’islam sta predicando da anni che lo scopo è inondare l’Europa di musulmani e lo stanno facendo approfittando della nostra debolezza. Ne abbiamo un tragico esempio guardando i liberalissimi paesi del nord Europa. In Svezia ormai sono arrivati al limite. Gli abitanti autoctoni di una città come Malmoe ormai sono scappati altrove e la città è diventata quasi completamente islamica. In molte zone dell’Inghilterra applicano già la legge della sharia. Come lei scrive, gli ebrei se ne stanno andando dall’Europa già da molti anni, la cultura europea sta morendo anche grazie alla nuova “cultura Woke”, arrivata dagli USA. Insomma siamo messi male ma i media e l’opinione pubblica italiane si scagliano contro un ministro anziché prendere atto del pericolo che corriamo. Un cordiale shalom

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Gentile Deborah, sono rimasto anche io sorpreso dall'articolo di L. Caracciolo,'' condito '' perfino da qualche espressione fuori luogo, spero ''dal sen fuggita''. Considero Caracciolo uno dei piu' attenti commentatori di geopolitica e dunque , a maggior ragione , ho trovato il suo articolo discutibile. Israele è un paese piccolo , ma di enorme complessita' per motivi che dovrebbero essere abbastanza chiari a tutti. Non conosco altro popolo che , pur vivendo da70 anni in stato di guerra permanente, riesce a produrre start-up, letteratura ecc di livello mondiale. Un paese dove i giovani fanno un lungo e duro addestramento militare ma , quando possono vanno a passeggiare felici sul lungomare di Tel Aviv , terroristi arabi permettendo. L'articolo di Caracciolo ha comunque un aspetto da non sottovalutare. A parte le uscite infelici sulle ...'' soluzioni ...'' o un uso forse strampalato del termine '' tribu' '', pone il problema delle divisioni che sempre piu' stanno diventando preoccupanti in Israele. Su un giornale italiano importante, poco tempi fa un noto scrittore israeliano ha detto , testualmente che Israele'' occupa da 55 anni '' un altro stato ''. E la cosa è passata quasi sotto silenzio. Concludo: Israele è un paese dove la dialettica politica è sempre talmente polemica da superare spesso i limiti della moderazione. Ma viviamo in tempi duri. I miliardi dei petrolieri ed il fanatismo dei fratelli musulmani lavorano nell'ombra, occupano tutte le tribune dei ...'' diritti civili'' all'Onu ecc. In un mondo in profondo e veloce cambiamento, dove sempre piu' gli ideali e la politica onesta si piegano al potere dei soldi, diventa vitale che Israele superi le divisioni che rischiano di diventare incontrollabili, E forse , perfino l'articolo pur discutibile di Caracciolo ,pone questo problema. Saluti

 Dante D

 Gentile Dante,
L’articolo indegno di Caracciolo, conoscendo le sue idee su Israele, non mi ha sorpresa e non è la prima volta che scrivo sul suo malcelato antisemitismo o antisionismo che dir si voglia, tanto sono la stessa cosa. Caracciolo sarà bravo a scrivere di geopolitica ma, quando arriva a nominare Israele, viene fuori il suo veleno. Il noto scrittore che ha detto: “Israele occupa da 55 anni un altro stato” evidentemente non ha capito niente. Se io l’avessi letto certamente gli avrei risposto per le rime. Non è più ammessa l’ignoranza, nessuno può permettersi di ignorare che dove esiste Israele non c’era nessun altro stato. Affermarlo significa due cose: essere ignoranti o essere odiatori del paese degli ebrei, in parole povere, significa essere antisemiti. Lei ha ragione, Israele deve assolutamente superare le divisioni e ritrovare il dialogo e questo succederà perché il nucleo del popolo ebraico è l’unità. Un cordiale shalom