Tra le pagine Hugo Hamilton
Traduzione dall’inglese di Marco Rossari
Einaudi euro 18,00“Un libro è come una mente umana: ha una storia da raccontare che non sempre si rivela alla prima lettura. Sotto il testo stampato c’è uno schema complesso- di associazioni inconsce. Segreti, sospetti, indizi, riflessioni…”
La storia narrata nelle pagine dell’ultimo romanzo dello scrittore irlandese Hugo Hamilton, autore di romanzi, raccolte di racconti e un’opera teatrale originale, in libreria per Einaudi con il titolo “Tra le pagine”, ha un protagonista d’eccezione.
E’ un libro infatti - che l’autore immagina sia scampato miracolosamente al rogo dei libri in Germania nel 1933 - a raccontare i mille avvenimenti di cui è stato testimone e come sia passato da un proprietario all’altro fino ad arrivare a Lena Knecht che decide di riportarlo a Berlino per venire a capo del mistero che si cela nella mappa disegnata nell’ultima pagina.
“Eccomi qua, infilato in un bagaglio a mano, trasportato per l’area partenze dell’aeroporto Jfk. La proprietaria del bagaglio è una giovane donna che va sotto il nome di Lena Knecht. Sta per imbarcarsi su un volo per l’Europa. Mi porta a casa, per così dire. Di nuovo a Berlino, la città dove sono stato scritto…dove sono stato salvato dal fuoco nella notte del maggio 1933 in cui vennero messi al rogo i libri. La città da cui il mio autore scappò il giorno in cui Hitler salì al potere”.
Lo scrittore inquieto, con la valigia sempre pronta, che se la svignava per salvarsi la vita è Joseph Roth e il libro è una prima edizione de La ribellione, un romanzo breve su un suonatore di organetto, Andreas Pum, che ha perso una gamba nella Prima guerra mondiale. Come è arrivato nelle mani di Lena? E’ il libro stesso a raccontarcelo.
“La notte del rogo a Berlino, con una folla di spettatori raccolta nella piazza dell’Opera a guardare i libri che finivano in fumo, io in qualche modo sono riuscito a scamparla”
Il suo proprietario David Gluckstein, professore universitario ebreo di Letteratura tedesca, prefigurando il futuro lo ha passato a un giovane studente affinchè lo portasse in salvo. Quello studente era il nonno di Lena che lo ha nascosto sotto il cappotto per poi tramandarlo al figlio, un panettiere della Germania Est arrivato negli Stati Uniti dopo la caduta del Muro di Berlino che, in punto di morte, l’ha consegnato a Lena facendosi promettere che si sarebbe presa cura del libro. “Custodisci questo libriccino come un fratello minore”.
Il disegno di una mappa in una pagina bianca che raffigura un ponte, un sentiero con una quercia, un bosco e una fattoria, fatto dal professore per ricordare un momento felice della sua vita e il luogo dove ha seppellito qualcosa di prezioso, incuriosisce Lena che, non sapendo nulla della provenienza del libro, decide di recarsi a Berlino per scoprirne il mistero.
A questo punto il libro che è voce narrante diventa testimone degli incontri di Lena a Berlino e dei mille avvenimenti che si intersecano pagina dopo pagina. Pittrice affermata in America, Lena condivide i primi giorni di permanenza a Berlino con Julia, proprietaria di una galleria d’arte, conosce Armin, di origine cecena, che gli riporta il libro dopo che un losco individuo aveva rubato la borsa in cui era custodito.
Alle vicende di Lena l’autore intreccia con sapienza la storia di Joseph Roth, ebreo austriaco in fuga, e della moglie Friederike che sprofonda nella follia e sarà vittima del programma di eutanasia nazista. La triste vicenda dei Roth si alterna a quella del suonatore invalido di organetto de La ribellione di cui l’autore racconta qualche stralcio per inquadrare la storia nel più ampio tessuto narrativo.
Passato e presente si intrecciano con un’architettura che mette in scena un’umanità dalle mille sfaccettature: eroi colpiti da un destino tragico, uomini che covano il seme dell’odio, amori messi alla prova dalle circostanze della vita, donne sfortunate che si trascinano alla deriva, giornaliste che sacrificano la vita per amore della verità. Il tutto narrato attraverso un caleidoscopio di immagini che accende l’immaginazione del lettore.
Non si può rivelare troppo di questo romanzo che nasce – come spiega l’autore – da una storia vera che gli è stata raccontata a Magdeburgo, perché troppi dettagli toglierebbero al lettore il piacere di scoprire l’evolversi della vicenda che, a parere di chi scrive, arriva in modo troppo frettoloso a un finale drammatico e inaspettato. Va anche detto che i diversi filoni narrativi che compongono il romanzo comportano per il lettore un’attenzione costante per seguire personaggi che si muovono, in un continuo cambio di scena, fra epoche storiche lontane fra loro.
Tuttavia, per chi considera i libri un’àncora di salvezza dalla frenesia della nostra epoca leggere un romanzo che ha per protagonista e voce narrante un libro sopravvissuto alle avversità del passato è un’esperienza potente che invita a tramandare le storie perché “l’unico scopo di un libro è vivere un altro giorno e raccontare la storia che gli ha assegnato l’autore” e in cui ciascuno di noi può scoprire qualcosa di sé.
Giorgia Greco