Un 25 Aprile con Paolo Longo
uguale pessima trasmissione
Testata:
Data: 25/04/2003
Pagina: 1
Autore: Paolo Longo
Titolo: Radio anch'io
La trasmissione era dedicata al conflitto arabo-palestinese nell' ottica del
dopo-Saddam.
Paolo Longo ha intervistato il leader dell' ala politica di Hamas, il quale
ha affermato con decisione e senza equivoci che "tutta la Palestina è
occupata", e che solamente la cessazione di questa occupazione potrà portare
alla pace.Purtroppo, salvo l' intervento telefonico di un ascoltatore,
nessuno ha ritenuto di evidenziare che questa dichiarazione significa
semplicemente l' anninentamento di Israele come fine ultimo di Hamas (e
non del solo Hamas).
Lo stesso Paolo Longo ha anche osservato, nel contesto di una sua analisi,
che israeliani e palestinesi si possonmo sedere al tavolo della pace
solamente se costretti dall' esterno, come è dimostrato (secondo lui) dalla
storia. Un ascoltatore gli ha fatto osservare che Israele ha firmato i
trattati di pace con Egitto e Giordania, e gli accordi di Oslo con l' OLP,ed
ha avanzato proposte molto generose ad Arafat nel 2000, senza che vi fosse
alcuna costrizione esterna, con spontaneità e convinzione.Longo si è
limitato a rispondere rispolverando le trattative, fallite, di Madrid, che
furono il frutto della prima guerra del Golfo.
E' anche interessante mettere in evidenza che il rappresentante ufficiale
dell' OLP, che parlava un eccellente inglese, ha affermato che le eventuali
trattative di pace con Israele non saranno condotte dall' Autorità
Palestinese (leggi: governo di Abu Mazen), bensì dall' OLP, il cui capo è e
rimane Arafat.
Infine, vale la pena di riferire, con molta amarezza, che tra gli
ascoltatori che hanno telefonato per fare commenti o domande si è distinta
una signora, che ha affermato che la festa della Liberazione (la
trasmissione è andata in onda la mattina del 25 aprile) in realtà non ha
motivo di esere: come in Iraq oggi, anche allora l' Italia non fu liberata
bensì occupata, e questa occupazione dura tuttora. La signora ha,
ovviamente, concluso questo concetto originale con una sequela di analoghe
amenità su Israele.


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