Periscopio 09/02/2023
A cura di Diego Gabutti
Autore: Diego Gabutti
Riprendiamo da ITALIA OGGI di oggi, 09/02/2023, "Periscopio" a cura di Diego Gabutti.

Terremoto fra Turchia e Siria: oltre 3mila morti, migliaia di feriti

Damasco, subito dopo il terremoto, ha bombardato una zona nel nordovest della Siria sotto il controllo dell’opposizione e pesantemente colpita dal sisma. Lo denuncia il governo britannico. ilmessaggero.it

L’ambasciatore siriano all’Onu ha detto che tutti gli aiuti internazionali devono passare per Damasco [compresi quelli destinati alle regioni del nord-ovest, un’enclave isolata in guerra col governo di Damasco]. Ma nessuno si fida. In questi anni il regime si è approfittato degli aiuti internazionali e ha creato un sistema per scremare una percentuale e trattenerla a proprio beneficio. [...] Inoltre c’è il timore che Damasco, come ha fatto in passato, usi il controllo sulla distribuzione come un’arma politica contro ogni singola città ribelle: obbedisci e ti portiamo cibo e medicinali [altrimenti] nulla. Ned Price, portavoce del Dipartimento di Stato americano, ha detto che sarebbe il colmo affidare gli aiuti americani per i civili siriani a un regime «che da anni massacra i siriani, li gassa ed è responsabile per la maggior parte delle loro sofferenze». Daniele Raineri, la Repubblica.

Contro i terremoti [e gli autocrati] non vale la fuga, non giovano nascondigli. Francesco Petrarca.

È presto per sapere se le scosse di questi giorni contribuiranno a far traballare o addirittura cadere Erdogan alle elezioni di maggio. Come minimo rappresentano un fattore imprevisto nella campagna del sultano per governare fino alla fine del decennio e consolidare il proprio nome fra gli autocrati del pianeta. Enrico Franceschini, la Repubblica.

Intanto Putin, che controlla la Siria, vi ha subito messo al lavoro una parte dei suoi soldati. Fiamma Nirenstein, il Giornale.

[Quanto] a Hong Kong, è iniziato il processo a 47 criminali accusati di cospirazione per sovvertire il potere dello Stato. Lo Stato è quello comunista cinese. I 47 criminali rischiano l’ergastolo. L’atto cospirativo è stato consumato, dice l’accusa, nella selezione di candidati favorevoli alla democrazia e contrari alla dittatura per le elezioni del 2020, poi cancellate da Pechino con la scusa del Covid. Si potrebbe immaginare riassunta in poche righe la differenza fra democrazia e dittatura: in democrazia i cittadini si scelgono il governo, in dittatura gli viene imposto, e chi non ci sta viene fatto fuori. Mattia Feltri, La Stampa.

Lezione di antifascismo. Benigni illumina Sanremo e Mattarella canta l’Inno. Titolo di Repubblica.

Quello illumina, questo canta. Niente ciccia, però, per i portavoce delle nazioni aggredite dal fascismo, tipo l’Ucraina. Dal web.

Niente video di Zelensky a Sanremo, solo un testo che leggerà Amadeus. avvenire.it

Per un’impuntatura di Salvini un accordo disonorevole. Titolo di Italia Oggi.

[In compenso,] poco prima dell’ingresso di Chiara Ferragni sul palco, cominciano a girare voci incontrollate, tipo la partita di pallone durante i film di Fantozzi: «Ferragni va sul palco nuda». Ohibò. Nuda nuda? «Con le parti intime coperte da dalle toppe». Toppe? «Sì toppe. Toppe sulle quali sono scritte delle frasi scurrili, gli insulti che ha ricevuto sui social». Ecco. Al momento in cui scriviamo questo articolo «il fatto nudità» non è ancora avvenuto. Ma elettrizza tutti. «È una denuncia sociale. Civile», spiegano. Roba seria. Salvatore Merlo, il Foglio.

All’Ariston Mattarella e la figlia Laura posano per un selfie con Gianni Morandi, Chiara Ferragni e Amadeus. La Repubblica.

Tiro a segno a scuola? Bufera su Fazzolari, e lui querela [o così minaccia]. Titolo di QN. Quotidiano nazionale.

Con temerario sprezzo del ridicolo, il sottosegretario Fazzolari «spara» letteralmente la palla in tribuna, per smentire ciò che non è smentibile, cioè la sua idea di portare nelle scuole corsi di tiro a segno. L’articolo del nostro Ilario Lombardo, che confermiamo parola per parola, è inattaccabile e di fonte sicura al cento per cento. M.Gia, La Stampa.

Il 41bis non è una misura punitiva, sarebbe incostituzionale, ma una misura preventiva, il cui scopo è recidere i rapporti tra detenuti mafiosi nelle carceri e tra loro e le organizzazioni fuori dal carcere. Per questo la proposi. Erano gli anni in cui i boss comandavano dalla galera, governavano i loro affari, ordinavano omicidi, combattevano lo Stato. [...] Il 41bis non è carcere duro. Si tratta d’un regime d’isolamento in cui anche i colloqui con i parenti o gli avvocati vengono ridotti e avvengono in condizioni particolari proprio per evitare che arrivino indicazioni all’esterno. Il boss in carcere non deve poter continuare a delinquere, come accaduto fino agli anni ’90. Claudio Martelli (Alessandra Ricciardi, Italia Oggi).

Col congresso ridotto a zuffa, aggrovigliato in una spirale di mancate decisioni, marce indietro – il caso Cospito, con Orlando e Provenzano per togliergli il 41bis e Schlein per tenerlo, ed è solo l’ultimo dei casi – e nemmeno lo straccio di un’idea su cui valga la pena discutere. Intanto il clima si avvelena, rendendo sempre più arduo ricucire dopo il congresso. Alfonso Raimo, HuffPost.

L’avvicinamento al congresso Pd sta diventando un susseguirsi di scandali e scandaletti, tessere gonfiate, voti fantasma. Cronache desolanti per un partito chiamato a rinnovarsi o morire. Titolo di Linkiesta.

«Sono ferocemente antijuventino, ma ancor di più, io la odio, la Juventus», questo ha detto il dottor Ciro Santoriello, il Pm di Torino impegnato proprio sul procedimento intorno ai bilanci ballerini della società bianconera. E c’è chi ha osato protestare. Mentre noi, persone indurite e amareggiate dalla vita, commosse alla notizia stessa che mai potesse esistere, sulla faccia della terra, un magistrato insieme onesto, dal cuore tanto grande e di così ampie vedute. Andrea’s Version, il Foglio.

Non chiedere mai agli altri cosa pensano di te. Potrebbero dirti la verità. Roberto Gervaso.

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