Speciale guerra 10/04/03
La liberazione dell'Iraq
Testata:
Data: 10/04/2003
Pagina: 1
Autore: Deborah Fait
Titolo: Speciale guerra 10/04/03
La statua, quella statua, e' stata tirata giu' con le catene, gioia, entusiasmo , felicita' incontenibile in Piazza del Paradiso a Bagdad, un sogno che pareva impossibile stava diventando meravigliosa realta'.
Battevo le mani e le ho battute ancor piu' forte quando gli americani hanno sostituito la loro bandiera, appoggiata sulla testa della statua, con quella irachena. Non ho potuto fare a meno di gridare "Bravi Americani, caspita, Bravi!".
L'Iraq e' libero ed e' degli iracheni, non sara' occupato dall'America come la sinistra ci ha sempre raccontato e il simbolismo di quella bandiera e' stato importante: gli americani hanno deposto il dittatore ma il paese liberato e' del popolo iracheno.

Oggi, 9 settembre 2003, e' caduto un tiranno sanguinario e noi tutti viviamo questo momento storico con grande emozione, nessuno vuole pensare con timore al futuro, oggi e' il tempo del cuore e ce lo vogliamo godere tutto: domani e' un altro giorno.
Non ci e' dato di sapere cosa succedera' adesso, non abbiamo la sfera di cristallo e il momento e' delicatissimo ma e' impossibile non fare salti di gioia di fronte alla distruzione del regime di Saddam Hussein. Non vedremo piu' quella sua faccia sorridente mentre spara in aria o accarezza bambini terrorizzati. Basta, finito Saddam.
Gli iracheni sono entusiasti, trascinano la testa di ferro del raiss per i viali di Bagdad, si precipitano a vedere le camere della tortura nella speranza di trovare segni di parenti scomparsi, mandano baci agli americani, gridano "viva Bush" e ,anche se la notte portera' il pericolo di uccisioni, vendette, faide e tutti sanno che la guerra non e' finita, quella statua non c'e' piu' in Piazza Paradiso e il paradiso oggi e' nel cuore e nell'animo del popolo iracheno e di tutti coloro che amano la liberta' e la democrazia.
E i pacifisti? Dove sono i pacifisti? Che dicono i pacifisti?
Nessun telegiornale li ha ancora intervistati ma io li ho letti sui forum e ho letto sarcasmo "adesso cambieranno padrone, ehehe", rabbia e scontento ma soprattutto rabbia, tanta rabbia per la vittoria americana e ho avuto la conferma, inutile, che ai pacifisti del popolo iracheno non gliene poteva fregar di meno e adesso sono lividi perche' "Bush Boia" ha liberato quel popolo senza fare milioni di morti o scatenare la terza guerra mondiale come le cassandre prevedevano.
Vorrei dire a lor signori di mettere via in silenzio le bandiere che sventolavano per il mantenimento del regime, ripongano le bandiere che sono servite per minacciare i democratici e per picchiare gli ebrei , il loro idolo e' scappato.
Israele che non c'entrava niente con questa guerra se non per la paura di un attacco missilistico, ha tirato un sospiro di sollievo e la prima frase che ho sentito e' stata:
" adesso Mofaz togliera' l'emergenza e potremo mettere via le maschere" e c'era un timido punto interrogativo alla fine della frase.
Il tiranno che era intervenuto in tutte le guerre contro Israele, come i suoi predecessori del resto, il satrapo che ha alimentato l'odio contro Israele, che ha finanziato il terrorismo pagando Arafat e le famiglie dei kamikaze e' finito sul cemento di Piazza Paradiso preso a martellate dal suo popolo e con lui e' finita la paura. Nabucodonosor non c'e' piu'.
Con la fine di Saddam si รจ spento anche il sogno di quei palestinesi che volevano la distruzione di Israele. I titoli dei loro giornali sono chiarissimi: Nabka, distruzione!
Non ci vogliono credere, un gruppo di palestinesi di Ramallah continua a girare i canali della Tv pensando di vedere un film di Holliwood non la realta', Sono disperati, non vogliono credere, stanno per piangere, il loro Padre Saddam non c'e' piu', Arafat e' rinchiuso al Mukata, il vecchio Medio Oriente e' finito, incomincia una nuova era e questo li spaventa.

Infatti adesso di cosa si occuperanno Bush e Blair?
Ma di noi! Di Israele! Dei palestinesi! Tutti lo dicono e tutti lo vogliono ma come lo vogliono e' un altro discorso anche se e' legittimo sperare che adesso sara' meno difficile fare la pace.
Come avevo scritto tempo fa, il pericolo e' che Blair voglia rifarsi il trucco a spese nostre per riconquistare la sua gente e che Bush non voglia scontentare il suo alleato.
C'e' la Road Map alle porte e la possibilita' non remota che la politica internazionale voglia ricucire i rapporti tra America e Europa a spese di Israele.