Lettera aperta a Giorgia Meloni e Antonio Tajani 21/01/2023
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Silenzio sui brogli, italiani nel mondo: agiscano Meloni e Tajani -  RomaDailyNews

Gentile Signora Deborah, a proposito della sua lettera alla Meloni e Tajani, mi stupisce il suo stupore. Alle ultime votazioni in Italia, non volevo votare, non perché non provassi qualche simpatia per la Meloni, ma perché data la mia età, ho capito l'inutilità del voto nelle nostre democrazie e, soprattutto, che la nostra sudditanza all'Europa ci impedisce una politica interna ed estera veramente libera e autonoma : Tajani poi... è l'emblema del carrierismo di Bruxelles. Alla fine, parlando con vari amici che mi dicevano " vedrai che cambierà tutto " risposi " ok, la voto, vediamo quanto dura?": all'epoca erano in vigore, e credo lo siano ancora, i ricatti dell'Europa sui soldi del Recovery Fund (legato alla Pandemia) e sospeso per i Paesi che non riconoscevano i "valori" LGBT dell'Europa, Polonia e Ungheria. Fui contenta del discorso della Meloni al centro ebraico e dell'accoglienza che le fu fatta ma feci come nel proverbio cinese : seduta sull'argine aspettai... e infatti ! Lei mi sembra che abbia molta fiducia nell'Europa, io non più, da molti anni, anche perché l'allargamento improvviso ai Paesi dell'Est, all'epoca insegnavo Economia, mi sembrò prematuro e impreparato. Non si costruisce una casa partendo dal tetto, dissi ai miei studenti, e giorni fa ho, con piacere, sentito la stessa frase da Lucio Caracciolo. Vivo vicino alla Francia e seguo più le notizie francesi che quelle italiane anche a causa della civiltà dei loro dibattiti rispetto ai nostri e Lei non ha idea di quello che succede in Francia, giorno dopo giorno, è una mattanza ! Gli ebrei francesi sono costretti a cambiare quartiere, città e sempre più spesso Paese... L'Europa non è cambiata, Signora Deborah, anzi ! è peggiorata ! e gi ebrei sono ancora il bersaglio preferito. Cordiali saluti

Laura Ferrentino

 Gentile Laura,
Ha fatto molto bene a “sedere sull’argine e aspettare”. Ciò nonostante io continuo a sperare che si sia trattato di un incidente di percorso perché il tema riguardava montagne di soldi ai palestinesi, una ignobile abitudine delle istituzioni internazionali. Mandano loro milioni, costruiscono case nel territorio controllato da Israele ( secondo gli accordi di Oslo), perciò la notizia che Israele non avrebbe consegnato ai palestinesi tutti quei milioni, li ha fatti molto preoccupare. Tajani, che è stato a Bruxelles fino all’altro ieri, ha obbedito pedissequamente agli ordini. In Israele conosciamo bene la situazione terribile degli ebrei francesi, per la strada ormai da anni si sente parlare la lingua d’Oltralpe e città come Herzelia, a nord di Tel Aviv, sono quasi completamente abitate da francesi. Altri scappano in Canada o in USA. L’Europa non è più la casa degli europei e a pagarne lo scotto sono, al solito, gli ebrei. La situazione è tragica e, purtroppo, tende a peggiorare perché la perdita delle proprie radici non può portare a nulla di buono. Teniamo duro.
Un cordiale shalom