Il ruolo di Taiwan nello scenario politico internazionale 14/01/2023
Analisi di Antonio Donno
Autore: Antonio Donno
Il ruolo di Taiwan nello scenario politico internazionale
Analisi di Antonio Donno

Taiwan potrebbe diventare un'altra Ucraina? - Focus.it

La questione di Taiwan è all’ordine del giorno da molti anni. Pechino ha sempre affermato che l’isola fa parte integrante del territorio cinese e, per questo motivo, è giusto che ritorni alla Cina. Da Mao Tse-Tung sino a oggi, la Cina ha sempre rivendicato l’appartenenza di Taiwan (Formosa ai tempi degli spagnoli) al territorio continentale cinese, ma per una serie di motivi non ha osato mettere in atto un processo di inclusione che avrebbe portato necessariamente a una guerra. Ora più che nel passato, Xi Jingping si guarda bene dal fare passi avventati in questa direzione. In realtà, è difficile dire quale potrà essere il momento giusto, in considerazione del fatto che un’azione militare contro l’isola porterebbe a un conflitto di dimensioni globali con gli Stati Uniti. Giappone, Taiwan e Corea del Sud rappresentano i tre più importanti avamposti politico-militari di Washington di fronte alle coste cinesi. Per ora Pechino si limita a intessere relazioni diplomatiche con i numerosi Stati insulari sparsi nel cuore del Pacifico e che circondano da oriente quegli avamposti. È molto probabile che l’obiettivo della Cina sia quello di stabilire posizioni egemoniche in quell’immensa area, in modo da creare una sorta di accerchiamento nei confronti dei tre Paesi filo-americani. Si tratta di un progetto di vastissime dimensioni che ha bisogno di tempi non prevedibili.

     Per di più, le circostanze storiche attuali non sono favorevoli a un’azione di questo tipo, un’azione che scatenerebbe un rivolgimento politico internazionale di enorme portata. Per quanto Cina e Russia siano di fatto alleate contro l’Occidente, i due progetti egemonici collidono: oggi più che mai, in considerazione dell’avventura di Putin in Ucraina. Il progetto russo di riprendere il controllo dei Paesi dell’Europa Orientale, una volta comunisti, impedisce di fatto a Pechino di muoversi per riprendere Taiwan sotto la sua sovranità, nonostante le ripetute affermazioni cinesi sulla volontà di riunificazione del suo territorio. Sarebbero insostenibili, per gli Stati Uniti e per tutto l’Occidente democratico, due azioni di conquista da parte dei due Paesi autocratici, ammesso che Xi Jingping abbia attualmente in mente la riconquista dell’isola. La situazione economica della Cina è critica in alcuni settori e è noto che è molto alta la disoccupazione dei giovani tra i 15 e i 25 anni.

     Ma, a parte la contingenza economica cinese – se si tratta soltanto di contingenza – Pechino non ha gradito l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, nonostante l’apparente riavvicinamento degli ultimi giorni tra le due Potenze. Così, Xi Jingping dovrà aspettare la fine della guerra in Ucraina e valutare le conseguenze che si avranno sul campo per un periodo non breve per ripensare – soltanto ripensare, non attuare – il suo progetto di riunificazione. La storia ha dimostrato che la coesistenza di due o più Potenze autocratiche è pressoché impossibile sullo scenario internazionale e che talvolta lo scontro può verificarsi. Il terribile conflitto tra Germania nazista e Unione Sovietica ne è stato un esempio.

    Gli Stati Uniti sono chiamati a riprendere il proprio ruolo primario nel sistema politico internazionale. Si tratta di una necessità inderogabile per il mondo libero, per usare un’espressione centrale negli anni della guerra fredda, ma oggi più che mai attuale. Dopo il crollo dell’Unione Sovietica, i valori democratici dell’Occidente, trionfanti nel confronto con il comunismo, hanno subito un progressivo declassamento, quasi che la vittoria abbia concluso la lotta contro il nemico della democrazia. Non è così. E lo si vede considerando la presenza di Russia e Cina in vari scenari della politica mondiale. Il caso di Taiwan è emblematico. Biden, di recente, ha affermato che un attacco cinese a Taiwan comporterebbe una risposta militare americana; è, perciò, indispensabile che gli Stati Uniti riprendano posizioni molto ferme e si ripropongano come punto di riferimento fondamentale in aree del Terzo Mondo (in particolare, in America Latina e in Africa), dove il loro ruolo è stato da tempo soppiantato dalla presenza di Russia e Cina. Il processo di modificazione politica dello scenario dei Paesi del Terzo Mondo è un altro aspetto molto importante che richiede il ripristino della presenza americana e dei valori democratici che ha incarnato nel tempo.

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