Speciale guerra 27 marzo 2003
La liberazione dell'Iraq vista da Israele giorno per giorno
Testata:
Data: 27/03/2003
Pagina: 1
Autore: Deborah Fait
Titolo: Speciale guerra 27 marzo 2003
Ogni mattina ci alziamo molto presto, sento anche i vicini muoversi verso le 5 e, in lontananza, i primi notiziari della giornata. Ormai e' la prima cosa che si fa alla mattina, ancora cogli occhi chiusi si accende la radio , quella della guerra che durante la notte si accenderebbe da sola in caso di allarme esattamente come il canale di emergenza della TV che resta muto fino al momento dell'eventuale sirena.
La guerra continua e in Israele siamo stanchi di dormire poco e di vivere come se da un momento all'altro le sirene dovessero suonare. La reazione a questa stanchezza e' che un terzo degli israeliani esce senza maschere nonostante il Ministro della Difesa continui ad avvisare che l'emergenza e' ancora in atto.
Sui tetti dei grattacieli Azrieli di Tel Aviv poliziotti con strumenti ad alta tecnologia scrutano il cielo, aspettano lo scud maledetto, quello non distrutto dai missili anti scud, per poter dire in tempo reale in quale zona e' caduto e attivare immediatamente i soccorsi.
Intanto gli angloamericani tentano di arrivare a Bagdad, faticosamente arrancando nella tempesta di sabbia e i razzi iracheni.
Un missile e' caduto su un mercato della capitale irachena, 15 morti, "maledetti americani" urlano i pacifisti, poi si fa spazio la notizia che il missile -forse- era iracheno, della contraerea: silenzio dell'arcobaleno europeo!
A Parigi i pacifascisti hanno messo in atto la solita caccia all'ebreo durante un corteo di centomila persone avvolte nella bandiera della pace alternata con bandiere palestinesi e irachene.
"eccoli, laggiu' ci sono degli ebrei" pare abbia urlato qualcuno del corteo indicando quattro ragazzi con la kippa' in testa, erano proprio ebrei, di sinistra, che sfilavano anch'essi per la pace: sono stati pestati e uno e' finito all'ospedale.
Forse, spero, avranno capito che la Pace non ha niente a che vedere coi cortei pacifisti.
In Italia i soliti hanno bruciato automobili con targa americana.
A Berlino un altro ebreo e' stato malmenato.
A Ramallah sfilano inneggiando a Saddam Hussein, ballano di gioia ogni volta che un soldato alleato cade in mano irachena, i nuovi nati si chiamano tutti Saddam, una strada di Betlemme e' stata denominata "Baghdad Street" e sta accanto all'altrettanto nuova "Paris Street" in onore dell'amica Francia sempre devotamente vicina a tutto quello che odora di terrorismo arabo.
La brutalita' dei movimenti pacifisti si sta sfogando nelle strade d'Europa sempre piu' schiava della dhimmitudine, sempre piu' antisemita e antimericana.
Intanto in Israele bimbetti di pochi mesi devono essere portati ai nidi con le loro belle scatolone blu contenenti la maschera antigas e in Iraq altri bambini muoiono a causa del sostegno incondizionato dato a Saddam da Francia, Germania e Russia.