Periscopio 23/12/2022
A cura di Diego Gabutti
Autore: Diego Gabutti
Riprendiamo da ITALIA OGGI di oggi, 23/12/2022, "Periscopio" a cura di Diego Gabutti.

È morto lo storico della letteratura Alberto Asor Rosa
Alberto Asor Rosa

Solo gli scrittori mediocri sono tranquillizzanti. Alberto Asor Rosa, scomparso il 21 dicembre 2022.

Aumenteremo il nostro potenziale militare e continueremo a migliorare la preparazione al combattimento delle nostre forze nucleari. Vladimir Putin mentre Zelensky volava a Washington.

[Zelensky] si aspetta che nei prossimi mesi la guerra divampi ancora più crudele, ancora più totale. Il suo blitz washingtoniano è stato un evento importante [...] pieno di calore, emozionante. Ma purtroppo non ha alimentato la speranza che sia alle viste un negoziato. [...] Il concetto di «pace giusta», sottoscritto dagli ucraini, appoggiato da americani ed europei, è incompatibile con i piani devastanti di Vladimir Putin. Giuseppe Sarcina, Corriere della sera.

Un «cessate il fuoco» in questo momento darebbe a Putin l’opportunità di fare quello che avrebbe dovuto fare prima dell’inizio della guerra: creare un esercito efficiente. E non è quello che vogliamo vedere. Michael Walzer, politologo a Princeton (Viviana Mazza, Corriere della sera).

La battaglia non è solo per la vita, la libertà e la sicurezza degli ucraini o di qualsiasi altra nazione che la Russia tenti di conquistare. La lotta definirà in quale mondo vivranno i nostri figli e nipoti. Volodymyr Zelensky parla al Congresso.

Mentre Zelensky era a Washington, l’ex presidente russo Dmitrij Medvedev era a Pechino per un incontro con il presidente cinese, Xi Jinping. Medvedev ha portato a Pechino un messaggio di Putin. A Mosca sono circolate molte ipotesi sul contenuto del messaggio. [...] Quattro in particolare: una richiesta economica, una richiesta di armi, un avvertimento, oppure la richiesta di autorizzare il coinvolgimento della Corea del nord nella guerra in Ucraina. Micol Flammini, il Foglio.

Cosa succederà? Succederà quello che deve succedere: hanno liberato i criminali dalle prigioni ed ecco che sono loro a governarci adesso. Gli antichi romani solevano marchiare i volti dei prigionieri con le parole “Cave furem” [attenti al ladro]. Ma queste facce non hanno bisogno d’alcun marchio, parlano da sole. Ivan Bunin, Giorni maledetti.

Una bella immagine: la presidente Nancy Pelosi e la vicepresidente Kamala Harris che reggono una bandiera ucraina che Zelensky ha portato dal campo di battaglia. Emily Cochrane, New York Times.

Le afghane sono scese in strada per protestare contro lo stop agli studi universitari per le donne. Alle proteste si sono uniti anche docenti e ricercatori degli atenei di Kabul. Sono manifestazioni ancora limitate, poche centinaia di persone, vista la cappa d’oppressione del regime talebano. Ma appare chiaro che la popolazione, almeno nelle città, è esasperata. La Stampa.

Una volta scambiai due parole con un giovane pasdaran di guardia a un museo antiamericano. Circondato da enormi striscioni che parlavano dell’America come del «Grande Satana», mi chiese consiglio su come emigrare negli Stati Uniti. «Al diavolo i mullah», disse. Nicholas Kristof, la Repubblica.

«Quanto sta avvenendo in Iran supera ogni limite», denuncia con forza Sergio Mattarella. La repressione scatenata contro i giovani che protestano contro il regime teocratico «non può essere in alcun modo accantonata», insiste il capo dello Stato. Ugo Magrì, La Stampa.

La pace è necessaria e urgente. Ci sto lavorando, vedremo. Silvio Berlusconi (Paola De Caro, Corriere della sera).

Chi gli sta vicino, se davvero gli vuol bene, e ammesso che ci possa riuscire, dovrebbe fermarlo, per evitare che, più di Chaplin-Calvero di Luci della ribalta, Silvio Berlusconi sembri Gloria Swanson-Norma Desmond di Viale del tramonto. Michele Brambilla, HuffPost.

Di fronte al Qatargate, che vede in vario modo coinvolti diversi esponenti dem all’europarlamento, il segretario del Pd non ha saputo trovare di meglio che dire: «Mi viene da piangere». Alessandra Ricciardi, Italia Oggi.

Al di là dell’indignazione per la corruzione, il partito è stato per quindici anni nelle mani d’un gruppo dirigente di miserabili. Miserabili sul piano politico, al 99% presuntuosi e all’1% nullità politiche, salvo rare eccezioni. Anime morte, seppelliamole. Vincenzo De Luca, tg24.sky.it.

Spingendo il tasto rewind, si possono ascoltare, l’anno scorso di questi tempi, gli ululati di Giorgia Meloni per il parlamento esautorato, ridicolizzato e violentato a causa d’una manovra, quella del governo Draghi, approdata nell’aula del Senato il 19 dicembre, poi spedita alla Camera prima di Natale, riapprodata con modifiche a Palazzo Madama e approvata in via definitiva il 30 dicembre. Che scandalo, diceva Meloni, questa umiliazione del parlamento, salvo poi, giunta al posto di Mario Draghi, riprodurre la stessa fretta, con una manovra che approda in aula il 21 dicembre. Spingendo adesso il tasto forward – di chi l’anno scorso invece non si lamentava – [ecco] Debora Serracchiani parlare come Giorgia Meloni ieri. La ferita è sempre la stessa, non è una novità: maxiemendamenti, fiducie, poi ci pensa Babbo Natale. Alessandro De Angelis, HuffPost.

Via libera nel corso della maratona notturna sulla legge di bilancio a una proposta di modifica del Pd per dare ai Comuni 450 milioni di euro, ma i fondi non ci sono. Per correggere lo sbaglio, la finanziaria dovrà passare da un nuovo voto dei deputati della commissione bilancio. repubblica.it

Grazie alla prima legge di bilancio firmata da una donna, tra qualche settimana una nuova figura umana farà la sua apparizione nelle nostre città: il cacciatore urbano [di cinghiali]. Da non confondersi con quello da campagna che si alza alle quattro per appostarsi tra le frasche del sottobosco, e neppure con quello di frodo, che riempie il carniere quando e dove capita. Sebastiano Messina, la Repubblica.

Roma è la città al mondo dove ci sono più chiese [e più cinghiali] che fedeli. Roberto Gervaso.

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Diego Gabutti