Ma come? I deputati sarebbero corruttibili?
Analisi di Michele Mazel
(traduzione di Yehudit Weisz)
“Il Parlamento europeo è vulnerabile alle interferenze straniere.” Dopo lo spettacolare arresto della vicepresidente del Parlamento europeo in quello che la stampa sta già chiamando Qatargate, questa conclusione sconfortante da parte di un membro di questa istituzione, a prima vista rispettabile, non dovrebbe sorprendere. Solo che questa vulnerabilità era già nota da molto tempo. Nel 2019 Le Monde aveva pubblicato un approfondito studio su “Il lobbismo nelle arene dell'Unione Europea.”
“Il settore rappresenta un business stimato in 3 miliardi di euro all'anno all'interno dell'Ue, secondo un lavoro del ricercatore di scienze politiche Dieter Plehwe pubblicato nel 2012, sulla base di circa 5.000 organizzazioni iscritte al registro di allora. La cifra è quindi probabilmente ben al di sotto della odierna realtà.” Certo, codificato e inquadrato il lobbismo è un'attività perfettamente legittima. Teoricamente mira a informare meglio i parlamentari sui temi che vengono sottoposti al loro voto. È così che la vicepresidente del Parlamento è stata invitata a recarsi a Doha per valutare la situazione di persona. Tornata a Bruxelles, il 22 novembre lei ha rilasciato la seguente ammirevole dichiarazione: “ Oggi, i Mondiali di calcio in Qatar sono la prova concreta di come la diplomazia sportiva possa realizzare una trasformazione storica di un Paese le cui riforme hanno ispirato il mondo arabo … Il Qatar è al primo posto in merito ai diritti dei lavoratori.” Nessuno apparentemente ha reagito nella sala... tranne gli investigatori dell'ufficio del procuratore federale belga. Il suo arresto non ha richiesto molto tempo. L'accusa rilascerà poi un comunicato affermando che un “Paese del Golfo” era sospettato “di influenzare le decisioni economiche e politiche del Parlamento europeo offrendo ingenti somme di denaro o regalando doni importanti a terzi aventi una posizione politica e/o strategica significativa all'interno del Parlamento europeo.”
Quale sanzione è prevista contro questo “Paese del Golfo” rapidamente identificato come il Qatar? Nessuna, senza dubbio. Il giorno dopo, il Presidente francese era sulla tribuna d'onore a Doha per assistere alla partita contro il Marocco e c’è stato anche domenica per la finale di questo Mondiale diverso da tutti gli altri. Bisogna essere molto ingenui per immaginare che questo genere di cose succeda solo in Belgio. Che i parlamentari degli altri Paesi restino tutti insensibili al fascino discreto delle monarchie del petrolio e dei loro dollari. Che i delegati di questa o quella nazione nei comitati e nelle commissioni delle Nazioni Unite resistano in ogni occasione alla tentazione e votino solo secondo la loro coscienza. Che lo stesso valga per i governanti di Stati sovrani. E non dimentichiamo le università e gli istituti di ricerca sempre alla ricerca di mecenati e a volte pronti a chiudere un occhio davanti a questa o quella pratica di generosi donatori. È bene tenere presente questa realtà quando ci si lamenta di non sentire la voce di Israele in mezzo al clamore dei suoi nemici.