Cosa è la pace per il mondo occidentale?
L’odio che alberga nel popolo palestinese contro Israele e la faziosità del giornalista nel riportare una notizia.
Testata:
Data: 25/03/2003
Pagina: 7
Autore: Umberto De Giovannageli
Titolo: Il rais non ha dimenticato noi palestinesi
Le manifestazioni che in questi giorni scuotono il mondo non hanno nulla a che vedere con la pace, questo sostantivo troppo abusato e dietro il quale molti giovani celano gli istinti più brutali, più distruttivi (basti vedere come sono stati ridotti alcuni negozi della Mc Donald, dove pure i solerti "pacifisti" all’occorrenza vanno a mangiare con i soldi del "papà") ha perso il suo reale significato.

Tutti desiderano vivere in un mondo di pace, ma non si potrà raggiungere questo obiettivo fino a quando dittatori sanguinari come Saddam Hussein opprimono la popolazione, usano armi di distruzione di massa contro innocenti, fino a quando Arafat sarà a capo di un popolo che con la sua corruzione ha condannato a vivere nella miseria più nera, fino a quando chi dissente dal regime viene "giustiziato" brutalmente senza processo.



Perché il mondo non se ne accorge? Perché di tutte le 47 guerre che in questo momento si stanno combattendo nel mondo solo quella contro l’Irak suscita sdegno e orrore?

Nelle altre guerre non ci sono bambini e donne massacrate?

Dove erano i pacifisti quando si perpetravano i massacri in Ruanda?

L’Unità del 25 marzo pubblica un articolo a firma Umberto De Giovannageli nel quale sono le manifestazioni palestinesi a trovare spazio.

Ne riportiamo un breve stralcio che mette in evidenza non solo l’odio che alberga nel popolo palestinese contro Israele ma anche la faziosità del giornalista nel riportare una notizia.

"Manifestazioni scuotono i Territori: a Kalkilya, alcune migliaia di persone partecipano ad un corteo anti-Usa indetto da tutti i gruppi dell’Intifada. Lo slogan scandito dalla folla è lo stesso che riecheggia nei raduni del Cairo e di Amman: Bagdad, Palestina, siamo tutti Saladini.

In testa al corteo sfilano giovani armati di Kalashnikiv e col volto coperto dalla Kefyah.

Sparano raffiche di mitra in aria, bruciano bandiere americane e israeliane

Il messaggio non potrebbe essere più chiaro
Evocano cento, mille attacchi suicidi contro gli invasori anglo-americani. E tornano ad invocare Saddam perché incendi con i suoi missili Tel Aviv.

A pochi chilometri di distanza nel centro di Jenin una manifestazione in sostegno di Saddam Hussein

Quanti sostenitori ha il folle dittatore, non solo in Europa!
E contro il coprifuoco totale imposto negli ultimi due giorni da Tsahal
Con la speranza di bloccare qualche terrorista suicida, non per divertimento.
Degenera in violenti scontri contro i soldati israeliani: sul terreno resta il corpo senza vita di Ahmed Abareh, 12 anni. L’adolescente, secondo fonti palestinesi, è stato centrato all’addome da colpi sparati da un tiratore scelto dell’esercito israeliano.
Che era proprio lì appostato per "centrare all’addome" il povero ragazzo, il quale peraltro avrebbe dovuto essere a scuola o a casa con la propria famiglia.

Una domanda si impone al giornalista: perché in alcuni casi si riferiscono solo le fonti palestinesi?

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