I più esposti all'odio iracheno
La paura che qualche prigioniero anglo-americano possa essere ebreo
Testata: Libero
Data: 25/03/2003
Pagina: 13
Autore: Angelo Pezzana
Titolo: Tra i soldati anglo-americani catturati quelli ebrei rischiano di essere uccisi
Riportiamo un articolo di Angelo Pezzana pubblicato su Libero nella rubrica "Qui Israele" martedì 25 marzo 2003.
L’attenzione degli israeliani continua ad essere puntata sulla guerra all’Iraq. Il timore che Saddam lanci I suoi missili sullo stato ebraico e’ pero’ meno incombente in queste ore, anche se il livello di allerta non e’assolutamente diminuito. A Gerusalemme c’e’ meno gente in giro con la maschera antigas a tracolla, un segnale che la tensione e l’ansia sono meno forti. E poco importa che il governo raccomandi a tutti di averla sempre a portata di mano.
I giornali hanno pubblicato le terribili immagini dei prigionieri americani e qui il pensiero e l’orrore per quanto accade va ai tanti soldati israeliani che dopo essere stati catturati o rapiti dai terroristi palestinesi sono scomparsi nel nulla.
La paura che qualche soldato possa essere ebreo, e quindi ancora piu’ esposto all’odio dei militari iracheni, ha spinto l’Inghilterra a togliere ai suoi soldati ebrei che combattono a fianco degli americani ogni segno di riconoscimento che possa farli riconoscere come tali dagli arabi.
Le forze anglo-americane sono nemiche, ma un soldato inglese o americano, se ebreo, e’ un nemico ancora piu’ grande. Quasi tutti I soldati israeliani catturati dai terroristi palestinesi non sono stati nemmeno oggetto di richiesta di scambio. Torturati e uccisi e’ stato il loro destino.
Mentre Naji Sabri, ministro degli esteri iracheno, accusa Israele di far parte della coalizione anglo-americana solo perche’ un missile di fabbricazione israeliana in dotazione delle forze americane e’ caduto su Bagdad, il mondo palestinese e’ scosso ancora una volta dal senso di orgoglio che dittatori come Saddam riescono ad infondergli. Ogni volta che un rais monta a cavallo e impugna la spada dell’Islam, gli arabi credono di aver trovato il leader che li sollevera’ dalla condizione nella quale si trovano. Ci ha provato Nasser, portando il suo paese a una guerra disastrosa, poi e’ arrivato Gheddafi, un altro satrapo che voleva riunire tutto il mondo arabo contro l’occidente.Altro disastro e altra sconfitta, ma sempre i palestinesi hanno applaudito, festeggiato, gioito.
Senza capire che ogni volta puntavano il loro futuro sul leader sbagliato. Lo stesso hanno fatto con Bin Laden, l’ultimo in ordine di tempo a voler sconfiggere l’odiato occidente. Altri osanna hanno lanciato al cielo quando sono state colpite le torri gemelle. I palestinesi sembra che abbiano un dono particolare per rovinare il loro futuro da soli. Certo la leadership di Arafat li ha aiutati non poco. Pur di conservare il potere assoluto sulla sua gente non ha mai esitato a mentenerla nella misera condizione in cui si trova ancora oggi. Prima di tutto l’odio contro Israele, la volonta’ mai venuta meno di distruggere lo stato degli ebrei, sempre senza capire che senza democrazia nessun popolo potra’ mai progredire. Ed e’ perfettamente inutile e anche ipocrita che oggi gli storici palestinesi sostengano che il popolo palestinese vuole la democrazia e la modernita’ e che si oppone all’America solo perche’ attacca l’Iraq. Come si puo’ essere contro la dittatura e poi stravedere per Saddam Hussein spiegandolo con il fatto che Saddam gli ha ridato l’orgoglio di essere arabi?.
Forse e’ giunto il momento che il mondo arabo, e i palestinesi in particolare, rivedano il loro concetto di orgoglio e diano una ripassata ai significati di democrazia e modernita’. Che mal si conciliano con i vari dittatori che negli ultimi decenni li hanno tanto appassionati.
In attesa di una primavera che stenta ad arrivare, in Israele piove incessantemente. Ma e’una buona notizia. In un paese dove l’acqua e’ un bene prezioso, grazie alle piogge che cadono senza quasi interruzione, il livello del lago di Tiberiade, una delle maggiori riserve d’acqua del paese, continua a crescere. Dopo anni in cui avveniva il contrario questa e’ davvero una buona notizia.
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