Periscopio 13/12/2022
A cura di Diego Gabutti
Autore: Diego Gabutti
Riprendiamo da ITALIA OGGI di oggi, 13/12/2022, "Periscopio" a cura di Diego Gabutti.

Nuclear war warning: Unhinged Vladimir Putin tipped to drop bomb near  Britain | World | News | Express.co.uk
Vladimir Putin

L’ex presidente della Georgia e nemico giurato di Putin, Mikheil Saakashvili, in carcere a Tbilisi con una condanna a sei anni, chiede aiuto al presidente francese Emmanuel Macron: «Ho lottato per tutta la vita per la libertà e le riforme in Georgia e in Ucraina e contro la politica imperialista russa. Putin ha pubblicamente promesso di uccidermi (…) Sono stato avvelenato in prigione. Sto morendo, non ho più molto tempo». Saakashvili ha fatto avere la lettera, scritta a mano, con grafia incerta e preceduta dalla sigla SOS, all’inviata a Tbilisi del quotidiano francese Le Monde. Stefano Montefiori, Corsera.

Cavalieri neri vennero dal mare. / Con clangore e clangore di lance e scudi / e un cozzare e cozzare di zoccoli e calcagni, / urla selvagge e chiome ondeggianti / al vento nell’assalto: / cosí cavalca il peccato. Stephen Crane, Cavalieri neri.

C’è stato un momento, dopo la carneficina di Bucha, di morboso negazionismo italiano. Una serie di giornalisti, osservatori e commentatori ha [...] speculato sulla postura dei corpi dei morti ammazzati suggerendo un trucco cinematografico. [...] Ora è successo che in Russia un oppositore di Putin e della guerra, Ilya Yashin, ha scelto d’affrontare un processo per aver sostenuto che a Bucha sono stati commessi crimini di guerra. Il processo si è concluso con la sua condanna a nove anni di carcere per aver fatto affermazioni, come riferisce Anna Zafesova, «difformi da quanto sostenuto dallo stato maggiore dell’esercito russo». [...] Chi tra i negazionisti italiani tiene alla propria credibilità dovrebbe ovviamente riflettere sul costo pagato da un dissidente russo per avere affermato quanto lui si è sforzato di negare rivendicando come gesto di indipendenza gli occhi chiusi di fronte all’orrore. Giuliano Ferrara, il Foglio.

[Iran]. Un secondo manifestante, tra le migliaia arrestate in questi ultimi tre mesi in Iran, è stato giustiziato pubblicamente. Si tratta di Majidreza Rahnavard, la cui condanna a morte è stata eseguita a Mashhad. repubblica.it

The Guardian ha [...] rivelato che dal 2010 al 2020 sono morti 6.500 lavoratori impiegati nelle costruzioni legate ai mondiali di calcio. Un numero che riguarda esclusivamente migranti e arrotondato per difetto poiché non prende in considerazione alcuni paesi d’arrivo. [Stiamo parlando di] persone costrette a lavorare per turni infiniti sotto il sole estivo, di assenza dei dispositivi di sicurezza sul luogo di lavoro, di condizioni fatiscenti e pericolose negli alloggi dove venivano ospitati gli operai. Wired Italia.

Il Qatar è un paladino dei diritti del lavoro. Si è aperto al mondo. Eppure alcuni qui chiedono che sia discriminato, lo bullizzano e accusano di corruzione chiunque parli con loro. Però comprano il loro gas e hanno compagnie che in Qatar fanno miliardi. Eva Kaili (vicepresidente del parlamento europeo, arrestata in flagranza di reato per corruzione in favore del Qatar).

Mezzo milione cash nella cassaforte di casa, ferie da favola a sbafo, carte di credito intestate a prestanome, sacchi di contanti nel soggiorno, un padre che tenta la fuga con valigioni pieni di banconote. Marco Travaglio, il Fatto.

Alè, «sacchi di banconote», come sulle spalle dei Bassotti, quando tentano la fuga dopo aver svaligiato il deposito di Paperon de’ Paperoni! Fatti e fumetti. Chi li distingue più? Pierpaolo Albricci, Italia Oggi.

Soumahoro e Panzeri, mutatis mutandis, ognuno con le sue signore, sono due volti dello stesso cinico modello: la disinvoltura dietro e grazie all’immagine pubblica di difesa dei diritti umani. [...] Peggio del denaro c’è solo la reazione balbettante della sinistra. Alessandro De Angelis, La Stampa.

Avrebbe voluto frenare la crisi delle criptovalute come fece John Pierpoint Morgan per il settore bancario nel lontano 1907. Ma oggi Sam Bankman-Fried, conosciuto anche come SFB, si è dimesso dal ruolo di CEO di Ftx.com dopo che il suo crypto exchange ha presentato istanza di fallimento ai sensi del Chapter 11 negli Stati Uniti. Emma Bonotti, Milano Finanza.

Niall Ferguson, lo storico di Standford, aveva osservato il giovane imprenditore tech a una conferenza ed era rimasto colpito da due elementi: un tic per cui agitava costantemente il ginocchio, e la tendenza a usare una parolaccia in ogni frase. All’epoca SBF valeva svariati miliardi di dollari; questa cifra è scesa molto rapidamente a «zero dollari e un probabile mandato di arresto». Gianmarco Carriol, Wall Street Italia.

Una mini-naja volontaria di 40 giorni. La proposta arriva dal presidente del Senato Ignazio La Russa: «Ho predisposto un disegno di legge per portare a 40 giorni la cosiddetta “mini-naja volontaria”. Lo presenterà un gruppo di senatori perché io da presidente del Senato non posso farlo». Poi promette: «A fronte di questa partecipazione prevediamo una serie di incentivi come punti per la maturità e per la laurea e punteggio aggiuntivo per i concorsi pubblici». tg24.sky.it

Cosa c’entra l’adesione alla naja con le valutazioni accademiche? Mistero. Carlo Cottarelli.

È grave che la seconda carica dello Stato, super partes per definizione, predisponga progetti di legge che dividono il Parlamento e il Paese. Alessandro Zan, Pd.

Le democrazie funzionano al meglio quando prevale la moderazione e la politica del compromesso. In quelle fasi possono anche diventare piuttosto noiose. Difficile che capiti anche a noi. Angelo Panebianco, CorSera.

Non gravato da un’ideologia storica, liquido e camaleontico, l’«avvocato del popolo» gioca di sponda per occupare tutte le caselle del tour: ultrapacifista, dopo aver inviato armi all’Ucraina, amico del sindacato e di Confindustria, dei senzatetto e della massoneria, di chiunque. [...] Sensibile ai sondaggi, il Camaleonte sa che soltanto il vuoto gli restituisce il suo vero colore. Aldo Grasso, CorSera.

Le elezioni non sono mai elezioni ma circonvenzioni. Roberto Gervaso.

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