Periscopio 10/12/2022
A cura di Diego Gabutti
Autore: Diego Gabutti
Riprendiamo da ITALIA OGGI di oggi, 10/12/2022, "Periscopio" a cura di Diego Gabutti.

Nuclear war warning: Unhinged Vladimir Putin tipped to drop bomb near  Britain | World | News | Express.co.uk
Vladimir Putin

«Mangiano i russi»: la TV statale russa accusa gli ucraini di cannibalismo. [...] Gli ultimi rapporti sul cannibalismo in Ucraina risalgono ai tempi della grande carestia: l’«holodomor» pianificato dai bolscevichi al tempo di Stalin. Sebastian Richter, Frankfurter Rundschau.

Colpiremo ancora le infrastrutture in Ucraina. Ha cominciato Kiev. Vladimir Putin.

Le sue tozze dita come vermi sono grasse. / Se la ridono i suoi occhiacci da blatta / e i suoi gambali scoccano neri lampi. / Ha intorno una marmaglia di gerarchi dal collo sottile. / Chi zirla, chi miagola, chi fa il piagnucolone; / lui, lui solo, mazzapicchia e rifila spintoni. Osip Mandel’štam.

Nella regione di Lugansk sono stati trovati degli scantinati in cui vengono rinchiusi gli obiettori di coscienza. In questi seminterrati i militari sono costretti a tornare al fronte con minacce e violenza fisica. Secondo quanto riferito, le persone vengono tenute al freddo per due o tre settimane, in condizioni igieniche pessime, senza cibo e indumenti caldi. Al momento, sono già note 12 di queste prigioni. Memorial  Italia.

Brittney Griner – la cestista americana detenuta da mesi in Russia con l’accusa di detenzione di stupefacenti [cartucce all’olio di cannabis per la sigaretta elettronica] – è stata liberata giovedì nell’ambito di uno scambio di prigionieri col trafficante d’armi Viktor Bout. HuffPost.

Possibile mossa distensiva. Titolo della Verità (in russo Pravda).

Diciamo pure uno scambio equo: da una parte un bambino rapito, dall’altra una valigetta piena di banconote di piccolo taglio. Dal web.

William Burns, il direttore della CIA, ha definito Viktor Bout «un viscido». Gabriele Carrer, HuffPost.

Bout è rimasto a lungo al secondo posto nella lista delle persone più ricercate dagli Stati Uniti, quando al primo posto c’era Osama bin Laden, il capo di al Qaida che nel 2001 organizzò gli attentati contro New York e contro il Pentagono. Micol Flammini, il Foglio.

La patria accoglie nel suo abbraccio un vero uomo, un militare, un patriota che teneva un ritratto di Vladimir Putin nella sua cella e vendeva armi a terroristi e guerriglieri che volevano uccidere americani perché, diceva loro, «abbiamo gli stessi nemici». Anna Zafesova, La Stampa.

Le forze di sicurezza iraniane sparano da distanza ravvicinata alle donne durante le manifestazioni colpendole al volto, agli occhi, al petto e ai genitali, secondo medici e sanitari intervistati in tutto il Paese. Intanto la magistratura della Repubblica islamica ha annunciato che Mohsen Shekari, arrestato durante le proteste, è stato giustiziato: è la prima sentenza di morte eseguita per un manifestante, come riporta Bbc Persia. Ansa.

Il tribunale rivoluzionario lo aveva riconosciuto colpevole d’«inimicizia verso Dio». corriere.it

Boia chi mullah. Titolo del Manifesto.

L’Iran di oggi è come il Sudafrica dell’apartheid. Il razzismo in Sudafrica era contro i neri, in Iran oggi è contro le donne. Ci sono migliaia di persone che scendono in piazza e non puoi certo ucciderle tutte. E anche se ne uccidi qualcuna ce ne sono ancora altre. E in questo modo il regime sta spingendo se stesso contro il muro. Non può farcela. Imploderà come avvenuto con il Sudafrica davanti alla sfida di Nelson Mandela. Azar Nafisi (Maurizio Molinari, la Repubblica).

La sfida di Trump per il 2024 non è vincere le elezioni, ma arrivarci senza finire in manette. Dagospia.

Che i golpisti tedeschi siano stati fermati in tempo è molto rassicurante, così come è rincuorante che gli americani si stiano finalmente allontanando dai più incredibili deliri di Donald Trump. [...] Meno confortante è che il mondo progressista italiano preferisca capitolare di fronte ai populisti di Volturara Appula, assecondare il gioco dell’imperialismo russo e agitare lo spauracchio dìun complotto del «deep state» liberista, rendendosi ridicolo e pericoloso quanto i trumpiani di QAnon e i camerati tedeschi. Christian Rocca, Linkiesta.

Etica e cotica. Ursula von der Leyen ha glissato di fronte alle domande sul suo abito blu notte: a chi le chiedeva chi fosse lo stilista, ha riposto candidamente di non ricordarne il nome. Diversamente da Giorgia Meloni, che ha subito urlato «Armani!» a quanti le facevano la stessa domanda. Dagospia.

[Con un questionario su Internet] il Pd fa un sondaggio per capire che cosa pensa. «Dunque, noi vogliamo sapere: per andare dove dobbiamo andare, per dove dobbiamo andare?». Fausto Carioti, Libero.

Addio beneficenza. Il M5s non dona più i soldi dei parlamentari. Titolo della Stampa.

Per dare si deve avere. Bruce Lee.

Giorgia Meloni rapina i poveri per dare agli evasori come Superciuk e poi, se qualche povero s’incazza e dà di matto, è colpa di Conte. Marco Travaglio, il Fatto.

Antonio La Trippa, negli Onorevoli, iniziava così il suo comizio elettorale: «Cittadini di Roccasecca... secca per modo di dire». Si potrebbe dire lo stesso a chi legge giornali populisti: «Lettori del Fatto... il fatto per modo di dire». Pierpaolo Albricci, Italia Oggi.

A proposito d’intercettazioni, Nordio dice di non volerle eliminare ma regolamentare per evitare il ludibrio e la gogna della divulgazione mediatica. Amedeo La Mattina, Linkiesta.

Chi fa del diritto di cronaca un feticcio intoccabile nemmeno immagina, perché culturalmente incapace di immaginare, quanta violenza sia concentrata nella violazione d’una conversazione confidenziale. [...] Cancellare tutto questo, schiacciarlo nel nome della Ragion di Stato è una delle derive più reazionarie e illiberali della dittatura giudiziaria e davvero sgomenta l’insensibilità di quello schieramento politico, chiamiamola sinistra per capirci, diventato paladino di ogni diritto conculcato. Pierluigi Battista, HuffPost.

I giornali mi mancano solo quando li leggo. Roberto Gervaso.

Immagine correlata
Diego Gabutti