Natale in una Betlemme senza più cristiani: una verità che nessun TG ha il coraggio di raccontare 06/12/2022
Commento di Deborah Fait
Autore: Deborah Fait
Natale in una Betlemme senza più cristiani: una verità che nessun TG ha il coraggio di raccontare
Commento di Deborah Fait

A destra: Natale a Betlemme

Natale si avvicina e la televisione incomincia a parlare di Betlemme, cittadina che si trova in Giudea, dove nacque Gesù della stirpe di Re Davide, anch’egli nato a Betlemme. Ma lasciamo stare il re e lasciamo stare, per il momento, anche quel piccolo Bambino ebreo e parliamo della città in cui questi due importanti personaggi videro la luce. Secondo le statistiche, nel 1947, i cristiani a Betlemme erano il 75% della popolazione, dopo il 1948, con la costituzione dello Stato di Israele, i cristiani aumentarono fino a raggiungere più dell’ 80 % della popolazione. La visitai nel 1967, la città era tranquilla, pulita, bianca, non si correva nessun pericolo. Oggi non è più così. In seguito agli accordi di Oslo, nel 1995 Betlemme passò sotto il controllo militare dell’Autorità Nazionale Palestinese e da quel momento ebbe inizio il suo declino. La popolazione cristiana, a causa dei soprusi dei loro concittadini musulmani e stressata dal terrorismo dilagante, incominciò a emigrare, chi in Israele, i più in America del Nord e del Sud, fino ad arrivare a un esiguo 12% negli anni 2000. Oggi, su una popolazione di 90.000 abitanti, i cristiani sono meno di 3.000 e il numero tende a diminuire anno dopo anno. Naturalmente i pochi politici cristiani locali devono assumere le posizioni e imposizioni di Fatah, il partito di Abu Mazen, e dare la responsabilità della loro triste sorte a Israele. Su un giornale cattolico mi è capitato di leggere che la colpa è tutto del sionismo e degli ebrei, perché, come sempre, il Vaticano si guarda bene dal raccontare la verità su palestinesi e israeliani. Il Tg 5 del 4 dicembre ha fatto vedere le luci di Betlemme, l’albero di Natale di Betlemme, ha parlato dei turisti e dei pellegrini che, dopo la pandemia, torneranno a pregare nel luogo in cui, secondo la tradizione, è nato Gesù Bambino. Tante belle parole, tanta retorica, ma nemmeno un cenno sui cristiani che non ci sono più.

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Deborah Fait

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