Israeliani? Praticamente nazisti..
I primi articoli di Elisabetta Rosaspina erano di una correttezza esemplare; adesso stanno diventando ogni giorno più faziosi e mistificanti
Testata: Corriere della Sera
Data: 17/03/2003
Pagina: 12
Autore: Elisabetta Rosaspina
Titolo: Gaza, pacifista uccisa dai bulldozer
Elisabetta Rosaspina scive:
GERUSALEMME - Le scuse israeliane hanno anticipato le proteste americane: si chiamava Rachel Corey, e aveva 23 anni, l’ultimo «danno collaterale» delle operazioni militari nella striscia di Gaza.
Di questa "pacifista" abbiamo visto un'interessante foto in cui, con la faccia stravolta e deformata dall'odio, insegna ai bambini palestinesi a bruciare una bandiera americana.
Un caterpillar dell’esercito ha ucciso la ragazza statunitense che si opponeva alla demolizione della casa di un palestinese.
Per la precisione: di un terrorista. La morte di una persona giovane, beninteso, dispiace sempre, ma dobbiamo confessare che altre morti ci fanno soffrire di più di quella di una persona che ha dedicato la sua vita a seminare odio e difendere i terroristi seminatori di morte.
Proveniente da Olympia, nello stato di Washington, sulla costa occidentale, Rachel si era unita appena un mese fa al gruppo pacifista «International Solidarity Movement» che cerca di proteggere le abitazioni e i pozzi d’acqua palestinesi nella parte meridionale di Gaza, al confine con l’Egitto.
Ieri pomeriggio, come quasi ogni giorno, le ruspe israeliane erano al lavoro nel campo profughi di Rafah, che le autorità militari ritengono un riparo per terroristi e il paravento per cunicoli e altri passaggi clandestini attraverso la frontiera.
No, non "ritengono": ogni volta che l'esercito va da quelle parti, TROVA i tunnel del traffico d'armi con l'Egitto, e le case SONO un riparo per i terroristi.
Ieri toccava alla casa di Samir Masri, nel quartiere di Al Salam.
«Rachel si è messa davanti alla ruspa testimonia Greg Schnabel, 28 anni, di Chicago, uno degli altri sette pacifisti americani e inglesi che affiancano chi sta per diventare senzatetto - Rachel agitava le braccia verso il manovratore, gridava, era impossibile non vederla. Poi è scivolata e il bulldozer ha proseguito. Noi urlavamo: "Stop, stop!". Ma quello è andato avanti, l’ha travolta, poi è tornato indietro, schiacciandola ancora».
Una ricostruzione "da manuale", ci vien voglia di dire: da una parte i poveri senzatetto in fieri palestinesi e gli eroi che li difendono, dall'altra la belva israeliana senza alcun rispetto per la vita umana, senza scrupoli, senza pietà. Praticamente nazisti.

I vertici delle forze armate contestano questa ricostruzione, parlano di un disboscamento in corso per trovare ordigni nascosti e di un muretto crollato per sventura sopra la ragazza. «E’ stato un deprecabile incidente - spiega il capitano Jacob Dallal, portavoce dell’esercito, e addebita la responsabilità ai pacifisti - Con le loro azioni mettono in pericolo se stessi, la popolazione locale e i soldati israeliani».
Perfino padre Ibrahim Faltas della basilica della Natività ha detto, a suo tempo, che i pacifisti gli hanno dato più problemi che esercito israeliano e terroristi palestinesi messi insieme.
Rachel è la seconda vittima americana del conflitto in dieci giorni: il 5 marzo, nell’attacco suicida palestinese a un autobus di Haifa, è morta la quattordicenne Abigail Litle.
Bello questo parallelismo: magistrale, oseremmo dire! La bambina che partecipava a un programma di pace VERA assassinata a sangue freddo da un terrorista palestinese e la "pacifista" seminatrice di odio morta in un incidente tutto da chiarire ad opera di israeliani.
Ma dopo la morte di due vigilantes delle colonie, falciati in macchina un paio di giorni fa dal «fuoco amico» dei militari israeliani, l’uccisione di Rachel, cittadina di una nazione alleata, anzi fraterna per Israele, riapre la questione, quasi quotidiana nei territori palestinesi, delle vittime civili e dell’uso esagerato della forza:
Esagerato rispetto a che cosa, signora Rosaspina? E che sia esagerato lo decide chi? Lei, forse? Una sola considerazione: Israele possiede uno degli eserciti più possenti del mondo, dotato anche della bomba atomica. Sarebbe perfettamente in grado di distruggere l'intera Palestina e uccidere TUTTI i palestinesi nel giro di 24 ore. Ebbene, questo esercito ha ucciso in due anni e mezzo meno di 2000 palestinesi, la maggior parte combattenti armati: non sarebbe male farsi due conti prima di sparare stupidaggini.
«Non è stato un caso che i soldati abbiano crivellato con centinaia di proiettili l’auto della sicurezza israeliana, quando sarebbe bastato sparare un solo colpo d’avvertimento - commentava proprio ieri Gideon Levy, editorialista del quotidiano Haaretz - Questo è il solo linguaggio che l’esercito israeliano parla nei territori: sparare e uccidere il più possibile, quasi indiscriminatamente».
Ma quanto ci piace citare Haaretz! Quanto ci piace citare chi sputa addosso a Israele!
Rachel, che si sarebbe dovuta laureare quest’anno all’ Evergreen College di Olympia, tornerà in America in una bara, con delle scuse e, probabilmente, spiegazioni ufficiali per la sua morte. Di lei resta su Internet l’ultima relazione, inoltrata nel sito del movimento pacifista, tre giorni fa, a proposito dell’inaccessibilità dei pozzi d’acqua potabile per i profughi: «Giovedì notte le forze israeliane che occupano la striscia di Gaza hanno rafforzato la loro campagna di intimidazione contro gli attivisti dell’International Solidarity Movement, impegnati nella zona di Rafah», cominciavano il loro resoconto Rachel e Nick.
Nessun chiarimento, invece, è atteso per la fine di un adolescente palestinese, ucciso nelle stesse ore, poco distante, a Khan Yunes, a sud di Gaza.
Se nessun chiarimento dà la giornalista, il cui mestiere, in teoria, dovrebbe essere quello di informare, perché mai dovrebbe farlo l'esercito, il cui mestiere è quello di difendere i cittadini dal terrorismo?
Una cosa ci preme notare: le prime corrispondenze da Israele di Elisabetta Rosaspina erano di una correttezza esemplare; adesso stanno diventando ogni giorno più faziose e mistificanti: non staremo per caso assistendo ad un nuovo caso Cristiano?

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