Periscopio 20/10/2022
A cura di Diego Gabutti
Autore: Diego Gabutti
Riprendiamo da ITALIA OGGI di oggi, 20/10/2022, "Periscopio" a cura di Diego Gabutti.

Iran: il leader supremo Khamenei, operato, è grave in ospedale
Ali Khamenei

Si chiamava Asra Panahi e aveva 16 anni. È lei la studentessa morta dopo un pestaggio da parte delle forze di sicurezza in un liceo femminile di Ardabil, nel nord-ovest dell’Iran: insieme ad altre compagne di classe si era rifiutata di cantare un inno dedicato alla Guida Suprema del paese, Ali Khamenei. HuffPost.

Sasha dal 2018 al 2020 aveva combattuto in Donbass, faceva parte dell’Operazione Antiterrorismo ucraina contro le forze filorusse di Lugansk e Donetsk. I russi dovevano averlo saputo e Sasha non ha dubbi che sia stato uno dei collaborazionisti [a denunciarlo. Sasha è rimasto] in uno scantinato, al buio, per cinque giorni, steso a terra, picchiato. Gli hanno camminato sopra con gli scarponi. Lo hanno bastonato sui piedi così forte che ha perso la sensibilità ai talloni, e per questo non si regge in piedi senza il bastone. Quando non lo picchiavano, i russi lo sottoponevano a ore d’interrogatori: dove sono le armi a Izyum, nomi e cognomi di tutti gli abitanti della città che si sono uniti alle Unità di Difesa Territoriale, «chi sono i partigiani». Francesca Mannocchi, La Stampa.

Il mondo è retto dai demoni e chi si mette in politica, ossia chi accetta d’utilizzare come mezzi il potere e la violenza, ha sigillato un patto col diavolo. Chi [non lo capisce] o non se ne accorge è un bambino, politicamente parlando. Max Weber, La politica come professione.

Si parlava e si scherzava, poi improvvisamente, come succede spesso a Mosca, è saltata la luce. Siamo rimasti parecchi minuti al buio, nel silenzio, e poi, una volta tornata la luce, Putin con il suo sorriso un po’ gelido si è rivolto a noi dicendo: «Avete avuto paura?». Qualcuno ha risposto: «Sì, un po’». E Putin: «Io no, io sono abituato a lavorare al buio». Luigi Geninazzi, già corrispondente da Mosca, Italia Oggi.

Il divieto di portare la barba rappresentò l’inizio di un’opera di riforme che sarebbe durata per tutto il resto del regno di Pietro. Il giorno dopo il suo ritorno a Mosca, nell’agosto 1698, egli stesso tagliò la barba ad alcuni dei cortigiani riuniti in assemblea, e dieci giorni più tardi venne varato il divieto di portare barba e baffi. Il decreto riguardava tutti i residenti; chi lo infrangeva rischiava la fustigazione, la tortura o peggio. Bengt Jangfeldt, L’idea russa.

Io sono il vostro nuovo presidente. D’ora in avanti la lingua ufficiale del Bananas sarà lo svedese. A partire da adesso tutti i cittadini sono tenuti a cambiarsi la biancheria ogni trenta minuti. La biancheria sarà portata sopra e non sotto gl’indumenti. Per poter controllare. Castrado el Libertador (Woody Allen, Il dittatore dello Stato libero di Bananas).

Noi non siamo come voi. Vi assomigliamo, ma siamo diversi. I nostri valori sono completamente diversi. Vladimir Putin a Joe Biden (2011).

Putin per il mio compleanno mi ha mandato venti bottiglie di vodka e una lettera dolcissima. Io gli ho risposto con bottiglie di Lambrusco e con una lettera altrettanto dolce. I ministri russi hanno detto in diverse occasioni che noi siamo in guerra con loro perché forniamo armi e finanziamenti all’Ucraina. Non posso fornire qui il mio parere perché se arriva alla stampa viene fuori un disastro, ma sono molto, molto preoccupato. Personalmente ho riallacciato i rapporti col presidente Putin. Sono stato dichiarato da lui il primo dei suoi cinque migliori amici. Silvio Berlusconi.

Prima vittima dello show di Berlusconi è Antonio Tajani. Appena il Cavaliere termina il suo intervento, il candidato al ministero degli esteri si piazza in Transatlantico attorniato dai suoi. C’è un silenzio irreale. Tommaso Ciriaco, la Repubblica.

[Passano pochi minuti e] Forza Italia rilascia una nota ufficiale: «Il presidente Silvio Berlusconi smentisce la notizia su una presunta ripresa dei rapporti con Vladimir Putin. Il presidente ha raccontato ai parlamentari una vecchia storia relativa a un episodio di molti anni fa». lastampa.it

Berluscomiche. Titolo del Fatto.

Se Forza Italia seguiterà a rafforzare, come sta già facendo, la sua anima liberale, spavalda, farà bene a tutta la coalizione. Paolo Guzzanti, il Riformista.

[È] lo show d’una vecchia star che ha bisogno di risentire il brivido del palcoscenico e le luci puntate addosso. Marcello Sorgi, La Stampa.

Come in un «best of», o «il meglio di», il Cavaliere attinge a tutto il repertorio: dichiarazioni bomba su Putin, richieste iperboliche di ministeri, barzellette, allusioni, ammiccamenti. Massimo Franco, CorSera.

[Berlusconi, Ronzulli e gli altri guastatori di Fi] hanno le chiavi di Palazzo Chigi: sono gli unici che possono fare fallire Giorgia Meloni. Caruso e Valentini, il Foglio.

Forse voleva pareggiare il conto mediatico della Canossa a via della Scrofa, forse adesso prova a tenere la piccoletta sulla graticola, forse intende farle intorno terra bruciata. Beato chi è convinto che abbia dato i numeri. E se invece, come mille altre volte accaduto per mezzo di gaffe, numeracci clowneschi e frequentazioni pericolose avesse messo in scena il consueto e lucido azzardo replicando quel suo potere ipnotico, furbastro, piratesco, eppure a suo modo glorioso? Filippo Ceccarelli, la Repubblica.

Ignazio La Russa parla a nome di quella generazione post-fascista che si è formata nella ricerca d’uno spazio di sopravvivenza nella Repubblica democratica e antifascista. […] La Russa è un sopravvissuto che ha saputo convivere. Ma questo non basta alla nuova destra. Ed ecco Fontana! Rino Formica (Fabio Martini, La Stampa).

Berlusconi dice quello che molti pensano ma non hanno, giustamente, il coraggio di dichiarare. Tranne Lorenzo Fontana, che quel coraggio purtroppo ce l’ha. Francesco Cundari, Linkiesta.

Le sanzioni a Mosca potrebbero essere un boomerang. […] Con le controsanzioni che ci applica la Russia noi potremmo cedere prima di loro: la nostra popolazione è molto meno abituata di quella russa a soffrire. Lorenzo Fontana, neopresidente della Camera.

I salvatori della patria sono spesso aspiranti tiranni. Roberto Gervaso.

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Diego Gabutti