Arafat querelato
Sette ebrei francesi querelano Arafat per crimini contro l'umanità
Testata: L'Opinione
Data: 07/03/2003
Pagina: 2
Autore: Dimitri Buffa
Titolo: Arafat denunciato per crimini contro l'umanità dagli ebrei francesi
Riportiamo un articolo di Dimitri Buffa pubblicato su L'Opinione venerdì 7 marzo 2003.
Arafat, "sebbene avesse il potere e i mezzi per prevenire atti di
terrorismo, assassini e violenze", in realtà li ha "organizzati e
finanziati". Per questo motivo sette cittadini francesi di origine ebraica,
infrangendo ogni tabù del poltically correct, hanno presentato qualche
giorno fa una querela a Parigi contro il presidente dell'Autorità nazionale
palestinese Yasser Arafat per "genocidio, crimini contro l'umanità, omicidi
e associazione a delinquere". La notizia ha trovato ampia conferma presso
fonti giudiziarie francesi ed è stata anche data per buona dagli addetti
stampa della procura di Parigi. Per il premio Nobel per la Pace quindi
potrebbe aprirsi finalmente un calvario come quello che sta
subendo, invece ingiustamente, il suo acerrimo nemico Ariel Sharon in
Belgio.
I querelanti, che risiedono in Israele e hanno preferito restare anonimi
(per ovvi motivi), sono parenti o congiunti di vittime di attentati commessi
in Israele dal 2000, e di una persona rimasta ferita in un altro attacco del
2001.
La presentazione della querela con costituzione di parte civile, secondo la
legge francese, fa scattare automaticamente la designazione di un giudice
istruttore che dovrà decidere se è possibile aprire una procedura giuridica.
Non è nemmeno un caso che la querela sia stata presentata in Francia, paese
che negli ultimi due anni ha dato pessima prova di sè in materia di anti
semitismo e dintorni. A parte le sinagoghe bruciate e la generale tendenza
all'antipatia verso Israele infatti, come dimenticare la gaffe di
quell'ambasciatore francese in Gran Bretagna che all'indomani dell'11
settembre osò esprimersi in un pubblico ricevimento addossando la colpa del
tutto "a quel piccolo stato di merda che è Israele?"
Gli avvocati dei querelanti, Pascal Besnier e Michel Calvo, sostengono che
Arafat non ha lo status giuridico di un vero e proprio capo di Stato e non
può dunque invocare l'immunità.
I loro clienti ritengono che i loro familiari siano stati vittime, come
ebrei, "di un piano concertato tendente alla distruzione parziale di un
gruppo razziale o religioso, che rappresenta un genocidio".
I sette firmatari della querela attribuiscono la responsabilità di tale
piano all'Autorità palestinese, all'OLP , Organizzazione per la Liberazione
della Palestina, ad al Fatah - il partito armato di Arafat - e ad alcuni
gruppi legati a doppio filo con questa organizzazione, come le temibili
Brigate dei Martiri di Al Aqsa.
Anche se le azioni in questione erano degli attentati alla cieca compiuti in
luoghi pubblici, per i querelanti esse miravano comunque a colpire degli
ebrei, "poiché nessun attentato ha avuto luogo a Hum El Fahm e Nazareth,
città arabo-israeliane".
E a proposito di grane per Arafat, altri problemi potrebbero presto arrivare
dall'Unione europea con la costituzione di una commissione d'inchiesta per
indagare sull'utilizzo dei fondi Ue magnanimamente elargiti da oltre dieci
anni e finiti quasi tutti o in finanziamenti per il terrorismo e le scuole
dell'odio o direttamente nelle tasche del duce della Palestina. ben 200
deputati europei, con alla loro testa gli 8 eurodeputati della lista Bonino,
da tempo hanno infatti chiesto che questa Commissisone venisse istituita. A
tale proposito pochi giorni fa uno degli "attorney" israeliani che sta
seguendo la cosa per conto delle vittime, Nitsana Darshan-Leitner, ha
accusato senza mezzi termini le burocrazie europee di continuare ad aprire i
cordoni della borsa senza particolari controlli e quindi "di continuare a
finanziare implicitamente il terrorismo anti israeliano".
Nitsana Darshan-Leitner è uno che si sta dando molto da fare per questo
problema e nello scorso gennaio ha cominciato ad andare in tourneè, dapprima
in Inghilterra e poi in altri paesi europei, per spiegare ai fessi in
buonafede e ai politicanti che invece non lo sono "di che lacrime grondi e
di che sangue" il potere di Arafat. Speriamo che venga presto anche in
Italia.
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