Eufemismi per nascondere la verità
Un linguaggio ambiguo serve per impedire al lettore di avere una visione imparziale della realtà.
Testata: Televideo
Data: 27/02/2003
Pagina: 158
Autore: la redazione
Titolo: Medio Oriente, arrestato mentre prepara autobomba
Televideo scrive:
"Un militante della Jihad islamica è stato arrestato dall'esercito israeliano, in un villaggio della Cisgiordania, mentre preparava un'auto bomba con 20kg di esplosivo.Il portavoce militare ha poi confermato l'arresto notturno di altri 14 palestinesi, tra i quali alcuni attivisti del movimento islamico Hamas. I buldozer dell'esercito israeliano, a Balata, hanno distrutto l'abitazione di un militante Tanzim, responsabile un anno fa di un attacco contro una colonia ebraica. Altre tre abitazioni palestinesi sono state distrutte a Rafah."
Il giornalista di Televideo continua a parlare di "militanti", eppure sono tutti individui appartenenti a organizzazioni terroristiche, elencate nel libro nero di Europa e Stati Uniti. Perchè non si parla chiaro? Cosa ci faceva il "militante" con 20 kg. di esplosivo? Ovviamente stava preparando una strage, ma questo non viene denunciato con lo stesso vigore che, generalmente, i giornalisti di Televideo usano parlando delle incursioni israeliane.
Il terrorista di Tanzim, l'anno scorso, ha attaccato un centro abitato da civili ebrei altrimenti definiti "coloni, ma leggendo l'articolo, sembra che a questo fatto non venga data troppa importanza. Il linguaggio ambiguo usato in questo articolo, richiama alla memoria altri periodi in cui si cercava di usare eufemismi, per nascondere la verità delle cose. Così ad esempio si usava la parola "reinsediamento" per intendere deportazione e "trattamento speciale" per intendere uccisione col gas.

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