Periscopio 26/08/2022
A cura di Diego Gabutti
Autore: Diego Gabutti
Riprendiamo da ITALIA OGGI di oggi, 26/08/2022, "Periscopio" a cura di Diego Gabutti.

La vita delle immagini | Charles Simic - Adelphi Edizioni

L’abiezione ha sempre un futuro roseo. Il mondo non ha ancora toccato il fondo, ma è solo questione di tempo. Charles Simic, La vita delle immagini.

[Ecco, queste] sono le tracce di sangue lasciate dalle nostre teste quando ce le sbattevano sul muro. […] Un giorno ci hanno trascinato fuori, vicino a questa inferriata. Ci sparavano vicino alle orecchie per divertirsi, poi ci riportavano in cella. Sasha F. (Marta Serafini, CorSera).

Un crimine vile e crudele ha messo prematuramente fine alla vita di Daria Dugina, giornalista brillante e talentuosa. Vladimir Putin, 16 anni dopo aver festeggiato la morte di Anna Politkovskaja.

«Nessuna pietà per chi ha ucciso Daria», dice il ministro degli Esteri Sergej Lavrov. Kiev [tema] la reazione di Mosca. Giampiero Gramaglia, il Fatto.

Sedici persone sono morte, e uno era un bambino di 11 anni, nella festa dell’Indipendenza dall’Urss, che si è celebrata mercoledì in tutta l’Ucraina. [Colpito] un treno passeggeri fermo alla stazione di Chaplyne: vagoni sventrati, passeggeri uccisi sul colpo o scaraventati all’esterno, un orrendo volo di cadaveri.  Brunella Giovara, la Repubblica.

Alexey Navalny è stato rispedito in cella di punizione: la sua colpa sarebbe quella di non avere tenuto le mani dietro la schiena per 3 secondi, mentre veniva scortato [fuori]. Anna Zafesova, La Stampa.

Anche il progresso, diventato vecchio e saggio, votò contro. Ennio Flaiano.

L’Italia ha costantemente condannato l’annessione illegale della Crimea e la graduale militarizzazione della penisola da parte di Mosca. Siamo profondamente preoccupati per il peggioramento della situazione dei diritti umani nella penisola e siamo al fianco della comunità tatara di Crimea contro la violenza e l’ingiustizia di cui soffre. La lotta per la Crimea fa parte della lotta per la liberazione dell’Ucraina. Mario Draghi (Rimini, agosto 2022).

Dopo avere definito «scellerata» la guerra in Ucraina, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha revocato altre dieci onorificenze italiane concesse a cittadini russi. Francesco Damato, graffidamato.com.

Evidentemente il pacifista comunista sindacalista collaborazionista è in ferie. Era quello che indagava sulla messinscena di Bucha, perché al reporter de guera non gliela racconti, perché lui ne ha viste tante e fino a prova contraria quei cadaveri potevano anche essere manichini, e poi mancavano i bossoli, e le foto satellitari vai a sapere che non fossero confezionate in Photoshop, perché è vero che i russi avrebbero potuto fare quel massacro, ma è vero anche che gli ucraini sarebbero stati capaci d’inventarselo. Andiamoci cauti pure sui deportati, perché a ben guardare potrebbero benissimo risultare gente stufa marcia di essere governata da drogati e omosessuali. Iuri Maria Prado, Linkiesta.

Grand Rapids, Michigan. Una giuria federale ha giudicato due uomini colpevoli d’aver cospirato per rapire il governatore democratico dello Stato. Mitch Smith, New York Times.

Come è possibile che la platea del Meeting di Rimini nel breve volgere di 24 ore abbia applaudito prima Giorgia Meloni e poi osannato Mario Draghi? Dario Di Vico, CorSera.

Per la prima volta in 43 Meeting di Rimini, le capienti e previdenti lingue cielline sono state messe a dura prova da un atroce dilemma: leccare il premier in carica o quello in pectore? Nel dubbio, li han leccati entrambi. Marco Travaglio, il Fatto.

Chi non può quel che vuol, quel che può voglia. Leonardo Da Vinci.

Dopo avere criticato per 25 anni nei miei libri ed editoriali la nostra giustizia, sottrarmi all’invito di mettervi mano in Parlamento sarebbe un gesto di pigrizia, se non proprio di viltà. Carlo Nordio (Federica Olivo, HuffPost).

Carlo Nordio sarà eletto con F.lli d’Italia e probabilmente elevato al ministero della giustizia. È una buona notizia, fra tante notizie cattive. Ma mi chiedo, e le chiedo, professor Nordio, se sarà lei a fare il bene del governo, o il governo a fare del male a lei. Mattia Feltri 2, HuffPost.

In quota M5s, nel collegio uninominale Liguria 1 per il Senato, è entrato Enrico Nadasi, il commercialista di Beppe Grillo. Avvenire.

Nel momento in cui il novanta per cento del dibattito politico consiste nella negazione dei dati di fatto riguardanti il presente – Draghi che si è autosfiduciato, l’Ucraina che si è autoinvasa, i manifestanti che si automenano – il tentativo di sviluppare un qualunque discorso sulla coerenza o sull’incoerenza che abbracci un arco di tempo superiore ai cinque minuti si rivela impossibile. Francesco Cundari, il Foglio.

Porte aperte al prossimo stupratore. Non è razzismo, è statistica. Titolo della Verità.

Volodymir Zelensky, nemico del suo [stesso] popolo, è passato da nazista a eroe del Pd. Stefania Modestino D’Angelo 1, capolista di Azione (!) in Calabria.

[Stefania Modestino D’Angelo?] Stiamo gestendo la cosa. Carlo Calenda (corriere.it).

Nel 1979 le Brigate Rosse pubblicarono nella loro rivista Controinformazione, allora in vendita in tutte le edicole, un lungo e dettagliato articolo in cui Adelphi era presentata come la punta di diamante di una potente organizzazione multinazionale che aveva l’obiettivo di annientare ogni speranza nella rivoluzione proletaria. Prova ne era che avevamo appena pubblicato una grande raccolta di prose e poesie di Pessoa. Roberto Calasso, L’estate la sentivo arrivare dal viale.

Ho già citato quell’Hitchens che a Praga, negli anni Ottanta, dopo che l’hanno arrestato rifiutandosi di spiegargli la ragione dell’arresto, conclude: uno non vorrebbe dire «kafkiano», ma ce lo costringete? Guia Soncini, Linkiesta.

Amo Pasolini e Padre Pio. Ora sono buddista. Abel Ferrara (Federico Pontiggia, il Fatto).

È un uomo di mondo che dice cose dell’altro mondo. Roberto Gervaso.

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