Cattivi consigli
Docenti universitari bolognesi chiedono ai soldati israeliani di deporre le armi, perchè non chiedere prima al terrorismo palestinese di deporre le bombe?
Testata:
Data: 14/02/2003
Pagina: 1
Autore: un gruppo di professori
Titolo: Lettera aperta agli ufficiali, sottufficiali e soldati dell'esercito israeliano
Riportiamo una lettera aperta firmata da alcuni docenti dell'Università di Bologna.
Questi professori, questi uomini di cultura di "varie ideologie filosofiche e politiche e di vari credi religiosi", come si definiscono, dimostrano invece di non conoscere minimamente la storia dello stato di Israele e l'accusa che viene fatta agli israeliani: "È necessario che vi rendiate conto che oggi voi state facendo ai palestinesi quello che a voi è stato fatto nei secoli passati" è assolutamente priva di fondamento. I docenti di Bologna invitano i soldati a deporre le armi, ma cosa si aspettano, che il popolo ebraico si faccia di nuovo uccidere, come purtroppo è successo in questi due millenni?
E' molto comodo amare gli ebrei ma solo quando muoiono nei campi di sterminio.
I professori giustificano anche i kamikaze sostenendo che i palestinesi non hanno altre armi, che il loro stesso corpo, per difendersi. Ma dove vanno a finire allora i fondi dell'Unione Europea destinati proprio a loro? Forse nelle tasche del loro leader? Ma ad Arafat, questi professori universitari non dicono niente.
Riportiamo l'attenzione del lettore di Informazione Corretta a questa frase mostruosa contenuta nella lettera-documento:" Abbiamo sempre considerato il popolo ebreo come un popolo intelligente, sensibile, forte forse più di tanti altri perché selezionato nella sofferenza, nelle persecuzioni, nelle umiliazioni subite per secoli, nei pogrom e, per ultimo, nei campi di sterminio nazisti"
Ci auguriamo che, dopo averla letta, la redazione di questo giornale venga sommersa dalle vostre e-mail di protesta.

Noi sottoscritti docenti dell'Università più antica d'Europa, l'Università di Bologna, di varie ideologie filosofiche e politiche e di vari credi religiosi, consapevoli che il conflitto israelo-palestinese rappresenti oggi uno dei fattori più pericolosi di instabilità e di guerra nella situazione internazionale, firmiamo questa lettera aperta ai militari dell'esercito israeliano quale monito e quale auspicabile contributo alla pacificazione del suddetto conflitto.
Abbiamo sempre considerato il popolo ebreo come un popolo intelligente, sensibile, forte forse più di tanti altri perché selezionato nella sofferenza, nelle persecuzioni, nelle umiliazioni subite per secoli, nei pogrom e, per ultimo, nei campi di sterminio nazisti. Abbiamo avuto compagni di scuola ed amici ebrei, colleghi di lavoro da noi stimati ed anche allievi israeliani a cui abbiamo trasmesso i nostri insegnamenti portandoli alla laurea e che oggi esercitano la loro professione in Israele. Molti di noi sono stati in Israele, a Gaza e in Cis-Giordania nel quadro di missioni culturali o per programmi dell'Unione Europea e conoscono perciò direttamente la situazione. Ed è per questo che oggi, di fronte a ciò che sta succedendo nel territorio israelo-palestinese, siamo spinti a scrivervi perché sentiamo purtroppo che la nostra stima e il nostro affetto per voi, per il popolo ebreo, si sta trasformando in dolorosa rabbia per quello che state facendo al popolo palestinese. E credeteci, tante altre persone dentro e fuori dalla nostra Università che hanno stima per il vostro popolo, oggi provano i nostri stessi sentimenti.
È necessario che vi rendiate conto che oggi voi state facendo ai palestinesi quello che a voi è stato fatto nei secoli passati. Le tragiche vostre esperienze non possono essere state da voi già così dimenticate! Voi li state umiliando, distruggete le loro case, i loro campi, tagliate i loro alberi da frutta, murate i loro pozzi, bloccate le loro ambulanze, li imprigionate, li affamate, li torturate, spadroneggiate nelle loro città, li chiudete in ghetti, traumatizzate gravissimamente i loro bambini, li uccidete. Possibile che non vi accorgiate che state fomentando contro voi stessi un odio immenso, sempre più profondo, carico del desiderio di vendetta? Non è difficile capire che solo gente esasperata, nell'impossibilità di difendersi altrimenti, possa immolarsi per uccidere qualcuno di voi, del vostro popolo che è ormai considerato complice delle repressioni. Noi siamo contro il terrorismo, ma diteci, quale altro modo essi hanno per difendersi? Quali altre armi essi hanno se non le pietre o gli agguati o il proprio corpo? E non avreste voi stessi, nella loro identica situazione, reagito nello stesso modo ?
Militari israeliani! Rifiutatevi di continuare ad opprimere il popolo palestinese. Abbassate le armi. Chiedete a gran voce, con il coraggio che vi dà la vostra fede religiosa, di smettere le violenze. E vedrete che le violenze cesseranno anche dall'altra parte. Se continuerete nella repressione, aumenterà sempre più contro voi stessi la riprovazione del mondo intero, non del solo mondo arabo e non ci sarà un futuro di pace per il vostro popolo. Pensate con la vostra testa, con il vostro cuore soprattutto. Non potete vivere sempre circondati dall'odio e col fucile in mano. Ricordatevi che non state difendendo la vostra Patria ma gli insediamenti dei coloni nei territori palestinesi, il che non è la stessa cosa. Ricordate quanti bambini ed adolescenti sia palestinesi che israeliani sono stati uccisi in questo conflitto. Abbiate il coraggio di rifiutarvi di usare le armi contro i Palestinesi e siamo certi che anche i Palestinesi fermeranno le loro azioni disperate. Qualcuno deve pur muoversi per primo. Ve lo chiediamo per il bene del popolo ebraico, in nome della civiltà e della cultura. Questa scelta potrebbe procurarvi difficoltà, punizioni, pressioni, anche persecuzioni e forse il carcere. Ma solo così potrete ritrovare voi stessi e non vivere più in una continua contraddizione con la vostra coscienza, per il crimine ingiustificabile che state commettendo. Alcuni di voi hanno avuto il coraggio di denunciarlo. A loro va tutta la nostra solidarietà e stima.
Silvio PAMPIGLIONE, -Andrea CANEVARO, Ivano DIONIGI, Giorgio Renato FRANCI, Augusto Palmonari, Santino PROSPERI, Ruggero RESTANI, Pio Enrico RICCI BITTI, Fiorenzo STIRPE, Walter TEGA, Cristina BOARI, Roberta SPADONI, Gabriele CAMPANA, Anna Maria CACIAGLI, Umberto CHERUBINI, Alex PASSI, Bianca Maria PIRACCINI, Alessandro BONGINI, Enrico MORINI Laura CALZÀ, Alessandro ROTTURA, Paolo PARISINI, Roberto ROSMINI, Ignazio MASSA, Massimo MONTANARI, Gualtiero GANDINI, Carlo MELCHIORRE, Antonio González VARA, Marco CHIANI Moreno TOSELLI, Rosario PREZIOSI, Giuliano BETTINI, Silviarosa FACONDI, Stefano IOTTI, Massimo MASI, Giuseppe Nicola MARTINELLI, Fabrizio BONOLI, Tullia GALLINA TOSCHI, Francesca VENTURA, Elena MAESTRINI, Daniele BIGI, Sanzio CANDELETTI, Giancarlo BARBIROLI, Giorgio POLI, Stefano CIURLI, Dario SPELTA, Paolo CIACCIA, Domenico Pietro LO FIEGO, Laura CAVANA Livia VITTORI ANTISARI, Antonio PALAZZI, Renato PASQUALI, Vincenzo BALZANI, Alfonso PRINCIPE, Paolo NEYROZ, Nico STAITI, Costantino MARMO, Varia FORTUNATI, Giuseppe PIAZZA - Pierluigi BERTOLINI, Paolo ZAMBONELLI, Antonio GENOVESE, Concepcion Rubies AUTONELL, Vito Antonio MONACO, Franco RICCI LUCCHI, Lorenzo QUILICI, Ivo MATTOZZI, Maria MALATESTA - Laura LANDI, Felice CARUGATi, Beatrice PASSARINI, Antonietta D'ANTUONO, Antonella TOSTI, Ignazio MASULLI, Anna Rosa BORGATTI, Gabriella SARTINI, Fanny Stefania CAPPELLO, Giovanni NERI, Pier Carlo MONTEVECCHI, Maria Grazia MAIOLI, Guido AVANZOLINI, Stefano GIROTTI, Laura STANCAMPIANO, Antonio Maria MANCINI, Claudio LAMBERTI, Gianni FACCIOLI, Carlo MONTI, Guido RONZANI, Alessandra PAGLIARANI, Francesco CHIODO, Emilio PASQUINI, Roberto ROSSINI, Nicoletta CAVAZZA, Rolando RIZZI, Giancarlo DI SANDRO, Massimo CARLOTTI, Eva PICARDI, Pierluigi LENZI, Rudy LEWANSKI, Maria Lucia GIOVANNINI, Fernando BOLLINO, Gian Piero SPADA, Gaetano BALDI, Gianfranco DI LONARDO, Guglielmo PESCATORE, Anna BADIANI, Claudio PAOLUCCI, Paola ROCCHI, Mario MAZZULLO, Giannino GALLONI, Maria Clara DONATO, iAlessandro ROMAGNOLI, Fiorenzo ALBANI, Alberto VACCHERI, Maria Corinna SANGUINETI, Francesco PEPE, Barbara PECORI, Giovanna SALUSTRI, Gabriella ROCCHETTA, Maria Luisa VANELLI, Giorgio BATTELLI, Raffaella BALDELLI, Paola TAMPIERI, Renato ZANONI, Luigi MORGANTI, Roberta GALUPPI, Fabio OSTANELLO, Massimo TRENTINI, Angelo STEFANINI, Eva PICARDI, Alfonso PRINCIPE, Laura BERTAZZONI, Fausto DISALVO, M. Giulia BATTELLI, Alessandro FAENZA, Andreina ALBANESE, Marco BATTACCHI, Olga CODISPOTI, Maurizio MATTEUZZI

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