Creare fiducia....
Il Medio Oriente attraverso i giornali arabi
Testata:
Data: 14/02/2003
Pagina: 1
Autore: un gruppo di giornalisti
Titolo: Notizie dallo scenario mediorientale
Alcuni esponenti di primo piano dell' Autorità Palestinese hanno recitato un pubblico mea culpa:
Nel quotidiano Al-Quds il ministro dell' Interno palestinese Hani al-Hasan ha scritto che "dovremmo imparare la lezione dai risultati (delle elezioni israeliane) e darci una direttiva politica che persuada i cittadini israeliani che non stiamo mettendo in pericolo la loro sicurezza personale...e che noi vogliamo sinceramente una pace giusta che garantisca sia i diritti del popolo palestinese sia la sicurezza reciproca dei due stati - Palestina ed Israele".
Il vice ministro della Cooperazione Internazionale Adli Sadeq, che ha una rubrica fissa nel quotidiano palestinese Al -Hayat Al-Jadida, dopo aver sottolineato la necessità di distinguere fra chi, in Israele, sostiene l' occupazione dei territori conquistati nel 1967 e chi vi si oppone, ha scritto fra l' altro che "Qualsiasi governo che prenda il potere nello stato ebraico ci chiederà una strategia chiara, che deve includere almeno il principio che i palestinesi non prendono di mira tutti gli israeliani...(Sharon) ha vinto le elezioni a causa del nostro comportamento non pianificato ed emotivo".
Il giornalista Taufiq Abu Bakr ha scritto sul quotidiano palestinese Al-Ayyam che Sharon ha vinto le elezioni grazie all' incapacità dell' Autorità Palestinese di tenere sotto controllo i propri estremisti ed a causa del rifiuto del progetto Clinton-Barak. L' elettorato che ha fatto vincere le elezioni a Sharon " è il medesimo che diede una schiacciante vittoria al Labor nel 1992, dopo che non era stato al potere per 15 anni, affinché potesse intraprendere la via della pace". Sono diventati dunque matti gli israeliani, si chiede il giornalista, se ora gli stessi elettori hanno scelto per due volte Sharon? " Gli estremisti palestinesi, con Hamas in testa - così si risponde Abu Bakr - hanno accentuato le loro operazioni (leggi: attentati terroristici) per impedire a Barak di tornare al governo, perché questo avrebbe significato una sistemazione territoriale basata su concessioni reciproche...Obiettivamente, gli estremisti (palestinesi ed israeliani) sono alleati". E prosegue: "Per tre volte gli israeliani hanno dato fiducia alla Sinistra ed al Centro, affinché potessero concludere una pace. Gli scontri più violenti sono avvenuti quando governavano la Sinistra ed il Centro, con l' incoraggiamento degli estremisti palestinesi...Perché l' Autorità Palestinese ha consentito questi terribili sviluppi che contraddicono la sua politica?"
Facciamo una breve panoramica di altre notizie che, contemporaneamente, ci arrivano dallo scenario mediorientale, e mettiamole a confronto con queste ammissioni di responsabilità.
Documenti trovati dagli israeliani negli uffici dei Servizi di Sicurezza Preventiva dell' Autorità Palestinese e le ammissioni sotto interrogatorio dell' ufficiale della Sicurezza Yusuf Mukdoud hanno concordemente rivelato come si finanziano il contrabbando e la fabbricazione di armi.
Il colonnello della Forza 17 - le guardie personali di Arafat - Hina Atef Rahrb Pares Bakar è una delle figure più profondamente coinvolte in entrambe le attività, ed ha collegamenti strettissimi con Abu Tarad, figura chiave di Al Fatah nel settore della produzione di armi. Nel 1996, comprovati da ricevute dettagliate, sono stati trasferiti dalla Sicurezza Preventiva sul conto di Bakar 150.000 dollari il 19 novembre, e successivamente 160.000 e 50.000 shekel (80 e 25 milioni di lire rispettivamente). Altri documenti si occupano delle distribuzione di questi importi, e di come Abu Tarad ne ha utilizzato la sua parte per l' acquisto di "oggetti" e "fucili".
In particolare, Yusuf Mukdoud ha ammesso di essere stato reclutato all' inizio del 2000 dal suo comandante, il capitano Nabil Hadhoud, per la fabbricazione di armi, e di aver funto da tramite nei trasferimenti di denaro a ciò destinati.
La Procura Generale d' Israele ha ricevuto una richiesta formale di emissione di un mandato di cattura internazionale a carico di Mahmoud Abu Abbas. Il noto terrorista, che noi tutti ricordiamo in particolare per la cattura dell' Achille Lauro e l' assassinio a sangue freddo dell' ebreo americano, paralizzato, Leon Klinghoffer, è un dirigente di primo piano del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina e dell' OLP, ed ha sulla coscienza svariati gravi attentati terroristici commessi negli anni 70.
La richiesta è motivata dall' esistenza di prove delle responsabilità personali di Abu Abbas nell' assassinio del giovane Yuri Gustchin e di altri attentati, confermate da ammissioni di terroristi catturati.
Nel 1998 il governo israeliano presieduto da Netanyahu permise ad Abbas di trasferirsi dall' Iraq, dove risiedeva, a Gaza; nell' ottobre del 2000 egli è riapparso in Iraq dichiarando ufficialmente in una intervista giornalistica di aver addestrato cellule terroriste a Gaza e di aver pianificato attentati suicidi in Israele. Nella medesima intervista al periodico iracheno al-Rafideen Abbas dichiarò di addestrare terroristi in Iraq (Israele ha successivamente catturato 15 dei terroristi addestrati da Abbas in Iraq). Notoriamente, Abbas risiede tuttora in Iraq.