Periscopio 12/08/2022
A cura di Diego Gabutti
Autore: Diego Gabutti
Riprendiamo da ITALIA OGGI di oggi, 12/08/2022, "Periscopio" a cura di Diego Gabutti.



Nel vademecum [putiniano] per i propagandisti [si racconta che] la Russia è stata coinvolta nel conflitto con l’Ucraina dai paesi occidentali. Il vademecum spiega che l’Occidente scatena le guerre «con regolarità» a causa delle sue «pretese coloniali», mentre la Russia ogni volta si trova costretta a ingaggiare battaglia per «prendere le difese dei popoli fratelli», «non abbandonare i suoi» ed «ergersi a protettrice degli oppressi». Andrej Percev, Meduza (da HuffPost).

Nathan Hodge, della CNN: «L’esercito russo ha una cultura di brutalità e disprezzo per le leggi della guerra ampiamente documentata». Lo confermava prima dell’invasione Amnesty International: «La storia degli interventi militari della Russia è macchiata da un palese spregio per le leggi umanitarie internazionali». Anna Politkovskaja, prima d’essere uccisa, ha raccolto testimonianze di civili ceceni detenuti nei centri di «filtraggio», dove hanno detto d’essere stati tenuti in fosse e sottoposti a scosse elettriche, percosse e interrogatori spietati. In questa guerra ci sono fosse comuni, esecuzioni di civili, torture, donne prigioniere rasate a zero, che rimandano alle punizioni dei nazisti, e popolazioni affamate scientificamente. Alessandro Trocino, Corsera.

A Napoli, di recente, un artista di strada ha dipinto sul muro di un palazzo il ritratto dello scrittore russo Fëdor Dostoevskij, ormai cancellato in Occidente [insieme a tutta la letteratura russa]. L’ultima operazione così massiccia per distruggere la letteratura indesiderata è stata condotta dai nazisti in Germania. Vladimir Putin, ansa.it.

Dopo l’inizio dell’«operazione militare speciale», ai dipendenti del gruppo Prosveshcheniye, uno dei più grandi e antichi editori di libri per le scuole del Paese russo, è stato chiesto di rimuovere ogni riferimento all’Ucraina e a Kiev da tutti i testi scolastici di storia, geografia e letteratura. ilmattino.it

Mosca riconosce il Donbass? Nulla di preoccupante. Ancora una volta Putin sta vincendo la partita dal punto di vista tattico. Alessandro Di Battista, 22 febbraio 2022.

Dibba è un campione del rossobrunismo. Gli piace la Russia, gli piace l’Iran, gli piace la Cina. «Vincerà la Terza guerra mondiale    », ha dichiarato e gli occhi gli brillavano a sapersi dalla parte vincente del mappamondo. «È l’unico che ha l’X Factor», ha detto Fedez, uno dei suoi molti estimatori, che può ignorare Strehler ma riconosce da lontano un leader. Buongiorno Rep: di Maurizio Molinari.

Come nei programmi di Maria De Filippi, dove da giovanissimo andò a farsi provinare, a Di Battista non importa che i pensieri passino l’esame del principio di non contraddizione. Conta l’effetto. Conta il momento. Conta la smorfia. Stefano Cappellini, la Repubblica.

Dietro le quinte, si parla d’una frontrunner che dovrebbe avere il volto di Mara Carfagna, la ministra per il Sud uscita da Forza Italia per approdare ad Azione e dunque emblema di un preciso disegno politico, quello di scongelare gli elettori non sovranisti di Forza Italia. Mario Lavia, Linkiesta.

E se fosse un cambio di stile politico legato al genere? Visto dall’esterno, è impressionante il contrasto fra il modo di comandare di una donna come Meloni, discreta ma capacissima d’esercitare la sua leadership, e il modo di comandare dei machos di sinistra, che non hanno alcuna esitazione a scambiarsi insulti ogni volta che sono in disaccordo. Luca Ricolfi 1 (Alessandra Ricciardi, Italia Oggi)

Certe volte mi dispiace di non essere un dittatore. Silvio Berlusconi.

Qualche calcio in culo a qualche giornalista servo infame [bisognerà cominciare] a tirarlo. Matteo Salvini.

Lega e Forza Italia: il ritorno dei «tassapiattisti». Titolo di Avvenire.

Il difficile cammino verso le elezioni lungo il quale s’avvia il Pd con la variopinta compagnia di Di Maio, dei Verdi e di Fratoianni inizia molto tempo fa: quando i magistrati di «Mani pulite» – decretando l’immunità penale del vecchio Partito comunista, un’immunità che aveva tutta l’aria dell’impunità – stabilirono di fatto che il Pci era stato […] in pratica l’unico custode delle pubbliche virtù. Una qualità che si estese a tutte le sue reincarnazioni seguenti: Pds, Ds e infine Pd. Ernesto Galli Della Loggia, CorSera.

Partito cosmopolita, attento agli immigrati ma dimentico della «questione sociale», [il Pd è] ossessionato dalla cultura dei diritti e dalle «grandi battaglie di civiltà»: matrimonio omosessuale, Ddl Zan, eutanasia, maternità surrogata, liberalizzazione delle droghe leggere. […] È un partito libertario ma non liberale. Se fosse un partito liberale assumerebbe una posizione garantista in materia di giustizia. Difenderebbe la libertà di espressione anziché combatterla in nome del politicamente corretto. Si batterebbe per abbassare le tasse, non ne rispolverebbe sempre di nuove affinché «anche i ricchi piangano». Luca Ricolfi 2 (Alessandra Ricciardi, Italia Oggi)

Non c’è modo di staccare il Pd dal populismo. Carlo Calenda (Carlo Valentini, Italia Oggi).

Fu una grande intuizione della Dc [l’invenzione dei] governi balneari. Non rovinavano le vacanze a nessuno. Clemente Mastella (Fabrizio Caccia, CorSera).

«Chi si appella al Quinto emendamento? Soltanto i mafiosi e i colpevoli», dichiarava l’ex presidente Donald Trump, da businessman a Manhattan, deprecando chi, per non rispondere agli interrogatori della magistratura, invocava il diritto costituzionale al silenzio. [L’altro ieri,] «su consiglio dei miei legali», Trump ha scelto il V Emendamento per non rispondere alle domande dell’Attorney General di New York in un procedimento civile che lo accusa di «dichiarazioni finanziarie false e fraudolente». Gianni Riotta, La Stampa.

L’ottimista vede solo il bello. E qui sta il brutto. Roberto Gervaso.

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