La destinazione dei fondi europei
Nelle tasche di chi vanno a finire i fondi europei destinati al popolo palestinese?
Testata:
Data: 05/02/2004
Pagina: 14
Autore: Sergio Sergi
Titolo: Indaghiamo sui fondi europei ad Arafat
L’articolo non presenta faziosità o scorrettezze tuttavia omette alcune considerazioni che sarebbero state necessarie e che dopo la lettura dell’articolo sorgono inevitabilmente spontanee.
"Un gruppo di 168 parlamentari europei ha annunciato ieri d’aver presentato la richiesta di costituzione di una commissione d’inchiesta sui finanziamenti dell’Unione in favore dell’Autorità palestinese. Dicono: una parte delle risorse europee potrebbero essere state utilizzate per finanziare azioni terroristiche contro Israele. L’aula di Strasburgo in seduta plenaria dovrà pronunciarsi in una delle prossime sedute plenarie, forse a metà marzo, se dar vita all’inchiesta o rigettare la proposta.
L’iniziativa per l’istituzione della commissione d’inchiesta ha preso come obiettivo il regolare flusso di finanziamento europeo, pari a 10 milioni di euro al mese a partire dal giugno 2001, diretto al bilancio dell’ANP di Yasser Arafat.
Diretto al bilancio dell’ANP oppure al conto corrente personale del rais?Questi fondi, che sono distinti dai finanziamenti che riguardano progetti d’intervento in vari campi come la sanità e le infrastrutture,
quindi sono tutti soldi in più che ricevono i palestinesiSono stati assegnati ai palestinesi dopo che il governo di Tel Aviv ha tagliato tutti i flussi di finanziamento a partire dal dicembre 2000.
Da quando – è opportuno ricordarlo – il destinatario/gestore di quei fondi ha dato avvio alla nuova Intifada, finanziando (non è dato sapere con quali soldi) i kamikaze che si facevano poi esplodere nelle strade di Israele.L’Unione europea
Sempre attenta ai bisogni ed alle sofferenze del popolo palestinese (un po’ meno a quelle del popolo israeliano)Per decisione del consiglio dei ministri ha deciso di garantire all’amministrazione palestinese un contributo regolare per supplire ai tagli israeliani.
Di fronte a insistenti, e spesso generiche, campagne di stampa all’insegna di parole d’ordine ad effetto (persino del tipo "l’Europa finanzia i kamikaze) la Commissione ha sempre respinto i sospetti.
Il responsabile delle Relazioni esterne, il britannico Chris Pattern ha escluso che i finanziamenti europei finiscano nelle casse di gruppi terroristici.
Pattern ha detto che i sospetti sono sempre stati presi in seria considerazione
Si sono fatte indagini concrete?? Un conto è "prendere in considerazione", cosa ben diversa è indagare con la precisa volontà di capire in quali tasche quei fondi andassero a finire.Ma non è mai emerso nulla che i fondi possano essere stati utilizzati per scopi diversi
Il meccanismo di consegna dell’aiuto, diretto al funzionamento dell’amministrazione palestinese (stipendi del personale, garanzia per i servizi essenziali) è stato ed è ancora attualmente sorvegliato dal Fondo monetario internazionale e si serve degli identici canali bancari utilizzati dallo stesso governo di Tel Aviv.
E allora – verrebbe da chiedersi – come mai con un flusso di denaro così consistente (10 milioni di euro al mese sono una somma di tutto rispetto) il popolo palestinese vive nella miseria più nera, in quartieri poverissimi con fogne a cielo aperto?
Come mai la stampa, di sinistra in particolare, continua a propinarci immagini di bambini palestinesi derelitti, che fanno la fame, che non hanno i soldi per comprare i quaderni per la scuola, di madri che non hanno cibo da dare ai loro figli ?
In una recente indagine apparsa sull’Unità è emerso che il livello di povertà delle famiglie palestinesi è altissimo.
Ebbene, tutti quei soldi che i palestinesi ricevono mensilmente dove vanno a finire?
Forse la Commissione di inchiesta che i 168 europarlamentari hanno richiesto - sempre che venga costituita - potrà rispondere a questa domanda.Invitiamo i lettori di informazionecorretta.com ad inviare la propria opinione alla redazione dell'Unità. Cliccando sul link sottostante si aprirà una e-mail già pronta per essere compilata e spedita. lettere@unita.it