Ilan Ramon: un sogno infranto
Ilan Ramon, l'astronauta israeliano che voleva enfatizzare l' unità del popolo d' Israele e delle comunità ebraiche del mondo
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Data: 04/02/2003
Pagina: 1
Autore: Dina Coopersmith
Titolo: Ilan Ramon: un sogno infranto (tradotto da Federico Steinhaus)
La mente scorre nell' incredulità man mano che arrivano le notizie sull' esplosione della Columbia.

In Israele ci siamo assuefatti alle notizie di attacchi terroristici. Ci siamo perfino abituati a riconoscere dalle sfumature nella voce dell' annunciatore alla radio la loro gravità, man mano che ci fa il sommario delle notizie all' inizio del giornale radio, in modo da prepararci gradualmente alla tragica notizia che incombe. Particolarmente al sabato sera, dopo uno Shabbat trascorso in isolamento dal mondo esterno, il primo impatto con le notizie del dopo-Shabbat è percorso da una tensione speciale.

Ma nulla ci aveva preparati a questo.

Semplicemente, non era possibile.

Dopo 16 giorni di notizie senza un attimo di interruzione su Ilan Ramon, il primo astronauta israeliano, noi tutti avevamo la sensazione precisa di conoscerlo. Era parte della nostra famiglia. Ci rappresentava tutti - il nostro paese, il nostro popolo, il nostro passato ed il nostro futuro. Era il nostro eroe in un periodo in cui avevamo bisogno disperato di averne uno.

Quale figlio di sopravvissuti all' Olocausto egli esprimeva tutto ciò che è tipico dell' ebreo israeliano orgoglioso di esserlo. Come pilota dell' aviazione militare israeliana egli era un eroe di guerra che aveva bombardato il reattore nucleare iracheno nel 1981, e che aveva combattuto nelle guerre dello Yom Kippur e del Libano.
Benché non fosse religioso, Ilan si sentì obbligato ad osservare alcune regole religiose significative nello spazio, per dare un contenuto al suo sogno di unire il popolo ebraico e di rappresentare la nostra nazione. Portò con sé un libro dei Salmi ed un disegno fatto da un ragazzino ebreo di 14 anni ucciso ad Auschwitz; mangiò solamente cibi kasher , fece il Kiddush al venerdi sera, recitò lo Shema Israel quando lo Shuttle sorvolò Gerusalemme.

Egli disse di voler enfatizzare l' unità del popolo d' Israele e delle comunità ebraiche del mondo.

Con gli amici, parlavamo di lui come di una persona che crea un Kiddush Hashem, la santificazione del Nome.

Come poteva essere morto?

Come avevano potuto disintegrarsi tutte le nostre speranze ed i nostri sogni nell' angusto strato di atmosfera che protegge la terra?

Ansiosamente noi attendevamo il suo atterraggio, per celebrare il trionfo del nostro nuovo eroe nazionale. L' eventualità di un fallimento era molto lontana dalle nostre menti.

"E' molto più pericoloso guidare un' automobile in questo paese che viaggiare nello spazio" aveva detto il fratello di Ilan, Gadi, a proposito della sua mentalità. "Neppure nei nostri peggiori sogni ci siamo immaginati che potessero esserci dei problemi".

Il padre di Ilan disse, al sabato mattina di buon'ora, quando attendeva con ansia l' imminente ritorno di suo figlio: "Il solo problema può essere costituito dal maltempo, e significherebbe semplicemente un ritardo di qualche giorno nel rientro".

La tragedia ci confrontò una volta di più con la fragilità degli sforzi umani. Noi siamo costernati quando le frontiere della scienza e della tecnologia, nelle quali confidiamo ciecamente, si svelano come incerte e limitate.

Il colonnello Ramon aveva provato piacere a portare con sé nello spazio una "sorpresa" - un rotolo della Torah che era sopravvissuto all' inferno dell' Olocausto. Questo rotolo assumeva per lui il valore simbolico il sogno di un popolo unificato in Dio, con spirito indomito.

Questa Torah è esplosa insieme a Ramon ed i suoi colleghi astronauti ad un' altezza di 20.000 piedi sopra una cittadina del Texas che si chiama (ho sentito bene?) Palestine.

Il Midrash ci narra che "la nazione ebraica non sarà redenta fintanto che non sarà unita". Ilan Ramon era un marito, padre, pilota e scienziato devoto. Ma la sua eredità più importante è che egli ha medicato una nazione ferita.

I nostri cuori e le nostre preghiere sono con i genitori di Ilan Ramon, con sua moglie Rona, e con i loro quattro figli. La nostra nazione è in lutto insieme a voi. Purtroppo, è nel dolore che abbiamo portato a compimento il sogno di unità di Ilan.

Lo scorso giovedì Ilan commentò il modo in cui la terra gli appariva dallo spazio: "Il mondo sembra meraviglioso da quassù, così pacifico e tanto fragile".

Ora possiamo capovolgere questo commento e dire ad Ilan. "Tu ci sembravi così meraviglioso da quaggiù, così in pace, così stupendo...eppure tanto fragile".