Periscopio 14/07/2022
A cura di Diego Gabutti
Autore: Diego Gabutti
Riprendiamo da ITALIA OGGI di oggi, 13/07/2022, "Periscopio" a cura di Diego Gabutti.

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Carlo Rossella: un ridicolo pettegolo che crede di appartenere all’Alta Società, titolo della sua rubrica purtroppo quotidiana sul Foglio. Le sue parole su Zelensky sono ignobili (informazione corretta)

Sui canali Telegram gira la foto del «muro della vergogna» della 205esima brigata di fanteria motorizzata cosacca: decine di foto e centinaia di nomi di militari che si sono rifiutati di andare a combattere. Una chiamata alle armi sarebbe catastrofica per il Cremlino, che rimedia reclutando giovani, disoccupati e perfino detenuti, mentre i governatori hanno avuto l’ordine di formare battaglioni di volontari. Anna Zafesova, il Foglio.

Avrebbero dovuto rilasciarlo martedì. «Forse mi tireranno fuori. Forse no», aveva scritto sui social l’oppositore Ilija Jashin, condannato lo scorso 28 giugno a 15 giorni di reclusione per «disobbedienza alla polizia». Ma con machiavellico tempismo, la commissione investigativa russa ha aperto un’inchiesta penale contro l’oppositore per «diffusione di fake news» sull’esercito russo. Ora Jashin rischia fino a 15 anni di carcere in base alla legge introdotta a inizio marzo poco dopo l’inizio dell’offensiva russa in Ucraina. Rosalba Castelletti, la Repubblica.

Finché il popolo russo sarà malato di russismo, fascismo, o come volete chiamarlo, avremo sempre a che fare con una minaccia. Akhmed Zakayev, leader del governo ceceno in esilio, il Foglio.

Un’ondata di attentati ai commissariati militari e alle linee ferroviarie destinate ai treni merci sta attraversando la Russia dall’inizio del conflitto. […] I deragliamenti risultano firmati da un gruppo armato denominato Boak (Boevaja organizacija anarcho-kimmunistov, Organizzazione di lotta anarco-comunista). È un gruppo clandestino, con tanto di broadcast su Telegram, uscito allo scoperto [per opporsi] «alla guerra di Putin ». […] È impossibile non ripensare all’organizzazione populista terroristica rivoluzionaria Narodnaja Volja (Volontà del popolo) sorta nel 1879 che si fece autrice di numerosi attentati, tra cui l’assassinio dello zar Alessandro II nel marzo del 1881. Olga Strada, HuffPost.

Mosca non è più il fornitore numero uno di gas in Europa. Gazprom è stato rimpiazzato non da «stati canaglia» ma dal colosso norvegese Equinor. Nel 2019 la Russia forniva all’Europa (Gran Bretagna compresa) 16 miliardi di metri cubi. A giugno di quest’anno sono crollati a 4,86 miliardi. Testa a testa con la Norvegia c’è il gas liquefatto che arriva dal Qatar e dall’America (circa 12 miliardi). Poi i metanodotti dal Nordafrica (soprattutto dall’Algeria) e quello del Levante con il Tap che parte dal Tagikistan. […] S’avvicina l’autunno e gli impianti di stoccaggio sono pieni solo per due terzi. Non siamo del tutto al sicuro. Ma liberarci della garrota russa è possibile. Stefano Cingolani, la Repubblica.

Se, dopo il Regno Unito, entrasse in crisi formale (quella sostanziale è già aperta) anche l’Italia, l’obiettivo russo di aprirsi un varco nell’Unione europea sarebbe raggiunto. Il che dimostra quanto le opacità romanesche puntino sul collasso del sistema e siano subordinate a Mosca. Domenico Cacopardo, Italia Oggi.

Non se ne può più di Volodymyr Zelensky. In Gran Bretagna sta per uscire una sua biografia. Gli esperti dicono che non sarà un boom. Perché è noiosa come lui. Carlo Rossella (Alta società, il Foglio).

[Bunga Bunga?] Era una cena, e almeno finché ci sono stato io non è successo nulla di strano. Si parlava. Ciascuno diceva una battuta. Poi sono andato a casa. Carlo Rossella (Virginia Piccolillo, CorSera).

Perché classificare la gente in buona e cattiva? La gente è piacevole, o noiosa. Oscar Wilde.

Gastone / Gastooone. Ettore Petrolini.

Se oggi i [senatori] grillini non voteranno la fiducia sul decreto Aiuti (perché contiene l’odiato termovalorizzatore, mentre Roma è a pezzi) è probabile che Draghi […] salga di nuovo al Colle. A quel punto si vedrà lì se l’azzeccagarbugli sarà stato […] costretto dai «duri» a lasciare la maggioranza. O se invece sarà stata tutta una manfrina da prestigiatore di terz’ordine. Linkiesta.

Dopo che Grillo l’anno scorso gli aveva dato dell’inadeguato, a mio avviso Conte avrebbe dovuto cogliere l’occasione per darsi alla fuga. Antonio Padellaro (Gianluca Veneziani, Libero).

Marco Travaglio, ormai preda di un nichilismo minore ma comunque preoccupante, intima [a Conte] di fregarsene di tutto e tutti, l’importante è guardare solo se stessi come i dandies dell’Ottocento, la realtà può aspettare, prima di tutto viene l’ego. Mario Lavia, Linkiesta.

Siamo alla caduta nel nulla. Difficile che qualcosa risorga dalle macerie in cui si consuma il populismo grillino. Umberto Ranieri, HuffPost.

Io prima non ero molto convinto di Draghi. Adesso, grazie a Conte, me lo sposerei. Sergio Staino (vignetta della Stampa).

Con il riferimento al campo largo Letta è riuscito a tenere a bada le correnti interne. Ma se il rapporto con i 5stelle si logora fino al punto di rottura esploderà la lotta tra le fazioni Dem. Angelo Panebianco (Federica Fantozzi, HuffPost).

Noi siamo gente serena e sobria. Chiediamo l’azzeramento della Fornero e il taglio delle tasse. Matteo Salvini.

Se lascio non farò il Papa emerito. Francesco I.

A me la tv piaceva farla non vederla. Angelo Guglielmi (Michela Tamburrino, La Stampa).

In un mese d’osservazione Webb ha rivelato la presenza d’acqua su un pianeta distante 1.100 anni luce. Ha raccolto il grido d’una stella che muore ed esplode, proiettando getti di polvere e gas. Ha osservato quella culla di nuove galassie che è la nebulosa della Carena, dove si concentrano le stelle bambine. Ha dipinto nel cosiddetto «Quintetto di Stephan» il ballo delle galassie che, come ha spiegato la Nasa, «restano intrappolate in una danza di ripetuti incontri ravvicinati», mentre un buco nero digerisce e libera un’energia pari a quella di 40 miliardi di Soli. Elena Dusi, la Repubblica.

Il mio epitaffio: «Qui giace Roberto Gervaso, che ancora stenta a crederci». Roberto Gervaso.

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