"La Sua grandezza si estende sopra Israele e la Sua forza è nei cieli." Questa citazione da un Salmo sarà incisa su quella che avrebbe dovuto essere la medaglia ufficiale dello Stato d' Israele per onorare il suo primo astronauta, e sarà invece la sua medaglia commemorativa. Ramon aveva 48 anni, e la moglie con i tre bambini lo stava aspettando nel Texas. Ramon era stato il primo pilota israeliano a volare su un F16, aveva combattuto nella guerra del Kippur, ma soprattutto aveva preso parte al bombardamento del reattore nucleare iracheno (costruito dai francesi) nel 1981: una azione epica, in cui una squadriglia di aerei da combattimento israeliani sorvolò per ore i territori nemici ingannando i radar grazie ad un volo in formazione talmente ravvicinata da sembrare, sugli schermi arabi, la sagoma di un grosso aereo commerciale. Si ricorderà che quell' azione, che sollevò critiche e condanne in mezzo mondo per la violazione della sovranità di uno stato arabo, salvò l' umanità da un cataclisma nucleare che in pochissimo tempo Saddam sarebbe stato in grado di scatenare - se non fosse intervenuto, da solo, Israele. Ramon , figlio e nipote di soravvissuti ad Auschwitz, aveva portato con sé il disegno della terra vista dalla Luna, fatto da un bambino di 14 anni nel campo di sterminio di Auschwitz. E, pur essendo ebreo laico, aveva deciso di portare con sé cibi kasher perché non voleva - disse - offendere i sentimenti religiosi di nessuno degli ebrei che sarebbero stati fieri di seguire la sua impresa.