Periscopio 08/07/2022
A cura di Diego Gabutti
Autore: Diego Gabutti
Riprendiamo da ITALIA OGGI di oggi, 06/07/2022, "Periscopio" a cura di Diego Gabutti.

Russia-Ukraine war: what we know on day 114 of the invasion | Ukraine | The  Guardian

Nelle aree occupate del nostro paese è stato chiuso l’accesso ai social network, ai messenger e a YouTube. Volodymyr Zelens’kyj 1, HuffPost.

In Russia niente è impossibile se non una riforma. Oscar Wilde, Aforismi.

Oggi a Kharkiv, l’Università Pedagogica è stata distrutta da un missile russo, l’edificio principale, le aule, il museo universitario, la biblioteca scientifica. Volodymyr Zelens’kyj 2, HuffPost.

Le truppe russe hanno trasformato la centrale nucleare di Zaporizhzhia, la più grande d’Europa, in una base militare. […] Circa cinquecento soldati hanno piazzato lanciarazzi mobili e batterie d’artiglieria pesante all’interno dell’impianto e minato la sponda del fiume dal quale i sei reattori attingono l’acqua per il raffreddamento. […] La settimana scorsa i sensori che trasmettono le rilevazioni più importanti al quartier generale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica di Vienna si sono spenti per tre giorni (ed è la seconda volta da quando i russi hanno catturato l’impianto). Le misurazioni servono a confermare che nella centrale tutto procede come dovrebbe e quando si interrompono è un cattivo segno. Daniele Raineri, la Repubblica.

Settantaseienne, figlio d’ebrei polacchi – la madre fuggita da Auschwitz, il padre russo sopravvissuto a Buchenwald – Broder è il più irriverente giornalista e corsivista tedesco. «Negli intellettuali di lingua tedesca», dice al Foglio, «c’è un forte sentimento pro Putin, dicono che la guerra deve finire e quindi che l’Ucraina deve arrendersi: non accettano che si difenda. Nel loro atteggiamento c’è un misto di antiamericanismo e di stanchezza della democrazia. Gli ucraini stanno facendo qualcosa che nessuno in Germania ha mai sognato di fare prima: battersi per la libertà. [Ma] dire che l’Ucraina è corrotta è una linea rossa che non dovevano superare. L’Italia non è corrotta? La Germania non è corrotta? Poi ci sono gli Habermas e le Schwarzer, il classico pacifismo, questa idea che gli ucraini siano dei contadinotti che non conoscono Hegel». Giulio Meotti, il Foglio.

Thalita do Valle, 39 anni, ex modella brasiliana, è stata uccisa in un attacco missilistico russo in Ucraina appena tre settimane dopo essersi unita alle forze ucraine. [In precedenza aveva] preso parte a diverse missioni umanitarie in tutto il mondo e combattuto contro l’ISIS in Iraq. Era stata addestrata come cecchino quando si era unita ai Peshmerga, le forze armate del Kurdistan iracheno. In passato aveva studiato giurisprudenza dopo aver lavorato come modella e attrice. Dagonews.

Deve per forza aver scritto un capolavoro chi ha qualche cosa da dire? Non basta che abbia proclamato il Novecento il «secolo dei lupi»? Nadežda Mandełštam lo ha fatto e motivato. Hans Magnus Enzensberger, Artisti della sopravvivenza.

«La bandiera rossa sventola anche sul nostro Stato popolare». [Lo Standartenführer Liss sta parlando a Mostovskoj, il bolscevico.] «Anche noi chiamiamo all’unità nazionale, alla cooperazione, anche noi diciamo: “Il partito esprime il sogno dell’operaio tedesco”. E anche voi usate parole come “popolo” e “lavoro”. E come noi sapete che il nazionalismo è […] l’anima della nostra epoca. E che il socialismo in un solo paese è la forma suprema di nazionalismo! Non capisco perché dobbiamo essere nemici. Davvero non lo capisco, anche se è stato il nostro geniale maestro, il Führer, nostro sommo e saggissimo stratega, a dichiarare questa guerra. E io credo in Hitler! Ma credo anche che [ci] sono due grandi rivoluzionari al mondo: Stalin e il Führer». Vasilij Grossman, Vita e destino.

[Donald Trump è tipo da] piatti fracassati contro il muro, col ketchup che schizza a macchiarlo. [Da] insulti da taverna dispensati con generosità ai più stretti collaboratori quando cercano di contraddirlo, e che sfociano nell’incitamento alla violenza contro di loro nei casi più estremi. [Quanto a] Robert Crimo, il cecchino di 22 anni che ha sparato sulla parata del 4 di luglio a Highland Park, aveva offerto i suoi pezzi di musica rap per manifestazioni a sostegno della causa Maga (Make America Great Again). Flavio Pompetti, Il Mattino.

Ed eccolo là, Marco Rizzo, il segretario comunista. S’è presentato alle manifestazioni dei tassisti e ha arringato la folla. «Voi state combattendo perché le multinazionali non vengano in questo Paeseeee!», ha scandito (replica in coro dei tassisti: «Bravoooooo!»). Tommaso Labate, CorSera.

Nella vita ci sono tre certezze: la morte, le tasse e lo sciopero dei taxi contro il ddl concorrenza. Il Foglio.

A scorrere [l’elenco delle richieste presentate da Conte a Draghi] qualcuno resta sorpreso: nessun cenno alle armi all’Ucraina, quando a giorni potrebbe essere varato il quarto decreto. E nessuna menzione al termovalorizzatore di Roma. Federica Olivo, HuffPost.

La crisi sfiorata, minacciata, rientrata è ora sospesa, come il caffè nei bar di Napoli, già pagato in attesa che qualcuno se lo beva. Stefano Cappellini, la Repubblica.

«E anche oggi il Movimento 5 Stelle esce dal governo domani», scrive Di Battista su Facebook. «Chissà, magari il Movimento uscirà dal governo dopo l’estate, quando i parlamenta avranno maturato la pensione». Alessandro Di Battista, il Fatto.

Non siamo pagliacci. Giuseppe Conte, CorSera.

Dario Fo, saggio giullare, spiega, dall’ottica privilegiata del collega clown, chi è e dove va Beppe Grillo. ilibraio.it.

Ostruzionismo «come la peggiore opposizione», «barricate», le «proveremo tutte»: la Lega si prepara a boicottare «in ogni modo possibile» cannabis e ius scholae. Marco Cremonesi, Corsera.

Osserva Pascal che se Platone e Aristotele scrissero di politica, fu per dare una regola a un ospedale di pazzi. Guido Ceronetti, Il silenzio del corpo.

Ho poche certezze. E nessuna incrollabile. Roberto Gervaso.

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