Kiryat Arba come Nablus secondo l'Unità
Umberto De Giovannangeli mette in relazione il fondamentalismo islamico con la lotta israeliana per la propria sopravvivenza.
Testata:
Data: 22/01/2003
Pagina: 5
Autore: Umberto De Giovannangeli
Titolo: Kiryat Arba, roccaforte del fondamentalismo ebraico
Dopo l'intervista di ieri ad Amram Mitzna, il candidato dei laburisti per
il quale molti intellettuali di sinistra hanno "invitato" a votare gli
elettori israeliani, un 'intervista nella quale il leader di sinistra, con
domande opportunamente orientate , viene ritratto come l'unico leader
pacifista, la "colomba" che si oppone al "falco" Sharon e alla sua politica
di "repressione", oggi l'Unità rivolge la sua attenzione al
fondamentalismo ebraico.

Kiryat Arba come Nablus, Kiryat Arba come Khan Yunis, Kiryat Araba
"roccaforte" del fondamentalismo ebraico; come Khan Yunis lo è di Hamas, una fra le più pericolose formazioni
terroristiche palestinesi.
Dell'articolo di Umberto De Giovannageli riportiamo un breve stralcio che
riassume molto bene il pensiero del giornalista.

Devi venire a Kiryat Arba, dopo aver superato una decina di posti di blocco
che spezzano la strada da Gerusalemme a Hebron, se vuoi fare i conti con un
altro fondamentalismo, certo meno dirompente di quello islamico ma non per
questo da sottovalutare.

Da Kiryat Arba nessun kamikaze è mai uscito con una cintura di esplosivo
per fare a brandelli civili inermi palestinesi!!

Il fondamentalismo dei coloni di Kiryat Arba è militante, aggressivo, con
solidi legami politici, ed usa per diffondere i suoi messaggi gli strumenti
della modernità: la radio - Canale 7, l'emittente del movimento degli
insediamenti - siti Internet, spazi pubblicitari comprati sui maggiori
quotidiani israeliani grazie ai cospicui finanziamenti che gli "oltranzisti
della Torah" ricevono dalla componente ultraortodossa della comunità
ebraica americana.

Una freccia avvelenata all'America è quasi d'obbligo!
Non si sono mai visti però video di "fondamentalisti ebrei" inneggianti al
martirio o bimbi con la kippà in testa vestiti da kamikaze e neppure madri
ebree orgogliose dei loro figli trasformati in feroci assassini; i
finanziamenti americani non sono mai stati devoluti per "premiare" le
famiglie di coloro che fanno a pezzi dei civili inermi a differenza di
Saddam Hussein che elogia pubblicamente i kamikaze ed elargisce 25.000
dollari alla famiglia di ogni terrorista.

Una stampa obiettiva non può mettere in relazione due fondamentalismi così
diversi: quello islamico mira all'annientamento di un popolo, quello
ebraico lotta duramente per la sua sopravvivenza, sottoposto ad agguati
terroristici che non risparmiamo neppure i bambini.

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