Per l'Unione Europea, difendendosi Israele incoraggia il terrorismo 04/06/2022
Analisi di Michelle Mazel
Autore: Zvi Mazel/Michelle Mazel
Per l'Unione Europea, difendendosi Israele incoraggia il terrorismo
Analisi di Michelle Mazel
(traduzione di Yehudit Weisz)
Sven Kuhn von Burgsdorff
Ma lo sapevate? In considerazione della profonda sofferenza dei palestinesi, che dura da ormai 74 anni, gli attacchi terroristici contro Israele non dovrebbero sorprendere nessuno. Questo almeno è quanto ci è stato spiegato martedì 31 maggio, durante una conferenza dell'Alleanza per la Pace in Medio Oriente che si è tenuta a Gerusalemme, da questo illustre rappresentante dell'Unione Europea presso l'Autorità Palestinese, che è il signor Sven Kuhn von Burgsdorff.*
74 anni, come sappiamo, è l'età dello Stato di Israele; secondo lui, è da allora che i palestinesi soffrono, ed è senza dubbio esclusivamente colpa di Israele. E’ bene sottolineare che questo signore parla a nome dell'Unione europea. Non gli è sembrato necessario precisare che il terrorismo non aveva atteso la nascita di Israele; che è stata invece l'invasione del giovane Stato, il giorno dopo la dichiarazione della sua indipendenza, da parte di cinque Stati arabi che non hanno nascosto la volontà di distruggerlo, a dare origine al problema dei profughi; o il fatto che è stato l'emiro Abdallah di Transgiordania ad invadere e ad annettere la Giudea e la Samaria su cui avrebbe dovuto nascere uno Stato arabo. Ha anche “dimenticato” che dopo la Guerra dei Sei Giorni, gli arabi, riuniti a Khartum, rifiutarono la generosa offerta di Israele, disposto a restituire tutti i territori conquistati: non erano ancora pronti a riconoscere lo Stato ebraico e a fare pace con lui. No.
Avendo chiaramente individuato vittime e carnefici, il signor Sven Kuhn von Burgsdorff ha anche trovato il motivo del terrorismo cieco che colpisce i civili israeliani, gli anziani, gli uomini, le donne, i bambini ed i neonati. Ascoltiamolo: “Quando sei un bambino palestinese che vive vicino al muro di separazione, come pensi che crescerà quel bambino?” Probabilmente non c'era nessuno tra il pubblico a ricordargli che se l'allora Primo Ministro Ariel Sharon aveva preso la decisione di costruire questo muro nel 2002, era stato per cercare di arginare l'ondata di sanguinosi attentati che aveva causato quasi settecento vittime nel corso dei due anni precedenti. E il rappresentante dell'Unione Europea ha così proseguito: “ Cosa pensi proverà un bambino che vede demolire le case dei suoi genitori, dei suoi fratelli e sorelle, perché lui era un terrorista reale o presunto? Che tipo di odio arderà nel cuore di questo bambino? Cosa pensi che succederà?” Da notare tra l’altro questo “terrorista reale o presunto” che implica che queste demolizioni siano state fatte alla leggera. Tale faziosità è a dir poco terrificante. Tanto più che sappiamo fin troppo bene che è nei testi scolastici dell'Autorità Palestinese e dell'UNWRA, finanziati in parte dall'Unione Europea, che ai giovani palestinesi vengono insegnati la demonizzazione e il rifiuto di Israele, l'odio nei confronti degli israeliani e un antisemitismo che non rifugge dall'uso delle caricature più abiette. A proposito, la glorificazione dei “martiri” da parte dell'Autorità Palestinese offre a questi bambini dei modelli che sembra incoraggiare ad emularli. Vorrei concludere sottolineando che l'Alleanza per la Pace in Medio Oriente, sotto i cui auspici si è svolta la conferenza, si presenta come “la rete più importante e in più rapida crescita di costruttori di pace palestinesi e israeliani.”
*Terrorist attacks unsurprising given Palestinian suffering - EU envoy - The Jerusalem Post (jpost.com)