La guerra di Putin: quelli che stanno con l'invasore 02/06/2022
Commento di Angelo Pezzana
Autore: Angelo Pezzana
Riprendiamo dal BOLLETTINO della Comunità ebraica di Milano di giugno 2022, a pag. 17, il commento di Angelo Pezzana con il titolo "Come si fa, vedendo le devastazioni che la guerra di Putin causa all'Ucraina, a stare dalla parte dell'invasore?".

Angelo Pezzana

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Volodymyr Zelensky

Soltanto chi non possiede un televisore può essere rimasto insensibile al massacro di migliaia di innocenti cittadini ucraini organizzato da Putin e la distruzione della quasi totalità degli edifici di tutta l’Ucraina. Non lo dimenticheremo mai, la memoria visiva è stata così forte da creare in tutti i paesi civili un fortissimo sentimento di solidarietà capace di impedire l’immediata vittoria del progetto genocida del dittatore russo. Purtroppo non ha fermato la guerra. In Italia, mentre gli inviati dei giornali tv e cartacei raccontavano l’orrore causato dalla guerra scatenata da Putin, lo stesso non avveniva all’interno dei talk-show, diventati le trasmissioni più seguite in prima serata su tutte le reti televisive, con un comune denominatore: quello che è stato chiamato “circo putiniano”.

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Reti private e pubbliche, indistintamente, con presenze che non rispettavano più le antiche divisioni tra destra e sinistra, abbondavano invece nella difesa delle “ragioni” che giustificavano la guerra di Putin contro Zelensky, il nemico, il filo nazista, il cui essere ebreo ha spinto il ministro degli esteri russo Lavrov, in una specie di comizio su Rete4, ad affermare che Hitler, ebreo, lo era pure lui. Non era un’intervista, ma un vero comizio, il conduttore non è mai intervenuto. Ciò malgrado, è stato applaudito a 360 gradi (lo ha lodato persino un illustre storico già direttore di importanti quotidiani) per avere realizzato uno scoop mondiale, “questo è il dovere di un giornalista”, ha dichiarato, a chi si chiedeva se non era una scelta ignobile mettere sullo stesso piano tutti gli avanzi dell’anti-americanismo, aggiornato da un pacifismo fin troppo semplice da sostenere. Destra e estrema sinistra hanno invocato la resa dell’Ucraina quale unica soluzione, interi partiti si sono opposti all’invio di armi all’Ucrania, come i 5Stelle. La docente Donatella Di Cesare che difende la memoria del filosofo di Hitler, Martin Heidegger, già vice presidente della fondazione tedesca a suo nome, difendeva le “ragioni” di Putin.

Non è da escludere che Volodymyr Zelensky, da ebreo, si sarà sentito in una situazione simile a quella che avevano vissuto altri ebrei, israeliani, quando hanno combattuto contro i paesi arabi circostanti che volevano cancellarli dalla faccia della terra. Pur essendo un paese amante della pace, democratico, non ha mai pensato nemmeno lontanamente alla resa, al contrario. Si è difeso e, eroicamente, ha sempre vinto. La pace con Egitto e Giordania è la dimostrazione che la pace, quella vera, si ha solo dopo aver sconfitto il nemico. Una lezione che continua, con gli Accordi di Abramo con i paesi sunniti. Un appello a Europa, Nato, America: per salvare le democrazie occidentali sconfiggiamo Putin e i suoi sostenitori, siamo ancora in tempo. Basta con i talk-show filorussi.

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