Appelli a senso unico
Affermazioni che non rispecchiano la verità nell'appello dell'Unità agli elettori israeliani
Testata:
Data: 16/01/2003
Pagina: 31
Autore: Un gruppo di intellettuali tra cui anche il direttore dell'Unità, Furio Colombo.
Titolo: Agli elettori israeliani
L'Unità del 16 gennaio pubblica un appello dal titolo
"Agli elettori israeliani" fra i cui firmatari, oltre a vari intellettuali,
appare anche il Direttore dell'Unità, Furio Colombo.

L'appello, ovviamente a favore del candidato della sinistra israeliana
Mitzna, è rivolto agli israeliani, affinché scelgano "quel candidato",
l'unico - secondo il parere dei firmatari - in grado di garantire la pace e
la sicurezza del paese.

Poiché ci troviamo in una democrazia come del resto lo è Israele, benchè
solo fra una miriade di dittature, è doveroso rispettare le opinioni di
ogni persona e di conseguenza gli appelli a votare l'uno piuttosto che
l'altro candidato.
Riteniamo comunque opportuno riportare integralmente l'appello in quanto
dalle parole dei firmatari emergono faziosità e palesi scorrettezze oltre
ad affermazioni che non rispecchiano la verità e che non giovano
sicuramente ai lettori che desiderano una visione obiettiva e chiara del
quadro politico israeliano.

Dopo alcuni anni di continue lotte nei territori della Palestina,
Lotte? Massacri di civili inermi e risposte dell'esercito israeliano nel
tentativo di difendersi da un terrore dilagante

dobbiamo amaramente constatare che la situazione nell'area è
drammaticamente peggiorata, dimostrando ancora una volta che la violenza
non può che alimentare altra violenza,
il termine "violenza" utilizzato per entrambe le situazioni è molto
scorretto: da una parte c'è un popolo che cerca di distruggere l'altro con
attacchi terroristici quasi quotidiani, dall'altro c'è un popolo che tenta
disperatamente di difendersi e purtroppo qualche volta e solo per una
disgraziata casualità provoca vittime fra civili palestinesi

Lasciandosi appresso una scia di morte, sofferenza e dolore.
Ora dinanzi al desolante spettacolo di due popoli che continuano a
combattersi con tutti i mezzi senza intravedere una via d'uscita, noi,
cittadini di molte altre nazioni del mondo, riteniamo nostro dovere, anzi
imperativo obbligo intervenire, facendo pressione sulle vostre coscienze
affinché cerchiate una via alternativa alla lotta senza quartiere.
L'occasione per un cambiamento radicale vi è offerta dalle prossime
elezioni, nelle quali, come tutti possono constatare, si fronteggiano due
candidati con programmi opposti.
I programmi potranno divergere come accade in ogni democrazia quando due
candidati di schieramento politico diverso si fronteggiano ma non sono
"opposti".

Da un lato il premier uscente, con la sua politica di repressione violenta,
che ha scatenato una reazione suicida da parte dei palestinesi
Non è certamente stata la politica di Sharon, non repressiva, semmai
difensiva, a scatenare gli attacchi suicidi. Vorremmo ricordare agli
illustri firmatari che sin dai tempi di Rabin e di Barak i kamikaze
facevano saltare in aria i civili israeliani nei mercati e nelle strade di
Gerusalemme; anzi fu proprio l'escalation di terrore del 1996 che portò un
ministro di destra al governo!

E vi ha procurato la totale insicurezza nelle vostre stesse città dove
ognuno di voi o dei vostri familiari può cadere vittima di un attentato, in
qualsiasi momento e senza la minima avvisaglia preventiva.

Dunque finalmente è chiaro! Sharon è il vero responsabile delle stragi e
degli attacchi suicidi ed è sempre lui che crea nel suo popolo insicurezza
e terrore.

Il candidato dell'opposizione viceversa si presenta con il programma di
ritiro unilaterale dai territori occupati al fine di arrivare ad una
trattativa di pace e convivenza civile. E' evidente ormai che la politica
seguita finora non può avere altro sbocco che il terrore per i palestinesi
A dire il vero sono gli israeliani che subiscono il "terrore" e non il
contrario!

e l'insicurezza quotidiana per voi, perciò l'unica alternativa seria sta
nel mutamento di governo e di linea politica.
A nostro giudizio l'occasione delle elezioni israeliane è un'occasione
storica, che sarebbe drammatico perdere nell'illusione che la vostra forza
sia sufficiente a garantire una qualsiasi forma di pacificazione in tutta
l'area.
In considerazione di quanto esposto vi invitiamo, con tutte le forze della
nostra solidarietà e della nostra passione civile, a votare per il
candidato Mitzna appoggiando il suo programma di pace.

Anche Sharon ha un programma di pace e lo ha dimostrato anche in passato
nei momenti piùà drammatici dell'Intifada cercando ripetutamente di
riannodare i fili delle trattative; ogni volta la risposta dei vostri amici
palestinesi è stata un'altra feroce strage.

Solo così le nazioni di tutto il mondo pacifico e civile potranno unire i
loro sforzi ai vostri per far sì che si crei un clima favorevole alla
trattativa e si possa arrivare ad un giusto cammino serio verso la pace.

L'impegno per la pace dovrebbe essere un imperativo per le nazioni del
mondo pacifico indipendentemente dal candidato che verrà eletto, sia esso
di destra o di sinistra; un impegno che però non può prescindere dalla
cessazione del terrore che investe da più di due anni il popolo Israeliano.

Siamo certi che gli israeliani sapranno scegliere, con la forza e la
solidità che gli viene dall'essere un paese democratico in lotta da
cinquant'anni per la sopravvivenza, il candidato più giusto perché le
conseguenze di quella scelta ricadranno su loro stessi.
Francamente non crediamo che gli intellettuali e i politici firmatari dell'appello abbiano l'esatta percezione di cosa significhi avere due bimbi e ogni mattina mandarli a scuola su due autobus diversi con la speranza che almeno uno dei due ritorni a casa!!

Primi firmatari:

Gianni Vattimo, Giorgio Rosental, Luciano Segre, Cornelio Valetto, Franco
Debenedetti, Pasqualina Napoletano, Umberto Eco, Furio Colombo, Brunello
Mantelli, Mario Cedrini, Michele Sacco, Giuseppe Innantuono, Max Arondello
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