La chiesa cattolica e il suo rapporto con Israele
La chiesa cattolica e il suo rapporto con Israele
Testata:
Data: 03/04/2002
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Autore: Umberto De Giovannangeli
Titolo: La città della natività è ora una trincea"
Lo sdegno del mondo intero si abbatte su Sharon e sui soldati dell'esercito israeliano, scrive.
Ma "Israele si difende dai terroristi" dice Dore Gold, Consigliere Diplomatico di Sharon.
Gli israeliani non hanno alcuna intenzione di rioccupare Gaza o le aree autonome della Cisgiordania.
La loro è una guerra contro i terroristi che trovano rifugio nell'ANP; quei terroristi che, secondo gli accordi, avrebbero dovuto essere arrestati e tenuti in carcere da Yasser Arafat e invece girano indisturbati per le strade di Gerusalemme, Haifa o Netanya pronti a farsi saltare in aria. Ma di tutto questo al mondo non importa nulla.
Il mondo esprime giudizi taglienti e condanne inappellabili qualsiasi azione Sharon intrapprenda per difendere l'incolumità dei suoi cittadini.
Eppure la condanna più dura, sconcertante per le parole pronunciate (soprattutto perchè escono dalla bocca di un pio uomo di chiesa) è quella espressa dal prete salesiano Don Renzani a pag. 3 de l'Unità del 2 aprile.
Se si ripercorre la storia vediamo come la Chiesa abbia inflitto persecuzioni agli ebrei in ogni Stato ed in ogni epoca (l'antigiudaismo del resto fonda le sue radici fin dall'antichità). Eppure le aperture del pontefice nei confronti dei "fratelli maggiori", il suo viaggio in Terra Santa che tanta commozione suscitò fra gli ebrei avevano fatto sperare nella nascita di un nuovo spirito di ecumenismo.
Le frasi del sacerdote salesiano ci riportano bruscamente indietro nella storia a quell'odio, mai sopito, che molti cattolici provano per gli ebrei.

Esaminiamo i punti più salienti:
1) Il pensiero del religioso va soprattutto ai bambini palestinesi disabili dell'ospedale vicino alla Basilica della Natività. "quei poveri bambini sono vittime di un odio che non conosce limiti".
Nessun israeliano odia i bambini palestinesi; sono invece le vittime più innocenti dell'irresponsabilità dei loro genitori che spesso li hanno mandati come scudi umani a fronteggiare i soldati con le pietre, incuranti se venivano feriti o uccisi.
Sono piuttosto i bambini israeliani vittime dell'odio palestinese e le ultime stragi alla pizzeria Sbarro, o all'uscita dalla sinagoga ne sono una tragica conferma!
2) "Il popolo palestinese è generoso e non può essere trattato come una massa di terroristi".
Certamente non tutti i palestinesi sono terroristi ma una grandissima parte di loro giustifica, quando addirittura non incita i kamikaze (si è forse dimenticato il religioso le grida festose lungo le strade di Ramallah ogni qual volta giunge la notizia di una strage che ha provocato numerosi morti?).
3) "Questa mattina - prosegue don Renzani - ho visto un'anziana donna pregare un soldato di non portare via il ragazzo, non avrà avuto più di 13 anni, che era con lei".
Il giornalista avrebbe fatto bene a ricordare al prete che proprio la settimana scorsa una ragazzina di 16 anni, dal viso angelico, si è fatta saltare in aria in un supermercato affollato di altrettanti bambini (questa volta israeliani!!) dimostrando una ferocia pari a quella dei più abili kamikaze.
4) Ultima perla.
"Devo ringraziare i pacifisti: l'Italia dovrebbe essere orgogliosa di loro" Cittadini italiani che, violando le leggi dello stato che li ospita, si sono permessi di fare uscire alla chetichella venti terroristi implicati in attentati che hanno causato la morte di civili inermi, sono proprio un esempio di moralità di cui andare fieri!!
5) Infine: "Non risparmiano neanche le chiese, il loro è un odio cieco". Nemmeno le sinagoghe sono state risparmiate in questi giorni.
Gravissimi episodi di antisemitismo si sono verificati in Francia ed in Belgio: luoghi di culto sono stati profanati, negozi appartenenti ad ebrei sono stati distrutti, affinchè nessun ebreo pensi di poter dimenticare quella tragica notte della storia europea conosciuta come la "notte dei cristalli".
Il giornalista chiude l'articolo senza alcun commento confermando ancora una volta che questo quotidiano si accorge solo della sofferenza del popolo palestinese e se ne infischia di ciò che patiscono gli israeliani e gli ebrei di tutto il mondo.


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