SHARON "IL FALCO"
SHARON "IL FALCO"
Testata:
Data: 09/04/2002
Pagina: 9
Autore: Umberto De Giovannangeli
Titolo: "Sharon non ascolta nessuno e difende la sua guerra"
Il resoconto di De Giovannangeli sulla seduta straordinaria della Knesset dedicata ad un primo consuntivo dell'azione militare nei Territori è l'ennesimo tentativo di demonizzare la figura di Sharon.
Con tono polemico De Giovannangeli scrive

Ad accendere la polveriera è Ariel Sharon. L'esordio del premier è tutto un programma: - Le bande degli assassini che compiono attentati in Israele hanno un capo, il presidente dell'ANP Arafat e lo scopo di questa burocrazia dell'assassinio è di espellerci da Elon Moreh come da Gerusalemme, come da Tel Aviv, come da Haifa....

C'è forse qualche inesattezza nelle affermazioni del premier israeliano? Che Arafat sia il capo di coloro che compiono attentati lo dimostra il ritrovamento negli uffici del leader palestinese e del capo della sua amministrazione, Shoubaki, di elenchi di armi illegali ed ordigni esplosivi, di ricevute con la firma di Arafat dove sono indicate le spese sostenute "per componenti elettrici e chimici per la preparazione delle cariche esplosive", oltre a richieste di munizioni e finanziamenti per fare i ritratti su legno dei martiri kamikaze.
Una notizia gravissima che dovrebbe far riflettere seriamente sulle collusioni di Arafat con il terrorismo.
Lo stesso Sharon ha informato la Knesset dell'importanza dei documenti ritrovati; perchè dunque il giornalista non riporta la notizia?
L'"angelica" figura di Arafat ne verrebbe forse scalfita? Si ha forse paura che l'opinione pubblica si accorga di avere difeso finora un terrorista? Ancora. "E' un Israele diviso spaccato a metà quello che emerge dallo scontro parlamentare. Stavolta a differenza del passato il nemico esterno non fa da collante, non unifica le varie anime di Israele".
Non è vero. Come in ogni paese democratico Israele contempla una pluralità di opinioni (possibilità che non è concessa ai "sudditi" di Araft che rischiano la galera, nella migliore, delle ipotesi se osano discostarsi dai diktat del Raiss), ma certamente il paese è compatto e lo dimostrano i numerosi volontari che insieme ai riservisti si sono presentati per difendere il loro paese (anche chi aveva votato laburista ora sente che Israele deve essere difeso e per questo occorre la solidarietà di tutto il popolo).
Prosegue De Giovannangeli: "Peres scuote la testa, vorrebbe intervenire ma è frenato dal suo ruolo di Ministro di un governo che ha nel "falco" del Likud la sua massima espressione.
Non si riesce proprio a leggere su questo quotidiano il nome di Sharon senza vederlo affiancato dall'appellativo di "FALCO" ? Per Arafat quale appellativo potrebbe cogliere al meglio la sua personalità?
Arafat il Terrorista? Araft Il bugiardo?
A questo punto si legge

Per un momento Sharon prova ad indossare i panni di uno statista pragmatico aperto: Sono disposto ad incontrare ovunque leader arabi moderati e responsabili per dare vita ad un negoziato diretto".

Non viene in mente al giornalista che Sharon sarebbe veramente un leader aperto e pragmatico se solo avesse la possibilità di controntarsi con un partner affidabile e disposto seriamente a riprendere le trattative di pace, anzichè dover combattere il terrore scatenato da quel "partner"? Per il giornalista de l'Unità non trova consensi nemmeno il piano che prevede la creazione di zone di cuscinetto nelle aree più calde della Cisgiordania in funzione anti-kamikaze.
Scrive

La reazione palestinese è immediata e durissima. Con l'annuncio della creazione di zone cuscinetto in Cisgiordania Israele ha riavviato la sua occupazione dei Territori, ha sancito la fine del processo di pace e degli accordi di Oslo
In tutto questo che posto occupa la politica del terrore intrappresa da Arafat? Probabilmente per chi scrive è ininfluente!
L'articolo termina con una frase che si commenta sa sola:
"La guerra si nutre anche di parole e quelle pronunciate da Sharon sono pesanti come pietre !"


Invitiamo i lettori di informazionecorretta.com ad esprimere le loro opinioni su questo articolo scrivendo alla rdazione dell'Unità. Cliccando sul link sottostante si aprirà una mail pronta per essere compilata e spedita

lettere@unita.it