'Colpisci l'ebreo, salva la Russia'
бей жидов, спаси Россию
Commento di Michelle Mazel
(traduzione di Yehudit Weisz)
Sergej Lavrov
Sergei Lavrov, laureatosi nel 1972 all'Istituto Statale di Relazioni Internazionali di Mosca presso il Ministero degli Affari Esteri dell'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche, ha fatto una brillante carriera. Dal 2004 è Ministro degli Affari Esteri. Oggi è il più ardente difensore della cosiddetta “operazione militare speciale” guidata dall'esercito russo in Ucraina. Un'operazione che avrebbe il duplice scopo di proteggere la Russia dalla “minaccia ucraina” e di effettuare la “denazificazione” del regime di Kiev. Il 1 maggio durante un'intervista rilasciata a RAI 4 ha liquidato l'argomentazione secondo cui il Presidente ucraino Vlodimir Zelensky, essendo ebreo, difficilmente avrebbe potuto essere accusato di aderire all'ideologia nazista. “Hitler non aveva sangue ebraico?” ha replicato, ignorando la verità storica, prima di aggiungere che gli ebrei erano tra i più grandi antisemiti. Un'affermazione particolarmente azzeccata, quella di un rappresentante della Russia, Paese con una lunga, lunghissima tradizione di antisemitismo, marchiata da pogrom sanguinosi, che ha avuto il suo apice nel massacro di Kishinev. Il New York Times del 28 aprile del 1903 riportava: “Le aggressioni antiebraiche a Kishinev, in Bessarabia, sono peggiori di quanto la censura consentirà di pubblicare. C'è stato un piano ben programmato per il massacro indiscriminato degli ebrei il giorno dopo la Pasqua russa. La folla era guidata da dei preti e in tutta la città si levò un unico grido di incitamento: “Uccidiamo gli ebrei”… I morti sono 120 e i feriti circa 500. Le scene di orrore durante il massacro sono indescrivibili. I neonati furono letteralmente fatti a pezzi dalla folla inferocita e assetata di sangue. La polizia locale non ha mosso un dito per fermare il regno del terrore.” Come ben sappiamo, il termine stesso di pogrom deriva dal russo. Questo antisemitismo è persistito dall'impero russo all'URSS, dal “complotto dei camici bianchi” alla persecuzione degli ebrei che desideravano andare in Israele. Sembra che il vecchio proverbio russo “Colpisci l'ebreo, salva la Russia” sia ancora biecamente attuale. Ciò che purtroppo è ancora tristemente d’attualità è l'indifferenza dell'Occidente. E’ inutile attendersi l'indignazione e la condanna delle dichiarazioni del Ministro degli Affari Esteri della Russia. Ricordiamoci comunque che si tratta di dichiarazioni fatte in diretta alla televisione italiana! E così, la stampa francese si accontenta di riportare le reazioni in Israele! Solo una rapida rassegna: Le Figaro: “Anche Hitler aveva sangue ebraico: Israele fustiga l’intervento di Sergei Lavrov.” Libération: “In Israele le parole di Lavrov sul sangue ebraico di Hitler non passano.” Le Parisien: “Israele condanna le parole di Sergei Lavrov. “ Paris Match: “Israele condanna le parole di Lavrov su Hitler.” Abbiamo capito. In periodo elettorale, nessuno vuole aprire questo vaso di Pandora. Hitler, antisemitismo, è una faccenda degli ebrei che riguarda solo Israele, lo Stato ebraico.