Periscopio 28/04/2022
A cura di Diego Gabutti
Autore: Diego Gabutti
Riprendiamo da ITALIA OGGI di oggi, 28/04/2022, "Periscopio" a cura di Diego Gabutti.

La critica di Vauro a Sergio Mattarella:
Vauro

Questo il vero nesso tra ribellione e tirannia: il ribelle è il potenziale tiranno, e ogni tiranno è un ribelle di successo. Hanna Arendt, Quaderni e diari 1950-1973.

Ada Pastore, signora con maglietta «ostinatamente antifascista», è a Porta San Paolo, luogo sacro della resistenza romana, quando le tocca ascoltare le parole [del vignettista] Vauro che, collegato con l’Aria che tira, spara la sua bordata: «Affermo che il presidente Mattarella non è più il garante della Costituzione». [La signora allibisce]. «Ma cosa dici? E lo state pure a sentire?» La Stampa.

Il governo Draghi è un governo di burattini nelle mani della Casa Bianca, sono d’accordo con Putin su questo. [Quanto a me,] non mi sento un eretico sul rogo. Sono un guerriero che ha sconfitto tutti i suoi nemici. Sono una figura dominante. Alessandro Orsini, Non è l’Arena.

Viene il dubbio che si dia troppa importanza a Twitter, ma non abbastanza alle tv, specie in un paese dei balocchi come il nostro. Quelle stesse tv che da settimane ci propinano nel prime time serale le cazzate del professor Orsini [il quale] sa che a ogni uscita televisiva deve spararla più grossa per garantirsi le puntate successive. ilmachiavello.it.

Il 5,8 per cento degli italiani crede che la Terra sia piatta; il 5,9 che il Covid non esista; il 10 per cento che l’uomo non sia mai stato sulla Luna; il 10,9 che il vaccino sia inutile e/o dannoso. E così via, in un crescendo di teorie complottiste, di «non ce lo dicono», di «vogliono farci credere», «non ce la raccontano giusta». Michele Brambilla, QN.

Il Pd, l’unico partito costituzionale italiano, e Forza Italia dall’altra parte, continuano a inseguire i populisti di sinistra e di destra nonostante sia chiaro che quelli che loro considerano alleati strategici sono nemici della civiltà dei diritti. Christian Rocca, linkiesta.it.

C’era una volta l’incrociatore Moskva, ammiraglia della flotta del Mar Nero. [Oggi affondato, Moskva era all’epoca] ancorato davanti alla base americana di Santo Stefano, al largo della Maddalena. Putin e Berlusconi, a bordo dell’incrociatore, passavano in rassegna un picchetto d’onore di marinai russi giovani e belli. espresso.repubblica.it

La reazione russa non ha niente a che vedere con la Nato. Putin semplicemente non sopporta la cultura occidentale. Utilizza la Nato come motivo, ma ha dichiarato guerra alla libertà di espressione, alla letteratura, al cinema, ai matrimoni omosessuali e agli omosessuali che si baciano nelle strade, alla prosperità economica, alla connessione a internet. A Putin dà fastidio che un cittadino abbia diritti politici. Non concepisce l’indipendenza del potere giudiziario e l’uguaglianza davanti alla legge. Manuel Vilas (Paolo Lepri, Corsera).

Olga Novikova è una regista ucraina, direttrice del Festival cinematografico di Mariupol. Il 18 marzo è scappata a Zaporizhzhia. Suo figlio Alexei è rimasto a Mariupol. Domenica è stata contattata da un uomo che parlava in russo, ma con accento del Donbas. L’uomo le chiedeva un riscatto di cinquemila euro per rivedere il figlio vivo. Per dimostrare che aveva effettivamente rapito Alexei le ha mandato le foto dei suoi documenti e poi, su Facebook, le ha mostrato un video del ragazzo che veniva interrogato. Se Olga non pagherà, il prossimo video sarà quello dell’esecuzione di suo figlio. Qualora invece Olga pagasse, avrebbe la certezza che Alexei sarà mandato a lavorare con gli altri prigionieri «nell’interesse [non della Russia ma] dell’Unione Sovietica». Il Foglio.

È stato catturato vicino a Izyum il soldato russo la cui moglie, in una telefonata intercettata dal servizio di sicurezza di Kiev, invitava a violentare le donne ucraine: «Vai e stuprale, ma non dirmi nulla e usa i condom». corsera.it.

Non voglio negare la possibilità che i russi si fermino alla conquista del Donbas. Dobbiamo però capirne le conseguenze. Ogni volta che si fermano in una città ucraina, i russi rapiscono o uccidono il sindaco, uccidono chiunque capiti a tiro nelle strade, fanno arresti indiscriminati, gettano i morti nelle fosse comuni, distruggono tutto, casa dopo casa. Decidere di lasciare ai russi il Donbas significa condannare decine, forse migliaia di persone all’orrore, alla fame e alla morte. L’occupazione avrebbe le stesse caratteristiche che abbiamo visto nelle città a nord di Kiev. Anne Applebaum (Giancarlo Loquenzi, Zapping).

A Ramstein sono ben 40 i paesi convocati dagli Usa per agire contro Mosca senza l’ombrello Nato, bensì nelle forme di una nuova «Lega per l’Ucraina» o più precisamente d’un «Gruppo di consultazione per la difesa dell’Ucraina». [Tra questi paesi: Giordania, Israele, Liberia, Marocco, Kenya, Tunisia, Svezia, Finlandia, Australia, Nuova Zelanda]. A Ramstein è nata una nuova alleanza che punta a indebolire le capacità militari di Mosca e a indebolire l’influenza cinese in Africa. Angela Mauro, HuffPost.

Mentre a Ramstein si parlava di armi, a Mosca [il segretario Onu] Guterres tentava di parlare di pace con il presidente russo Putin. L’esito a Mosca è stato pressoché nullo. Nathalie Tocci, La Stampa.

Boris Johnson considera «interamente legittimo» l’uso da parte ucraina di armi fornite dal Regno Unito per «colpire bersagli del nemico» all’interno del territorio della Russia. rainews.it.

Elon Musk non sta acquisendo il controllo [di Twitter] all’interno d’una mera strategia finanziaria, ma ha deciso di destinare lì un bel mucchio dei suoi soldi per riaprire spazi di confronto. Da libertario qual è, Musk è scioccato da una società – la nostra – che moltiplica censure d’ogni tipo in tema di gender, pandemia, immigrazione, guerra, e via dicendo. Carlo Lottieri, il Giornale.

La libertà dev’essere libertà per tutti. Quando lo è soltanto per qualcuno non è più libertà ma tirannia. Roberto Gervaso.

Immagine correlata
Diego Gabutti