"Arafat in trionfo a Betlemme, fischiato a Jenin"
"Arafat in trionfo a Betlemme, fischiato a Jenin"
Testata:
Data: 14/05/2002
Pagina: 8
Autore: Umberto De Giovannangeli
Titolo: "Arafat in trionfo a Betlemme, fischiato a Jenin"
Nessun leader politico, divo del cinema o premio Nobel avrebbe mai potuto aspirare ad una simile accoglienza.
Ed è proprio con i toni che si usano per annunciare un evento mondano che De Giovannangeli scrive:

"Una folla plaudente di centinaia di palestinesi e una banda di boy-scout con i berretti rossi accoglie Arafat al suo arrivo a Betlemme. Decine di persone scandiscono il suo nome di battaglia cercando di stringergli la mano. Arafat resta particolarmente colpito dai danni provocati ad una statua della Madonna da colpi di arma da fuoco"
Nessun cenno da parte del giornalista al fatto che in quel luogo per 38 giorni sono stati asserragliati, armi in pugno, 200 palestinesi che hanno bivaccato in un luogo sacro e derubato dei monaci armeni. Si preferisce invece sottolineare lo "stupore" di Arafat dinanzi ai danni provocati ad una statua!!



Il Raiss si reca poi nel municipio di Betlemme dove viene accolto (come ogni personalità pubblica di rilievo !) dal sindaco Hanna Nasser, da un centinaio di abitanti e dalla sorella di uno dei terroristi (che il giornalista continua a chiamare "miliziani esiliati").
"Arafat - spiega il ministro dell'Informazione Yasser Abed Rabbo - considera ingiusta la decisione di espellere i 13 palestinesi dai Territori".
E vero! In realtà Israele avrebbe dovuto processarli per i crimini che hanno commesso e non consentire loro di trascorre giornate di "vacanza" in alberghi confortevoli.
Ed è anche estremamente ingiusto ( ma credo che pochi avranno il coraggio di ammetterlo) che a causa del rifiuto di Arafat di imporre ai suoi "miliziani" di uscire dalla Basilica tutta l'Europa ora si debba far carico di un problema dalle ripercussioni politiche e sociali enormi.
Ecco l'ultima perla di Arafat che il giornalista non commenta ma che è esplicativa del suo carattere spudoratamente bugiardo.
Dopo aver cancellato la visita al campo di Jenin, ufficialmente per motivi si sicurezza, al giornalista della CNN che gli chiedeva se farà ogni cosa possibile per fermare i kamikaze, il presidente dell'ANP risponde: "Senza dubbio. Questa è la mia politica dall'inizio. Sebbene vi siano, non voglio fare i nomi, alcune potenze internazionali che li sostengono".
E dalle quali - avrebbe potuto sottolineare il giornalista ? Arafat stesso ha comprato armi ed esplosivi (vedi il caso della Karine A) che ha impiegato proficuamente nei mercati, ristoranti, pizzerie e discoteche facendo saltare in aria giovani, donne e bambini.
Le falsità che Arafat ha sempre pronunciato impunemente dinanzi alle televisioni e ai giornalisti si sprecano ma queste ultime parole hanno superato ogni limite di decenza!Invitiamo i lettori di informazionecorretta.com ad esprimere le loro opinioni su questo articolo scrivendo alla redazione dell'Unità. Cliccando sul link sottostante si aprirà una mail pronta per essere compilata e spedita.

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