Disinformare è meglio che informare
Disinformare è meglio che informare
Testata:
Data: 26/05/2002
Pagina: 9
Autore: un giornalista
Titolo: I soldati israeliani tornano a Betlemme
L’informazione a senso unico che spesso si combina con la mancanza di notizie, una delle prerogative di questo quotidiano, trova l’ennesima conferma nell’articolo in questione.

Abbiamo ritenuto opportuno mettere a confronto i fatti descritti da l’Unità con quelli riportati da un altro quotidiano: il Jerusalem Post.

Esaminiamo l’articolo nel dettaglio

"Le truppe israeliane hanno occupato nuovamente ieri sera Betlemme, due settimane dopo l’accordo che pose fine all’assedio della chiesa della Natività. Lo hanno riferito testimoni palestinesi.I militari sono entrati nella cittadina a bordo di jeep seguiti da carri armati e da mezzi blindati per il trasporto truppe. Ci sono stati scontri a fuoco con uso di elicotteri".


Per quale motivo i soldati sono entrati di nuovo a Betlemme? Per saperlo leggiamo il Jerusalem Post.
"Unità dell’esercito israeliano con carri armati e fanteria (non elicotteri!!) sono entrati la scorsa notte a Betlemme per cercare e arrestare alcuni terroristi responsabili di attacchi in Israele. L’operazione era anche una risposta all’attacco suicida avvenuto a Rishon Letzion la scorsa settimana compiuto da un giovane palestinese di 16 anni che vive nella zona di Betlemme."

"Secondo la polizia palestinese i militari hanno setacciato le abitazioni entro un raggio di duecento metri dalla piazza della Mangiatoia, dove sorge la chiesa costruita nel luogo dove si pensa sia nato Gesù. In un secondo tempo si è appreso che l’esercito ha fatto saltare in aria la casa di Mohammad Shehade, leader locale della Jihad islamica. Non è chiaro se all’interno dell’abitazione vi fossero o meno persone".

In questo caso il giornalista confonde due avvenimenti accaduti in luoghi e tempi completamente diversi.

"La scorsa notte alcuni palestinesi hanno riferito che soldati israeliani hanno circondato la casa di Muhammad a-Skhadeh, un leader della Jihad islamica che vive nella città. I palestinesi hanno detto che le truppe sono arrivate dalla direzione di Beit Jalla e che un certo numero di residenti è stato arrestato, compreso un capo di Hamas."

Circondare non è sinonimo di far saltare. Ecco invece quello che le forze armate israeliane hanno distrutto.
" Venerdì mattina presto soldati israeliani hanno scoperto una fabbrica utilizzata per la costruzione di missili Kassam nelle vicinanze di Zeitoun a sud della città di Gaza. La fabbrica è stata ridotta in macerie".

" Sempre ieri a Gaza una donna di 40 anni e sua figlia di dieci sono state uccise dai soldati di un reparto speciale dell’esercito israeliano, che erano penetrati nel campo profughi di Al Bureik. Secondo testimoni le due vittime sono rimaste a terra senza soccorsi fino a chè sono morte dissanguate".
Perché i soldati dell’IDF sono penetrati nel campo profughi? Perché le due donne sono state uccise? Il giornalista italiano non dà l’informazione: non sia mai che lo stereotipo del "duro e crudele" soldato israeliano che non ha alcuna pietà verso i poveri palestinesi abbia ad affievolirsi!!

Ecco la notizia riportata dal Jerusalem Post.

"Le forze armate israeliane stanno investigando sulla morte di una donna palestinese e di sua figlia uccise dal fuoco di soldati israeliani ieri pomeriggio nel Campo profughi di El Bureij. Esprimendo rincrescimento per l’incidente l’esercito ha affermato che i soldati hanno aperto il fuoco dopo che le due donne si erano avvicinate al confine di una zona proibita.

L’IDF ha aggiunto che da quell’area i palestinesi hanno tentato il mese scorso per ben sette volte di lanciare degli attacchi.

Nell’area a nord di Gush Katif sono stati scoperti anche due mortai carichi e pronti per essere lanciati, collegati ad un congegno a tempo. E’ stato necessario l’intervento degli artificieri per disinnescare l’ordigno
Omettere informazioni essenziali, interpretare i fatti a senso unico, fornire notizie non adeguatamente verificate ( se non presso un’unica fonte) significa non adempiere a quella che è la funzione precipua del giornalismo: "informare correttamente" . Il lettore deve essere sicuro che i fatti che legge sul giornale sono veritieri, altrimenti c’è il rischio che quella testata giornalistica perda in credibilità e serietà.



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