Il Massacro di Bucha, come viene commentato nei salotti di Mediaset
Commento di Deborah Fait
A destra: Toni Capuozzo
Ormai Toni Capuozzo e Mosca sono una cosa sola. Ieri sera a Quarta Repubblica ha spiegato per filo e per segno come sia impossibile che le vittime di Bucha siano reali. Secondo lui è tutta una messa in scena, attori messi là che prima non c'erano. Prima quando? Ma quando il sindaco di Bucha è entrato in città, perbacco, lui non li ha visti, non ne ha parlato e dopo due giorni eccoli là, magicamente, sul selciato, nelle strade di quella cittadina in cui "tutti si conoscono" ma dove "nessuno ha denunciato il crimine". E poi come mai nessuno ha pensato di coprirli pietosamente con un lenzuolo? E poi, dov'è il sangue? Lui le ha viste le vittime nelle altre guerre e sa che un corpo perde litri di sangue. Persino Fausto Biloslavo sta facendo retromarcia, improvvisamente è diventato molto prudente, le sue parole sono sempre: "Io dico solo quello che vedo" e lo ripete, imbarazzato, all'inizio di ogni collegamento quasi a mettere le mani avanti. È accaduto da un giorno all'altro, come se, ma è solo una mia impressione, avesse ricevuto ordini superiori. Non me lo aspettavo da lui, il vecchio leone degli inviati di guerra. Continuava a chiedere a Lorenzo Attianese, inviato dell'Ansa, se avesse davvero visto i cadaveri. "Ma tu li hai proprio visti?" e Attianese "si, li ho visti, li ho visti, li ho anche fotografati". Insomma durante i talk show e i telegiornali, soprattutto quelli di Mediaset, il verbo che ormai viene usato è solo il condizionale… sarebbe, potrebbe… il dubbio è diventato il pensiero principe di tutti i conduttori, giornalisti, ospiti. Per fortuna Capezzone ha replicato esprimendo la sua delusione nei confronti di Capuozzo che "da quando è incominciata la guerra parla solo di resa dell'Ucraina". E qui, a proposito di resa, voglio citare una frase di Giuliano Cazzola del Foglio, in un commento sul pacifista filorusso Orsini: "Se Alessandro Orsini fosse un docente di diritto penale spiegherebbe ai suoi studenti che il responsabile di un reato di omicidio è la vittima perché ha rifiutato di suicidarsi quando si è reso conto che l'assassino lo voleva ammazzare." Mi pare chiaro, l'Ucraina ha rifiutato il suicidio e questo viene considerata una colpa, l'Ucraina si sta battendo come una leonessa per sopravvivere e questo viene considerato un errore che colpevolizza il paese invaso, non l'aggressore Putin. L'Ucraina doveva arrendersi, farsi invadere dall'esercito russo, essere inglobata nell'impero del novello zar, diventare russofona e russofila, e, per i "dissidenti" di lingua ucraina, la Siberia o, meglio ancora, il più definitivo thè russo al pollonio. Ma non sono ambigui soltanto i partecipanti ai salotti televisivi, c'è chi chiede una commissione d'inchiesta per appurare che quei morti non siano delle comparse o dei manichini messi là da quel furbacchione guitto di Zelenski.
L'ANPI, associazione di cui alcuni iscritti negano cocciutamente addirittura l'esistenza delle foibe, in un suo comunicato :" Associazione Nazionale Partigiani d'Italia. L'ANPI condanna fortemente il massacro di Bucha in attesa di una commissione d'inchiesta internazionale guidata dall'ONU e formata da rappresentanti di Paesi neutrali, per appurare cosa davvero è avvenuto, chi sono i responsabili. Questa terribile vicenda conferma l'urgenza di porre fine alla guerra… L'Ufficio Stampa ANPI" Sono diventati tutti tante Miss Italia: "Voglio la pace nel mondo". Che discorsi, chi è che ama la guerra? Nessuno, forse solo i dittatori che se ne stanno al sicuro nei loro palazzi mandando a morire la meglio gioventù dei loro paesi. Naturalmente a questo mondo tutto è possibile, c'è persino chi crede agli UFO o ai palestinesi, ma Zelenski deve avere una fantasia e un potere enorme se è riuscito a piazzare, nel giro di 24 ore, centinaia di finti cadaveri per le strade di Bucha, di chiudere in centinaia di sacchi neri altrettanti manichini e offrire questa grande sceneggiata, degna dei grandi capolavori di Hollywood, al ludibrio internazionale. Concludo, in gloria, con Papa Francesco che ogni tanto parla di questa guerra per dire banalità talmente ridicole che davvero non stanno "in cielo" né in terra. "Siamo tutti colpevoli", dice dalla sua finestra, beh no, non siamo tutti colpevoli, c'è un colpevole e sta al Cremlino, è sbagliato e anche un po' ipocrita generalizzare le responsabilità di un dittatore e addossarle all'umanità intera. Ma poi quand'è che andrà in Ucraina? Ogni tanto accenna a questa possibilità ma poi va in Grecia che fa più caldo. Ormai, anche se decidesse di andare, sarebbe già troppo tardi e troppo tristemente ovvio.
Deborah Fait
"Gerusalemme, capitale unica e indivisibile dello Stato di Israele"