Un modo disinvolto di interpretare la storia
Panorama intinge la penna nelle supposizioni e tira in ballo Israele per il caso Moro.
Testata: L'Opinione
Data: 11/01/2003
Pagina: 1
Autore: Dimitri Buffa
Titolo: Pseudo scoop di Panorama
PSEUDO SCOOP DI PANORAMA: MORO GESTITO DURANTE IL SEQUESTRO DAL PRIORATO DI
SION

C'era una volta il complotto dei " savi di Sion " (di cui si parla nel libello
antisemita della Russia zarista intitolato appunto "I protocolli dei
savi di Sion"), secondo cui la finanza ebraica internazionale progettava di
conquistare il mondo attraverso le banche e l'usura.
Ieri "Panorama" ha inventato un nuovo complotto, quello del "priorato di
Sion", organismo che secondo un delirante capitolo del nuovo libro di
Giovanni Fasanella e Giuseppe Rocca dedicato ai misteri del caso Moro ("Il
misterioso intermediario", Einaudi), avrebbe gestito per conto dei poteri
forti anglo americani l'ultima fase del sequestro dell'ex presidente della
Dc.
Le carte su cui si basa il duo di "Panorama", cioè il giornalista Fasanella
redattore del settimanale (a proposito complimenti a Rossella per la
marchetta aziendale) e il suo collaboratore Rocca, sono le ultime ridicole
acquisizioni della ex Commissione Stragi del senatore Giovanni Pellegrino a
proposito del musicista Igor Markevitch e dintorni. Un'indagine dei Ros
antiterrorismo basata sul nulla. Chi scrive ha avuto il privilegio quando
era consulente di quell'organismo parlamentare poi traformatosi in ente
inutile, di visionare le complicate ricerche dinastiche sulla famiglia
Markevitch- Gaetani compiute da un organismo dei carabinieri trasformato in
un'agenzia di ricerche araldiche.
Adesso Fasanella attraverso la rilettura di quelle indagini che è bene dirlo
subito non approdarono a un cavolo di niente e anzi hanno sperperato un bel
po' di denaro pubblico, rilegge così (in chiave vagamente eufemistica) la
soffiata su via Gradoli uscita fuori durante la famosa seduta spiritica a
casa del professor Clò in Emilia cui partecipò anche l'attuale presidente
della Commissione Ue Romano Prodi (episodio che Marco Pannella giustamente
definì come consacrazione dello spiritismo nella politica italiana): il
piattino forse non segnalò il nome di "Gradoli", ma quello di "Grado 51".
Cioè un presunto grado di iniziazione massonico esoterica. Ora siccome Prodi
secondo questa delirante ricostruzione era vicino agli ambienti della London
school of economics, quel piattino doveva dare un segnale ben preciso.
Quale: che le trattative sul sequestro da quel momento in poi, 2 aprile
1978, sarebbero state gestite da "Gladio".
E che minchia c'entra Gladio, dirà a questo punto il lettore?
C'entra, c'entra. Perchè se il piattino veramente ha indicato "Grado 51"
esiste un testo rarissimo pubblicato in Francia nel 1870 da Ely Star
("pseudonimo di un seguace di Peladan e di Flammarion") che si chiama "Le
mysteres de l'horoscope" in cui è svelato che il grado 51 corrisponde a
quello del "maitre du Glave". Il signore del Gladio.
Capita la logica di questa indagine dei Ros, travasata in un fondamentale
capitolo del libro dell'ultimo esegeta del senatore Pellegrino nella fase
terminale della Commissione stragi, quella del basso impero?
Non basta. Si ipotizza che il signore del Gladio, da non confondere a questo
punto con quello degli Anelli di Tolkien, sia tale Hubert Howard, "dominus
rector di quel palazzo Caetani attorno al quale ruotano tutti gli enigmi
del caso Moro". E chi è questo Howard?
Uno che viveva appartato nel feudo di Sermoneta dei Caetani. "Appartato ma
non isolato", ammonisce l'esoterico Fasanella, infatti riceveva anche i
membri della Trilateral, dell'Istituto atlantico, del club di Roma di
Aurelio Peccei. Non solo: era anche a conoscenza dei veri fini del "priorato
di Sion", di cui Jean Cocteau, amico di Markevitch, era stato anche
"Nautonnier", cioè nocchiere. Dice Fasanella: "gli storici che hanno
studiato questo ordine ce lo descrivono come immerso in una sfera tenebrosa
dove politica, massoneria, Cavalieri di Malta, Cia e Vaticano e alta finanza
si incontrano, si uniscono temporaneamente per uno scopo o per l'altro, poi
riprendono la propria strada".
Inutile dire che questo "priorato di Sion" potrebbe avere gestito le ultime
trattative per Moro, ovviamente facendo in modo che l'ostaggio tacesse per
sempre dopo i segreti atlantici che aveva rivelato.
Capito tutto lettori? Che facciamo? La chiamo io la Croce verde o la
chiamate voi? Il vero mistero che ruota intorno al caso Moro è come faccia
un editore serio come Einaudi a pubblicare simili libri.

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