Palestinesi in giro per l'Europa.
Le interviste faziose di Luca Giurato.Mentre in Israele fanno strage di innocenti, a Londra dovrebbero parlare di pace. Logico, no?
Testata: TG 1
Data: 07/01/2003
Pagina: 1
Autore: Luca Giurato
Titolo: La strage di Tel Aviv
Durante UNOMATTINA, martedì 7 gennaio 2003 alle ore 8.45, Paolo Longo viene intervistato da Luca Giurato sulla situazione in Israele dopo la strage di domenica a Tel Aviv. Strage rivendicata dalle Brigate Al Aqsa, il braccio armato di Fatah, partito di Arafat, che ha provocato 24 morti (l'ultimo e' morto stanotte) e 114 feriti tra cui alcuni molto gravi.
Naturalmente sia Giurato che Longo hanno occupato il loro tempo a parlare della reazione di Israele contro i palestinesi a Gaza e a Nablus. Neppure una parola e' stata spesa per informare i telespettatori che l'ANP ha democraticamente arrestato un giornalista della TV araba Al Jazeera (prelevato dal suo ufficio e rinchiuso) perche' aveva osato attribuire la strage ai veri responsabili, cioe' ai terroristi legati ad Arafat.
Quando Giurato gli ha chiesto di commentare la reazione inglese al divieto di Israele di far partire i dirigenti palestinesi per Londra per un summit sulle riforme in seno all'ANP, Longo ha insinuato che Sharon ha preso come pretesto l'attentato per opporsi a tale summit.(a questo proposito si legga l'articolo di Ehud Gol, ambasciatore d'Israele a Roma, sul Foglio dell'8.1.2003).
Naturalmente Longo si e' ben guardato dal ribadire che e' da piu' di un anno che i palestinesi parlano di riforme senza mai fare un solo passo in quella direzione e si e' ben guardato dal mettere in evidenza che l'attentato e' stato fatto dai terroristi del rais palestinese proprio alla vigilia di tale summit.
Per Paolo Longo quindi non e' Arafat che si oppone alle riforme ma e' Sharon che, dopo aver subito l'attentato, ha la sfrontatezza di vietare ai palestinesi di spostarsi.

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