Tahar ben Jelloun si riconferma il solito suonatore di piffero dell'Islam. Fino all'eccesso.
Testata: Data: 04/01/2003 Pagina: 20 Autore: Tahar ben Jelloun Titolo: Dizionario di pace
Ben Jelloun si cimenta in un breve dizionario nel quale tenta di esaltare l' aspetto dell' Islam che meglio conoscevamo ed apprezzavamo fino a qualche decennio fa, della tolleranza verso i fedeli di altre religioni, e che oggi invece abbiamo dimenticato, travolti dal fondamentalismo e dal radicalismo spesso inseparabili dal totalitarismo politico dei regimi musulmani. Facendolo, e sono lodevoli le sue intenzioni, si lascia tuttavia trascinare dall' entusiasmo e cade in qualche trabocchetto culturale o concettuale. Seguiamo il suo percorso. A come Arabia: nei circa due secoli che l' autore ci indica, dal IX all' XI, è in parte vero che "il mondo parlava in arabo", ma solo perché gli arabi avevano avviato sanguinose guerre di conquista che avevano lo scopo di impadronirsi dell' Occidente. Nella Spagna dei secoli di dominazione araba la cultura araba avrebbe fatto pochi progressi senza la mediazione culturale degli ebrei, ai quali si devono traduzioni e collegamenti culturali, oltre che ricerche scientifiche autonome (nel campo dell' astronomia e della cartografia, ad esempio) senza le quali Colombo non avrebbe potuto partire per le sue scoperte. C come Chari'a: è vero che "ovunque sia applicata la chari'a, si rinuncia alla modernità e all' evoluzione", e che questa pratica "non si accorda col bisogno di libertà e di democrazia". Ma non una parola, una sola, sulla sua crudeltà, sulla lesione della dignità dell' individuo, sul diritto alla vita, alla eguaglianza; e dei terribili riti della chari'a egli cita solo il taglio della mano, non la lapidazione che ancora oggi miete vittime fra le donne dell' Islam. J come Jihad: Ben Jelloun,ammette che l' Islam non è attaccato e non deve difendersi dai nemici. Vero. Ma la Jihad è stata proclamata ugualmente, e non solo da Osama bin Laden ed Arafat, ma da moltissimi altri leader religiosi e politici del mondo islamico, ed è stata decretata contro ebrei e cristiani, non contro uno stato. Ben Jelloun non fornisce alcuna spiegazione di quanto avviene su questo versante della storia nel nome dell' Islam e di Allah, dice solo che "non ha senso". Non c' era bisogno della sua sapienza per capirlo. L come Laicità: la laicità non è estranea "a tutte le religioni". Senza voler ricordare le religioni non monoteiste, che sembra per ben Jelloun non esistano, la religione ebraica non pretende uno stato teocratico, ed anche nel mondo cristiano - malgrado i papi abbiano fatto politica, e come! - la separazione tra Stato e Chiesa è un concetto non traumatico. Dunque, solo l'Islam pretende che Stato e Chiesa siano tutt'uno. Invitiamo i lettori di informazionecorretta.com ad inviare la propria opinione alla redazione di D. Cliccando sul link sottostante si aprirà una e-mail già pronta per essere compilata e spedita. rubrica.lettere@repubblica.it; dweb@repubblica.it